Pensiero e Volontà - anno II - n. 9 - 1 agosto 1925

21:J PENSIERO E VOLONTA' · I Libri ADRIANO TILGHER: Lo Spaccio del Bestione trionfante. - Editore Piero Gobetti, Tori:no. L. 5. Ecco un libro per dir bene del quale non c· è bi.sogno d'averlo ricevuto con1e cc 0111aggio del1' editore » !... Dato e non concesso (s'intende) che il dono di un libro del)ba aver sempre per <:or ispettivo il soffietto lauda torio... Fatto sta che quando sono andato a comprare questo libro, non appena lettone l'annuncio in un giornale, il libraio me l'ha dato dicendqmi : E l'ultima copia che n'è rimasta; li ho già venduti tutti! Buon segno! ho detto io; nè sono stato disiL luso quando, messomi a leggere .e non avendo i:otuto lasciarlo finchè non l'ebbi· finito ho ' chiuso il libro col solo rammarico che il godimento provato fosse stato troppo breve. Già! l'unico difetto di questo libriccino, per il lettore egoista, è che sia troppo breve; benchè il lettore attento ed obiettivo, che antepone le ragioni della coltura alle soddisfazioni della passione politica, non possa non riconoscer,e che tale brevità non è affatto un <li.fetto 1na un pregio, in quanto in poche pagine il Til- . gher ha detto sul sistema f.ilosofico gentiliano tntto ciò che era necessario, sia pèr far lo capire, sia 1:er mostrarne l'enorme deficienza dal punto di vista intellettuale e morale. Il libro è sopratutto quello che i francesi chian1ano vaniph{pf, un libello nel senso non dispregia,ti vo dell}l parola, del genere di quel.: li dei letterati d'una. volta che condivano le .roro s,eriissime polem,iche culturali ed intellettuali con l'attacco violento n1a non disonesto alla persona <lell' avversario. D'altronde lo stesso Tilgher dice, nel sottotitolo del suo libro - Stroncatura di Gìovwnni Uentile - ch'eì s1 propone di den1olire, di cc stroncare » la personalità intellettuale e politica del filosofo dell' cc èra nuova ». E si può dire ch'egli in ciò è riuscito pienamente. 11 libro del Tilgher co111e 1>nrnvldet, co1ne s1roncatura, è gustosissimo. A leggerlo ci si mette di huon umore e si :fa più d'una: risata alle spalle del professor Gentile, cosa certo non disprezzabile in tempi di musoneria e dì tristezza come i presenti, specialmente per glì avversari del Gentile, deIle sue. idee e del suo partito. E questi godranno certo della demolizione, anche prescindendo dal fatto che Til- . ~ber è un galantuomo incapace di dire il fal1 ec' dn so, senza preoccuparsi di sapere se l'autore abbia o no passato il segno e se questo genere di :r.:olemica giovi o 111eno, da un punto dì vista obiettivo, alla causa della coltura. A proposito di Gentile mi viene in mente un ca.so curioso occorso1ni, poco dopo che il filosofo ,era stato assunto agli onori del laticlavio e del ministero, -quando domandai il loro parere su di questi a due persone che l'avevano conosduto da vicino. Uno, studente di filosofia e anarchico, mi rispose: Gentile è u~ settario, capace di tutte le rovine pel suo settarismo, 111a uomo non cattivo, sincero e in buona fede, che crede sul serio nel n1omento che parla o scrive a tutto quello che dice. L'altro, un vecchio mona,rchico, cattolico e che ama dirsi da sè stesso cc forcaiolo » mi rispose assai più laconica1nente: Gentile è una ... ìVIa io lascio F aggettivo nella penna, perchè apr:artengo a quella razza inferiore d'italiant, ai quali è inibita ogni libertà di « aggettivazic,ne ». Non so, del resto, se alcuno dei due, od ambedue gli interpellati, oggi, a distanza cli quasi tre anni, risponderebbero allo stesso modo. Ma l'episodio è autentico e può significar qualclie cosa. Bisogna però aggi ungere che qua.ndo si combatte il mal,e, la questione della buona o n1alafede di chi lo fa è di secondarissima importanza; e v'è chi sostiene, anzi, che sia più pericoloso, e debba piì1 energican1ente ,essere « stroncato » chi fa male in buona :fede, perchè questi m1 ette nel fare il male tanta ener-gia e riesce assai pi tl efficace di chi opera sapendo in coscienza d'essere nel falso. In quanto alla questione se il genere adottato dal Tilgher sia il i:iù adatto alla difesa della verità ed alla diffusione della coltura, è un altro paio di maniche. Una persona lontana dalla politica, che ho consigliato e quasi costretto a comprare l'operetta del Tilgher n1i ha de.tto : cc Che peccato che manchi al libro ] R dovuta serenità filosofi ca ! le idee vi sono espresse con una chiarezza straordinaria e la critica alla filosofia gentiliana è acutissima e lìÌÙ che riuscita; ma la forma aggressiva e il preconcetto politico, così evidenti, nuocciono all'efficacia della discussione di idee, poichè mettono jn guardia il lettore avv,erso e ne chiudono Forecchio alla voce della verità ». E può darsi che queste critiche siano giuste dal punto di _vista obiettivo della coltura; mci il 'I.1ilgher non aveva certo, quando scriveva, per isco:r.:o principale quello stesso d'un arido professore di università, vale a dire di fàre

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