Table of Contents Table of Contents
Previous Page  67 / 72 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 67 / 72 Next Page
Page Background

FATTI

E COMMENTI

6l

dell'amministrazione militale Ila da–

to ben diverso orientamento. « Frat–

tanto si è operata nelle file militari

una selezione a rovescio».

Il panorama non si presenta mi–

gliore in altri rami della pubblica

am tniuistrazione.

«Nei settori più delicati della vita

pubblica, uno dopo l'altro son tor–

nati in bella mostra figuri che spe–

ravamo di non più rivedere. Soprat–

tutto nei posti nei quali un Governo

seriamente democratico non doveva

metterli. Abbiamo detto deimagi-

strati. Scandalo ancor più aperto

nella scuola. Professori universitari

di fortuna (fascista) razzisti naziona–

listi cortigiani, presidi di scuole

medie distintisi come capi-caserma,

ritornano alle cattedre di educatori

di cui si erano mostrati ed erano

stati giudicati indegni.

. «E cosi,onorevole Ministro sem–

pre compassionando, compromet–

tiamo la scuoia e l'avvenire del

Paese. Non vi chiedevamo neppure

di mettere alla miseria questa gente.

Ma un Governo che governi sente

il dovere dì chiedere e farsi dare

i poteri necessari. Il danno fatto al

Paese temiamo sia irreparabile.

«E che bisogno aveva il Ministro

degli Esteri di mettere in vetrina

gli esponenti ed i responsabili della

politica di ieri? E di fornire eccel–

lenti motivi e pretesti agli

.

avversari

della politica italiana presentata o

difesa dai paladini dell'impero e dei

colli fatali ? Non c'è capacità tecnica

che tenga: una politica nuova non

Si facon nomini vecchi. A chi dob–

biamo credere ? Al linguaggio nuovo

di Sforza o alla faccia vecchia dei

collaboratori ? ».

Perchè i Partiti si sveglino.

Ed ecco cosi la giustificazione

di questo appello che vuol essere

un monito al Governo, ai partiti, a

tutti i partiti di democrazìa e, in

particolare, al più grosso dei par–

titi, la Democrazia cristiana, perchè

si sveglino, si accorgano della gra–

vità della crisi morale che il paese

attraversa e che può travolgere le

stesse forme esteriori che per ora

la democrazia ha conquistato.

La facciata della vecchia Italia

riappare a poco a poco sotto le scro–

stature del belletto democratico.

Torna quatto quatto a dilagare il

nazionalismo delle quadrate legioni ;

alle prime difficoltà si tornerà a sco–

prire l'autarchia. Nostalgia di un

governo paternalistico. Nostalgia di

cortigiani rimasti senza re.

Con bronzea disinvoltura sono

tornati a scrivere e a pontificare

sulle colonne di gran parte dei gior–

nali indipendenti e « benpensanti »

i più illustri araldi del vecchio re–

gime. C'è un'orgia di letteratura

fascista e parafascista, che per il

modo come si sviluppa ed

è fa–

sciata

sviluppare, deve seriamente

preoccupare. E questo mentre au–

menta a dismisura il partito dei

malcontenti, dei maldicenti, degli

indifferenti. Partito pericoloso, in

ogni senso, anche se, anzi perchè,

costituito in gran parte da co–

loro appunto che hanno sperato

nella democrazia ed hanno atte–

so da essa qualche cosa di assai

diverso di quello che invece le

si è dato.

Bisogna rendersi conto della

realtà. Bisogna reagire e provvedere

in tempo. E' questione di opere, di

decisione, di consapevolezza. Biso–

gna ritornare sulle stesse posizioni

di ieri e rimettersi sulla stessa linea.

Bisogna non smarrire la strada.

Sono tutte cose che noi andiamo

dicendo da molto tempo. E ci con–

forta — se non altro come un buon

segno — di sentirle ora ripetere da

altri. Ecco perchè vi abbiamo dedi–

cato più spazio di quanto non siamo

solili dare ad altre manifestazioni

di carattere polìtico. Perchè vor–

remmo vedere, in esso, il segno di

un nuovo orientamento e di un'a–

zione da svolgere in particolare in

seno agli stessi partiti piuttosto che

fuori di essi, per esigere intanto che

funzionino e operino democratica–

mente e siano all'altezza del loro

compito. Solo così ia crisi si supera

e si salva la democrazia.

Biblioteca Gino Bianco