Table of Contents Table of Contents
Previous Page  35 / 72 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 35 / 72 Next Page
Page Background

SÌ addensano invece nella fascia che circonda l'altopiano po–

polazioni le quali sull'altopiano salgono per la semina di un po'

di segale e di patate e per la pastura di poche capre e pecore, di

qualche bovino. Dalla piana Jonica e dai paesi delle colline, che

su quella sì affacciano, giungono, nell'estate, alcune diecine di pastori

e di mandriani per il pascolo di quattro cinquemila capi dì be–

stiame ovino e bovino.

Lo sguardo del visitatore è subito attratto, verso qualunque

punto dell'altopiano si volga dalle montagnole boscose che qua e

là presentano vuoti o per tagli o per incendi accidentali o, non

poche volte, provocati per rendere necessario i l successivo lavoro

di miseri braccianti disoccupati.

Le vaste zone pianeggianti, le valli del Neto, del Moccone, del

Garga, del Savuto, dell'Areute, dell'Ortiano, del Trionto, del Lese; le

vallette sulle quali corrono gl'innumerevoli corsi d'acqua, offrono la

vista di una vegetazione cespugliosa, interrotta nelle patti peri–

feriche, verso Acri, intorno a Camigliatello, dalle coltivazioni della

segale, delle patate o da qualche prosperoso frutteto intorno alle

poche case isolate. A poca distanza da S. Giovanni in Fiore l'occhio

si compiace per coltivazioni frequenti sia pure su terreni scoscesi,

su dirupi. Sono particelle dei contadini i quali quelle terre aspre

occuparono nel

1 9 1 9 - 1 9 2 0

per trarne il magro prodotto che l i ha,

tuttavia, sfamati.

Tristissimo i l dissesto delle montagne tra le vallate dei fiumi :

specialmente del Neto, del Moccone, e più del Trionto. Pendici

franose, valloni dirupati, ostruzioni del letto dei fiumi, dei torrenti

e dei fossi affluenti. Impressionante la distruzione di alberi in

alcuni boschi, e tanto più dolorosa per la vista, in zone aggre–

dite dalla furia disboscatrice, di pini giganteschi e di faggi superbi.

Quale sia la vita dell'uomo in quello, che può ben dirsi, i l

deserto Silano, si immagina, quando si sappia che le poche cen–

tinaia di abitanti insediati nei cosidetti villaggi (le poche case

sparse di cui ho fatto cenno) sono ricoverati o in baracche d:

legno o in casupole di pietra, cioè del granito indurito emergente

su quello dolce che costituisce l'altopiano. Cavoli, formaggio, ri–

cotta, patate, pane, sono gli elementi della nutrizione.

Biblioteca Gino Bianco