FATTI
E COMMENTI
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dell'amministrazione militale Ila da–
to ben diverso orientamento. « Frat–
tanto si è operata nelle file militari
una selezione a rovescio».
Il panorama non si presenta mi–
gliore in altri rami della pubblica
am tniuistrazione.
«Nei settori più delicati della vita
pubblica, uno dopo l'altro son tor–
nati in bella mostra figuri che spe–
ravamo di non più rivedere. Soprat–
tutto nei posti nei quali un Governo
seriamente democratico non doveva
metterli. Abbiamo detto deimagi-
strati. Scandalo ancor più aperto
nella scuola. Professori universitari
di fortuna (fascista) razzisti naziona–
listi cortigiani, presidi di scuole
medie distintisi come capi-caserma,
ritornano alle cattedre di educatori
di cui si erano mostrati ed erano
stati giudicati indegni.
. «E cosi,onorevole Ministro sem–
pre compassionando, compromet–
tiamo la scuoia e l'avvenire del
Paese. Non vi chiedevamo neppure
di mettere alla miseria questa gente.
Ma un Governo che governi sente
il dovere dì chiedere e farsi dare
i poteri necessari. Il danno fatto al
Paese temiamo sia irreparabile.
«E che bisogno aveva il Ministro
degli Esteri di mettere in vetrina
gli esponenti ed i responsabili della
politica di ieri? E di fornire eccel–
lenti motivi e pretesti agli
.
avversari
della politica italiana presentata o
difesa dai paladini dell'impero e dei
colli fatali ? Non c'è capacità tecnica
che tenga: una politica nuova non
Si facon nomini vecchi. A chi dob–
biamo credere ? Al linguaggio nuovo
di Sforza o alla faccia vecchia dei
collaboratori ? ».
Perchè i Partiti si sveglino.
Ed ecco cosi la giustificazione
di questo appello che vuol essere
un monito al Governo, ai partiti, a
tutti i partiti di democrazìa e, in
particolare, al più grosso dei par–
titi, la Democrazia cristiana, perchè
si sveglino, si accorgano della gra–
vità della crisi morale che il paese
attraversa e che può travolgere le
stesse forme esteriori che per ora
la democrazia ha conquistato.
La facciata della vecchia Italia
riappare a poco a poco sotto le scro–
stature del belletto democratico.
Torna quatto quatto a dilagare il
nazionalismo delle quadrate legioni ;
alle prime difficoltà si tornerà a sco–
prire l'autarchia. Nostalgia di un
governo paternalistico. Nostalgia di
cortigiani rimasti senza re.
Con bronzea disinvoltura sono
tornati a scrivere e a pontificare
sulle colonne di gran parte dei gior–
nali indipendenti e « benpensanti »
i più illustri araldi del vecchio re–
gime. C'è un'orgia di letteratura
fascista e parafascista, che per il
modo come si sviluppa ed
è fa–
sciata
sviluppare, deve seriamente
preoccupare. E questo mentre au–
menta a dismisura il partito dei
malcontenti, dei maldicenti, degli
indifferenti. Partito pericoloso, in
ogni senso, anche se, anzi perchè,
costituito in gran parte da co–
loro appunto che hanno sperato
nella democrazia ed hanno atte–
so da essa qualche cosa di assai
diverso di quello che invece le
si è dato.
Bisogna rendersi conto della
realtà. Bisogna reagire e provvedere
in tempo. E' questione di opere, di
decisione, di consapevolezza. Biso–
gna ritornare sulle stesse posizioni
di ieri e rimettersi sulla stessa linea.
Bisogna non smarrire la strada.
Sono tutte cose che noi andiamo
dicendo da molto tempo. E ci con–
forta — se non altro come un buon
segno — di sentirle ora ripetere da
altri. Ecco perchè vi abbiamo dedi–
cato più spazio di quanto non siamo
solili dare ad altre manifestazioni
di carattere polìtico. Perchè vor–
remmo vedere, in esso, il segno di
un nuovo orientamento e di un'a–
zione da svolgere in particolare in
seno agli stessi partiti piuttosto che
fuori di essi, per esigere intanto che
funzionino e operino democratica–
mente e siano all'altezza del loro
compito. Solo così ia crisi si supera
e si salva la democrazia.
Biblioteca Gino Bianco