Pensiero e Volontà - anno II - n. 9 - 1 agosto 1925

/ 202 PENSIERO E VOLONTA' non permettono, ·altro è il dire quel che non si pensa o reputa cattivo. La prima cosa è ammissibile ed in molti casi è obbligo d' onore; la seconda non ci i:ar.e ammissibile affatto e per conto nostro la riputiamo. ' Resti per ciò ben chiaro, alrneno per conto nostro da queste colonne, che quando cred1amo utile O necessario esprimere un pensiero, un sentimento, un giudizio, un commento, ecc., esso, qualunque siasi, non si piega mai ad alcuna ragione di opportunità, risponde integralmente a quello che effettiva1nente pensiamo e sentiaano, e lo diciamo nella persuasione di far bene e di essere nella verità. Quando non potessimo più, nep:çure in parte, dire quello che pensien10 o, peggio sii creas ... se una. condizione di cose tale da costringerci a dire il contrario del nostro pensiero o dì quello che crederemo la verità, quel giorno certo gitteremmo via l~ penna com,e cosa inutile o ignobile. LO SPETTATORE. --- --- -------- - - II tramonto .... Velar dovrei di obblique frasi e di occhiuti accorgimenti i vivi che mi .sgorgan dal cor liberi sensi? Mentire agli ·altri e a me l'anima schietta? Rapisaràt, epistola ad A. Maffei. Giacchè la nostra sta1n:ça (abbiamo ancora una stampa 1) -· in omaggio all'irrequieto ar:- ticolo 3 della legge con1unale e provinciale - non può convenientem,ente :fare più alcuna propaganda o disamina delle nostre idee nè ritrarre così e così alcun quadro della situazione politica attuale; è permesso, perciò, parlare di -1,etteratura 1 In letteratura - lo so - si. è liberi d'avere gusti di versi e diverse sim- , patie ... estetiche; anzi la gran parte di noi, e per 1nolte o per tror:pe ragioni di conseguente stato d'animo o d'altro, non sente nulla dì tutto questo. Ma abbiamo torto. Perchè anche· noi abbiamo una letteratura italiana « no, stra », anche noi abbiamo il nostro poeta, un grande po,eta che agitò sempre la ribellione contro le idee del suo tempo, il vate che volle e seppe cantare i dolori e le ansie di tutti gli oppressi, vaticinandone l'immancabile redenzione. Ma di questo sommo vate sociale, con .. tro cui si accanisce 1 0,gigj più che mai iJ.'ufficiale congiura del silenzio, poco, assai poco, ch'io sapi:ia, si è detto sui nostri giornali. Epperò noi che - tutto sacrificando - combattiamo da tempo per la giustizia e per. la libertà abbiamo torto, ripeto, di dimenticare Mario Rapisardi il quale condannò tutte le ingiustizie e cantò tutte le libertà. Fu « anarchico » il Rapisardi 1 Forse. Egli in una monarchia borghese fu repubblicano e socialista; in una società di tiepido e falso formalismo Bib 10eca '-.:jlno 1anco di un vate ' . cristiano fu ateo acceso ed 1 .nflessibile, in una letteratura tutta informata di basso patriottismo reclamistico fu un severo apostolo della libertà per tutte le patrie. Occorre fare anche qualche dissertazione di sai:oruzzo... estetico 1 N'on è facile stabilire, secondo m,e, se l' estetica del D,e Sanctis, salutata e sviluppata in Italia dal Croce e dal Oesaroo, abbìa determi~ nato un rinnovamento efficace nella nostra let. teratura. Perchè, se da un canto, la storia del lo. letteratura è lì ad armnonire che i codici estetizzanti non esercitarono mai alcuna influenza sugli indefinibili processi dell'arte, e quasi sempre i teorizzatori dell'arte riuscirono mediocri anzichenò in ,a:rte, da Orazio a Boilea.u, a flravina, d'altro canto non si può disconoscere che l'estetica desanctisiana, proclamando l'indipendenza della forma dalla sostanza nel l'opera d'arte e riducendo tutta la essenza dell'arte alla cosidetta « bellezza », ha creato una scuola di poesia che si va, senza voler lo, assimilando alla sbilenca teoria del1' arte per l'arte, contro 1a quale reagì per tutti il signor Alessandro Manzoni. Certo, ni uno, il quale siasi app,rofondJito nei problemi èlell'ultimissima estetioa, oggi o~- rebhe negare l',jndi pen-dlenza dello _ intelletto dal.1,a fantasia e analizzare il prodotto dell'arte alla medesima stregua di quello d1el'lo intelletto~ ma ~P, l'uffici;:ilissima estetica affermando essere l'opera d'arte 0f:el'a ' della fantasia che crea di là dai limiti della conoscenza, al di sopra di tutto ciò che è elemento concettuale o pratico sentire, affermando la dualità tra uomo ed artista. ha. liber~to - secondo gli est.eti - da molte vacuità i1 cam- '

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