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LIBRERIA

63

L I B R E R I A

CHARLES BKTTHLHEIM,

La piamfi-

catione sovietica.

Milano, Edizioni

di Comunità. - L ,

1.700.

La pianificazione è un cancello entralo

nell'uso generale» nella polemica politica come

nell'azione del governi- Ogni idea di siste–

male è oggi legata ad un piano di attuazione :

ma

è

evidente che su che cosa debba inten–

dersi per «pianificazione » le idee sono molto

confuse. La parola è adoperata per riferirsi

a cose fondamentalmente diverse. Dipianifi–

cazione vera e propria può parlarsi solo per

l'Unione sovietica e per gli stali orientali di

Europa che si sono messi decisamente sulla

slessa strada. Ivi veramente lo Stato ha as–

sunto? svolge unafunzione direttiva, segnando

le mete e le tappe di ogni meta, riunendo

nelle mani di chi governa lutti i mezzi, nes–

suno eccettuato, per esercitarla. E natural–

mente ne assume anche tutte le responsabilità

c le conseguenze, del successo come dell'in–

successo. Non c'è quindi nessuna possibilità

di raffronto con ciò che nelt'Europa occi–

dentale i vari Governi singolarmente o in

collaborazione tra loroe con l'America (piano

Marshall, ad esempio) pensano di fare per

raddrizzare la loro economia e preparareper

: Toro popoli nuove condizioni di vita e di

solidarietà.

È cosi di particolare interesse conoscere

come si sia arrivali in Russia alla pianifica-

rione e come

i

vari piani quinquennali vi

siano stali poi preparali, abbiano potutosvol–

gersi e si siano via via modificati, con quali

risultali, positivi o negativi secondo

1

casi.

Per quanto della pianificazione russa si

sia parlalo sempre

COTI

una straordinaria ab–

bondanza e la Russia sia da un ventennio a

questa .parte al centro di tutte le attenzioni

e di ogni discussione, questa del RetteIheim

è la sola esposizione che ne sìa stalo fatta in

modo sistemalieo e abbastanza chiara e pre–

cisa perché se ne abbia una idea esatta- Pub–

blicata |g prima volta del

[$9

- -e cioè avanti

l'ultima guerra — l'opera è siala successiva–

mente aggiornata dall'autore con le notizie

relative ai quarto piano quinquennale attual–

mente in corso. La presente traduzione ita–

liana è stata fatta sull'ultima edizione pub–

blicata in Francia nel

1946,

L'autore ha compiuto la sua indagine vi–

vendo per vari mesi in Russia e consultando

numerosissimi libri e documenti, senza pre–

venzioni ideologiche e dottrinarie, anzi con

piena aderenzaalle finalità socialiste. Ed ècon

occhio di socialista che egli esamina, espone

e di volla in volta sottolinea ciò che nell'ap–

plicazione e nello sviluppo dei piani deriva

da uno - stalo di necessità - e le deviazioni

che una realtà non socialista c la mancanza

di verademocrazia politica, hanno reso pos–

sibili o inevitabili. Ne risulta cosi unquadro

nel quale l'opinione e il giudizio critico del

tenore si formano direttamente, senza es–

serne influenzalo. Liberamente,da quello che

legge e dalla sua particolare posizione men–

tale, egli è portalo a trarne le sue conside–

razioni eie sue deduzioni. Questo il grande

pregio del libro: di essere una esposizione

"completa della pianificazione bolscevica, delle

sue origini storiche, delle cause che l'hanno

suggerita ed imposta, dei quadri che l'hanno

programmata, dei suoi limiti e dei suoi ri–

mitati.

Opera quindi preziosa e Uidispensabiie a

chiunque voglia documentarsi suh'esperi-

meoto sovietico il solo per il quale — come

abbiamo detto — possa parlarsi

à\pianifica-

ione,

e di pianificazione integrale, a cui però

può solo dare attuazione un sistema come

quello bolscevico, in cui lo Stato sia tutto c

l'individuo nulla.

C'è in questo libro abbondante materiale

di dal! e di risultati, ampiamente utilizzabilida

lutti; dall'economista che può vedervi e di–

mostrare come col passaggio all'economia

sovietica ì termini dei problemi della monda,

del profitto, dell'interesse ecc. non siano

slati affatto rovesciati ma restino fondamen–

talmente gli stessi; dal sociologo per accor–

gersi come lo spostamento dipoteri non abbia

portato affatto alla eliminazione e nemmeno

ad una sensibile riduzione delle differenze so–

ciali che persistono enormi e tendono ad

aumentare piuttosto che a diminuire; dal

sindacalista per constatare che il lavoro non

e più dì prima sulla via dell'ematicipai ione

e che mentre i problemi operai restano gli

stessi i sindacati hanno perduto la possibilità

di svolgere la funzione che nel mondo capi–

talistico è considerala tuttora essenziale; dal

politico infine per meditare sulle sorti della

libertà? della democrazia. Tuttavia non può

nemmeno dirsi che la pianificazione non ab–

bia conseguito nella Russia dei soviet! note–

voli risultati positivi, per quanto non in re–

lazione ai vari piani e a quanto se ne atten–

deva. Nonostante tutto, ha realizzato una

modificazione profonda nella struttura econo–

mica e sociale de! paese e ha rappresentato

un grande balzo in avanti sulla vìa dell'in–

dustrializzazione e dello sviluppo agricolo.

C'è quindi anche un dato positivo che va

considerato: che forse però era reso pos–

sibile solo nelle particolari condizioni tutte

ampiamente favorevoli: la ampiezza dello

spazio, un continente; la grande varietà e

La quantità delle materie prime e delle fonti

di energie inutilizzale; La scarsezza relativa

della popolazione e la limitatezza dei suoi bi–

sogni ; tutte condizioni che non è possibile

riscontrare in nessun altro paese, per cui

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