Pensiero e Volontà - anno II - n. 9 - 1 agosto 1925

200 PENSIF.RO E VOLON1"'A' . anche, esagerato il dire che prnna del 1917 non, si sa1;esse nwUa dell' anarchisnio · in ltussia. Per quanto lim·itato, e d' iniporta1iza. mir~ore · deo f i altri, un 1novi1nento anarchico e' era già da pa- --'recchio tempo in tutta la .Ru,,ssia_; tanto vero che durante la bre1.1e e disgraziata 1·i1.1oluzione del 1905 sbocciò subito colà una floridrissima stampa ana1·chica e si ebbe1·0 anche 11er qwalche tempo uno o d11/e giornali a11arrh1.ci <J.Uotidiani. (]osi plire nii se1nbra inesatto dire che in Rnssia 1>rima del 1917 ali or,erai non e1·ano niai stati organizzati in sini/Aca-ti. >"Jottoaltre for- --··-- - -- ---- .. ·----- nze un nt-oviniento a carattere sindacale c'era uià da un pezzo (non anrvrchico, s'intende), speclnlniente tra ali operai i11d1-1,striali delle grandi città: e sotto lo czar si ebbe1·0 7>izì volte scioveri non solo tra gli operai cittadini ma perfino nelle campagne. A propo•~ito di jjf ach1io ho detto già in una nota precedente la riserva che bisogna fare. 1lla a tal proposito io,~ personalmente, ho l'im• pressione che l'autore sii questo argoniento si .~ia 1nolto avvicinato alla verità. LUlGl FABBRI. ----------,------ Spiegazioni e chia1~irnenti Abbìa1no potuto legg,ere in una rivista anarchica che si pubblica all'estero un articolo del nostro aimioo Hugo Treni, il quale si occupa dei ra!)}?Orti fra g1i anarchici italiani ernigrati e quelli che sono rimasti in •patria, accennando agli equi ,·oci e 1nalintesi fra loro generati dalla lontananza -e dalla difficoltà di mante~ nersi !in relazioni costanti e regolari (1). Hugo Treni ha messo il dito sopra un tasto che si potrebbe dire scottante. L' argon1ento n1erita di essere chiarito, e _noi ce ne occupia• n10 con interesse, benchè l'articolo che ce ne offre il _destro risalga già a due o tre mesi addi,etro Tanto è una questione che non passa d'attualità; anzi diventa a'attualità sempre di più, quanto pii1 si vanno facendo difficili 1 rapporti fra compagni di fuori1 e quelli dì dentro, non più soltanto attraverso la stamp~ . ma, anch~ i:er mezzo cl.elle comunicazn.'oni epistolari. e private. Ma ci perm-etta il Treni dj dirgli, ce,rt,i ehe 1,-t cosa gli farà piacere, ch'egli vede la questione sotto una luee troppo pessimista. Eg]i comincia il suo arti'colo affermando che tutto quanto è :fa,tto dai compagni all'estero « è dai compagni d'Italia osservato e seguito con una certa diffidenza, quando non è completamente S'\ a,lutato ». Ora, questo non è, asolutnmente. I/unica cosa vera è che i cornpagn·11 d'Italia ig,norano ciò che fanno i compagni all'estero, non volutamente - si badi bene - ma perchè i11 realtà le « circostanze » in1pediscono a, noi che siam dentro di seguh're con r,egolarità e metaodo il movimento e le discussioni, d'idee che sj svolgono al di fuori. (1) Vedi Iconoclasta di Parigi, n. 6 del 10 aprile 1925; arB tjc~lo \Per una m.agp-iore intesa>, pag. 165. u neo Noi stessi, che per la no.stra speciale e octasionale condizione di pubblicisti siamo pii1- in grado di ricevere stampe d'ogni sp,ecie, non rìoeviamo i giornali nostri esteri1 che per cn.s0 e assai di rado. Inoltre molte cose di cu.r s1 occupano i nostri compagni di fuori qui 1 non interesserebbero o non sd. p1 otr,ehhero tratta-- re. Vi sono questioni, inoltl'e, che ,1'mpcgnando esclusi va1nente la responsabilità dei1 co1npagni a.i fuori, in1pongono a no:i un certo riserbo. l\tla tutto ciò non ha niente a che fare con la diffidenza o con la svalutazione. _.\ 1 co:-itr~rio r Possian10 assicurare i1 compa • gni <le1l'este1·0 ·- ed in questo siamo c;icuri di interpl'etare senza ,eccezione il sentimento di tutti i1 compagni r,esidenti in Italia -- ~~he ogni attività anarchica che si svolge oltre c:onf)ne è considerata qui con viva simpatia, ,e seguita dai nostri pi~l fervidi auguri di successn. Ogni volta che una iniziativa nuova si annuncia noi ne siamo profondamente lieti. Quindi una di visione tra noi che siam qui e gli altri che sono fuori non esiste; e forse v'è un legame spi r;tual e maggiore, determinato da11e difficoltà ed ostacoli ognor piì1 gravi e da un senso di nostalgia molto spiegabile. ,·nol .ciò significare che noi siamo, programmatican1ente e sentimentalmente, sen1pre· d'accordo con tutto ciò che dicono all'estero tutti i nostri oompagni 1 Questo no : sarebbe cosa impossil)i,Jte, e l'affern1arla sarebbe inutj]e ipocrisia. Restano oortamente i dissensi, che ci Sono stati sempre, di carattere teorico e d'indola JJratica, come i:ure qu,elli dli' atteggiamento spirituale e formale; Ìna il fatto che noi siam qui e gli altri fuori non influisce punto su tali dli'ssensi; o, se vi influisce, vi influisce in

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