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F A T T I E. C OMME N T I

Manovra anti regionalista.

Sulla Regione si è giuocato trop–

po : per non farla, per farla male e

poi — la campagna è in corso —

per buttarla all'aria con procedi–

mento che costituzionalmente non

si sostiene ma che tuttavia serve

ad aumentare la cagnara e che mira

a colpire a morte la Costituzione e

la Repubblica. Non deploreremo mai

abbastanza i procedimenti mano–

vrieri — a cui anche i repubblicani

hanno finito per arrendersi — allo

scopo di ritardare le elezioni regio–

nali e con i quali si cerca di riman–

darle ancora. Deploriamo che la

l» Commissione della Camera dei

deputati che doveva esaminare i di–

segni di legge regionale abbia im–

piegato quasi due anni per arrivare

ad una conclusione ed abbia finito

col preparare, dopo tanto studio,

un progetto di attuazione che è un

sensibile peggioramento, anzi la ne–

gazione dello spìrito della riforma

come uscì dalla Costituente. Ma va–

leva la pena di . . . studiare tanto

per arrivare a così miserevole con–

clusione? È forse per legittimare le

critiche, i dubbi e le riserve, per

renderne più facile la demolizione

che si è pensato di fare della Re–

gione uno strumento del centralismo,

anziché un organo di autonomia am–

ministrativa ? E possibile di pensar–

lo. Ad ogni modo, se non fa parte

della manovra facilita la manovra.

Più si esita, più si ritarda, più si peg–

giora i l progetto, più si darà tempo

e motivi alla cagnara. Alla quale

bisogna opporsi, che bisogna anzi de–

cisamente smascherare nei suoi fini,

nei suoi veri motivi perchè molti

ingenui, in buona fede, non vi si pre–

stino, come avviene, alla manovra.

Opportunamente tale necessità

è posta in chiaro da Luigi Sturzo,

col quale su questa come su altre

questioni abbiamo molto spesso la

ventura di trovarci d'accordo cosi

come non avviene altrettanto fre–

quentemente, a lui e a noi, di tro–

varci d'accordo coi nostri amici.

Appunto in uno scritto su /.il

via

( 18

febbraio! egli mette così in chiaro

i motivi della manovra antiregiona–

lista :

« Parliamoci chiaro — dice —. Si

tende ad insabbiare la Regione alla

barba della Costituzione.

* In tal caso, onestà politica vuole

che ciascuno prenda la sua respon–

sabilità, apertamente, senza ambi–

guità e senza sotterfugi.

« La campagna di difesa della

unità della patria minacciata dalia

Regione non ha senso, ma ha una

mira chiara e netta: screditare i

regionalisti della democrazia cri–

stiana, indebolire le stesse regioni

già funzionanti in atto, scardinare

l'ordinamento costituzionale.

« E siamo lì : si attacca la Costi–

tuzione prima della sua stessa at–

tuazione. Basterà una prima vittoria

contro un articolo della Costituzione

per poterne attaccare anche altri ».

Osserva tra l'altro, Luigi Sturzo,

che in sede di riforma costituzionale

il

referendum

non giuoca a favore

degli antiregionalisti. Se mai giuoca

a favore dei regionalisti. Gli anti-

regionalistì lo sanno bene. E tut–

tavia pestano i piedi, come i bam–

bini, per aumentare la confusione e

sviluppare ancora la manovra dila–

toria della quale contano ulterior–

mente giovarsi.

Giustamente Sturzo giudica « le–

siva dello spirito e della lettera della

Costituzione » la soluzione di com–

promesso che la i * Commissione par–

lamentare ha proposto coti i famosi

articoli

9

e io del suo disegno di

legge. E aggiunge:

« Chi è pensoso delle sorti del

nostro paese avrà cura di non toc–

care e per lungo tempo la Costi–

tuzione; per quanto essa non sia

perfetta.

« Avviene oggi quel che avvenne

al

1871,

dopo l'unificazione, quando

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