Pensiero e Volontà - anno II - n. 9 - 1 agosto 1925

• PENSIERO E VO~ONTA' d'ogni preconcetto ostile, di es~inare 1~ sue linee programmaticlie, ,con riferimento al Con. gresoo unionista, traseiurando di proposito 1 'e. same di quella tattica a,ventiniana,, che, se condo. me, rientra più che altro nel limitato quadro d~lla psiooloigia politica e, ormaJ., della cronaca archiviata. * * * Questa nuova democrazia è, più ohe altro, l' accolta di uomini di prooedenti formazioni democratiche e liberali : ,ciò che non significherehbe ancora che questi uomini non si dispongano a praticare una nuova democrazia e, anche, a teoiri.zzare intorno ad. essa; St3 mai, è a rilevarsi e.be nQID. si comprende ai sufficienza se si tratti di ùna eoordinazione di forze e d'id,ee, . di un movimento in via di assestamento, o, più concretan1ente e alla vecchia m.aniera, di run partito o del processo formativo di un partito. V'è dell'indistinto in ,questa nuova democrazia, pur con ] a sua . volontà, sUlhito riwiata, di critica e di costruzione: c,ritica e costruzione cui si ·alterna, pel temperamento di alcuni elementi, una certa tendenza n1:-tad:isica, o, meglio, a generalizzare per ow anche gli schemi e gli ishltuti forgiati non danno il senso della, concretezza, dell 'espe,rtienza politic,a. e girnridico-poisitiva. 8i prova anchg l'impressione, che questa nu01va democrazia risenta di un ·preooncetto, il quale in certi mm:nenti diventa . una specie di tra:uma psichico: del preconcetto ,cioè, che i1 suo compito svolga ed esaurisca nel pro• spettare ogni proprio atteggiamento, anche di pensiero teoo-ico, nel oonfronto pertinace del1" atteggiamento pur teorico del fascismo. Ne deriva un resultato più riflesso che spontaneo, più poil.emico che uti~ente critico, pur quando questa democrazia si dà l'aria di una sua originalità e linearità. Non potendosi considerare se non come frammentario e dissociato, ossia, come radamente riportato a concetti sint€tici e fon• damentali, il contrihnto, pur notevole dato dai partecipanti al ,Congresso ..d.ell'Unione, merita che sia rii.guardato a parte il cùutributo saJiente del pensiero di Guglielmo . Ferrero e di Giovanni Amendola. Il quale 'Ultimo ha,, per vero, improntato di sè tutto il na,scente o neo-nato partito. In sostànza il Ferrero partendo dalla pr~essa ohe il crisma della legtittimità oggi ·è uno solo: ~d'investitura del suffragio universale», asse_gna al p~"tito dlemocratioo _ ohe dovrà tr'OV'arei il neribo dei suoi adJe:renti «nell3ib iotec Gin ■ 1anco le classi colte» _- il con1pito direttivo della. realiz·za1zione del vero, prorprio e pieno governo rappresentativp,; l'officio cioè di din• ge,re il vasto movimento di interessi e di idee, di uominj e di leg,gi, necessario a questi finì, «sospingendo verso questa meta gli eventi e gli altri partiti, figli di altre necessità storr:tche e nati peQ difendere altrti. interessi». Lu che corufern1,a quant01 di,cevo sopra cir,cai il carattere di movimento più che di partiì.<l1 , e la tendenza co01rdinatrice di forze varie, propri di questa dem-00raizia unionista. Nelle p:riemesse storiche del Ferreiro sono. notevoli cornsiderazioni che, conducono di per-- sè al convincin1ento ohe la legittimità si o,bbiettiva oramai nel regime repUlbblican()I. Egli osserva, con l' ad usata sua acutezza storica, che «se il principio, democratico, elettivio, rappresentath,o ha preso foirza durante il secolo XIX, non aveva scalzato e rovesciato, s.ino al 1914, il principio ereditario in nessun grande Stato europeo fuorrchè in Francia, dopo il 1870, ma si era amalgamato con esso in tutti i paesi di Europa, fuorchè in Russia, in un s.isten1a misto di monarchia e di- democrazia, di eredità e d!i scelta, nel quale i due principii di autorità, idealmente diversi, ooUaboira,vano aiutandosi, e quello· democratico, essendo il più nuovo, era. più spesso in posizione secondaria e subordinata,. Il potere esecutivo, appoggiato al principio ereditario, conservava l'alta direzione dello Stato». · Di poi egli constata, che la guerra monéliale, spazzando vja le dinastie più potenti ed_ indelboJendo farze politiohe ohe si stringeva, no a,ttorno al principio monarc.h.ioo, ha indebolito il potere esecutivo in tutti i paesi ed aperto la via al principio democratico pur. tra gravi diffioo~tà. Insamm,a, il FerrerOI a,vvisa all'avvenire del Pa,rlamento, come organo proponderante dello Stato, detentore della sovranità popolare, espressa dalsuffragio uniyersale, del tut,to affrancato dal potere esecutivo e dal principio ereditario, ed esercitante il controllo su tutti. gli ~gani dello Stato. Difform.e in alcuni punti sostanziali si è dimostrato il pensiero di An1endola. Egli anzi che di pre,vu.lenza e di potere illinùtato del Parlamootoi, si .oociupa dei modi di funziona, mento di esso, desidero-s01 di porlo ai riparo dalle deflcenz,e ,che si son01riscontrate nel pa.ssato, pur insistendo effi.caeemente contro, 1a invadenza del potere esècutivo legiferante e onni poitente.

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