LA CRITICA POLITICA
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A S T E R I S C H I
E R E T I C I
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Giacobini e sanculotti in un periodo della Rivoluzione francese fu–
rono in prima linea a smantellare il vecchio ordine, e poi disparvero.
Non lavoravano per sè: lavoravano per il nuovo oidine borghese, che
dura da un secolo e mezzo. 1 fanatici e gli scamiciati sono semplicemente
dei guastatori : se prima che essi demoliscano non vi sono stati i costrut–
tori, seminano lutti e rovine: se già è formata la nuova società, la de–
molizione delle vecchie strutture mette in piena luce e in completa effi–
cienza la nuova struttura.
1e
I massimalisti dell'altro dopoguerra furono i giacobini del
1919
ed
ebbero i loro sanculotti. La nuova società non si era formala, e la reazione
fascista li eliminò con la violenza delle sue squadre di azione, colpendo cie–
camente piò che i fanatici e gli scamiciati quelli che costruivano il nuovo
ordine con lavoro paziente e intelligente. Le squadre di azione seppero chi
ai loro fini di reazione dovevano colpire : cadde Matteotti e Turati fu cac–
ciato dall'Italia. L'opera di costruzione del nuovo ordine fu interrotta.
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Questa esperienza storica deve costituire un monito. Il fanatismo
con le sue intemperanze settarie e l'urlo degli scamiciati finiscono per
fare gli interessi della reazione, turbando il lavoro profondo dei costrut–
tori del nuovo ordine e creando un ambiente di simpatia per la Celere
con i suoi sistemi di repressione poliziesca, e di sfiducia per gli ordina–
menti di democrazia e di libertà. Se la reazione riafferra del tutto il po–
tere, essa colpirà
giusto
ancora una volta: non perderà tempo con i gia–
cobini e con gli scamiciati, ma eliminerà senza riguardi gli organizzatori
sindacali serii, gli animatori delie cooperative, i difensori delle libertà.
k
Chi ricordi le generose battaglie dei socialisti nel primo decennio
di questo secolo contro il dazio sul grano e contro le baronie dello zuc–
chero, in difesa della generalità dei consumatori e
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senso liberista, non
può non vedere con rammarico che oggi i socialisti, con tutti i pennacchi
rivoluzionari, fanno una politica di ceti contro la generalità dei consu–
matori con ìa preoccupazione che i ribassi dei prezzi dei grano, dell'olio,
ecc. danneggino i produttori. Le tossine fasciste hanno avvelenato la vita
italiana: i meno immuni da questi veleni sono proprio gli antifascisti.
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Sempre riferendosi a quel decennio, Gaetano Salvemini prendeva
allora apertamente posizione nella stampa dell'Estrema sinistra contro il
pericolo di collusioni delle cooperative e delle leghe operaie con certe
categorie della plutocrazia. Oggi Riccardo Lombardi alla Conferenza Eco–
nomica della Confederazione del Lavoro suggerisce, come rimedio alla
crisi, un rialzo dei prezzi all'ingrosso : visto che sono diminuiti del venti per
cento non
c'è
niente di male a ritornare ai prezzi più alti dal momento
che nei prezzi al minuto non c'è quel ribasso.
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La mozione per la pace è la affermazione più innocua che ci sia.
I Consigli comunali di Napoli e di Ancona l'hanno potuta approvare con
voto unanime : ma c'è chi facendo il processo alle intenzioni dei promo–
tori è partito con la lancia in resta contro la mozione ; questi anticomu–
nisti fanno proprio il giuoco dei comunisti, se essi hanno il recondito
pensiero di fare il giuoco della politica internazionale dei Russi e vogliono
apparire i soli difensori della pace contro tutti gli altri, che sarebbero
guerrafondai. La pace e la guerra non dipendono certo dai voti innocui
dei Consigli comunali : quando suonasse l'ora tremenda quei pezzi di
carta volerebbero come pagliuzze.
(f. 6. k.)
Biblioteca Gino Bianco