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LA CINTURA ROSA

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periose della ricostruzione, concorrono in eguài misura a indebo–

lire le posizioni dei rossi nei minori centri urbani, sia nel campo

sindacale sia in quello politico.

Da qui l'avvertita necessità della « cintura rossa » e cioè di

una più vigorosa azione fra i rurali per neutralizzare o per su–

perare questa resistenza — ora attiva e ora passiva — delle città,

che stanno divenendo conservatrici mentre avevano una tradizione

sovversiva. Da qui una nuova tecnica nelle agitazioni, con i l ri–

corso all'intervento della campagna per la miglior riuscita di

manifestazióni sindacali e politiche, cui la città partecipa fiacca–

mente o da cui preferisce estraniarsi, appartandosi o addirittura

volgendosi verso la Democrazia Cristiana e i suoi sindacati, liberi

nel nome ma privi di mordente e di efficienza nelle iniziative.

Nel quadro di questo « distacco » della città va veduto sia i l col–

laborazionismo di molti repubblicani e dei saragattiani con i l

Governo De Gasperi, sia il secessionismo socialista, che ha portato

a una emorragia di elementi forniti di esperienza e di cultura con

sicuro danno del Partito socialista nella sua reale efficienza po–

litica e sindacale, anche se le perdite da un punto di vista nu–

merico non sieno rilevanti e possano trovare contropartite attraverso

la campagna del tesseramento. Per i Partiti contano gli attivisti, ma

più conta l'alone di simpatie e di consensi che l i circondino.

Lo repressioni sanguinose della Polizia e gli indecorosi tu–

multi parlamentari sono gli epifenomeni dì una situazione sociale

estremamente tesa, che tale rimarrà malgrado gli appelli alla di–

stensione di Nenni o di altri e malgrado i l tentativo della Con–

federazione Generale del Lavoro di risolvere la crisi sociale con

il suo piano.

La tensione esiste perchè le masse rurali sono in fermento

contro lo stato di inferiorità della campagna e perchè veramente

tragiche e pietose sono le condizioni di vita dei badilanti che non

trovano lavoro. A questa realtà sociale va guardato, lasciando

cuocere nel loro brodo gli uomini e gli omuncoli, che stanno sul

proscenio politico e che assomigliano maledettamente al gobbetto

di certi barometri: quel gobbetto si muove e fa inchini o sber–

leffi secondo l'umidità atmosferica, ma non crea l'umidità: si

limita a registrarla più o meno approssimativamente.

Biblioteca Gino Bianco