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LA CRITICA POLITICA

mandato, ha detto il sen. Patri, se questo si rivelerà troppo oneroso dal

punto di vista finanziario ed inadatto allo sviluppo d'una organica poli–

tica africana. D'accordo, ma così crolla ia formula dell'Italia missionaria

del conte Sforza e della « Voce», Quest'ultimo si è lasciata sfuggire l'occa–

sione, ahimè non più ripetibile, per rivendicare le verità storiche, sociolo–

giche, economiche della tradizione repubblicana sulla politica coloniale.

Noi non vogliamo ombrosamente immobilizzarci su posizioni dogmatiche,

perchè sarebbe troppo ingenuo, ma il fatto che l'Inghilterra potenza africana

monopolistica, che ha accanitamente osteggialo il ritorno dell'Italia in

Africa, ci ha costretti a far presto col ridicolo ricatto dei monsoni, ci auto–

rizza a stare in guardia. Un paese massacrato dalla guerra, dissestalo, con

le finanze esauste, una pressione fiscale iugulatrice, una colonizzazione in–

terna in atto e moltissimi problemi della vita civile ancora insoluti, prima

di assumersi i rischi e gii oneri tutt'altro che lievi, di una politica colo–

niale « missionaria» deve pensarci bene. Insomma, non si va più in Africa

con gli occhi bendati. Questo e niente altro che questo vogliono signifi–

care le critiche e le opposizioni le quali hanno il valore di tenere aperta

una discussione che poteva sembrare chiusa o superata soltanto perchè

si ha avuto l'imprudenza di proporla al parlamento quando erano già in

partenza i trasporti militari.

ALFREDO DE DONNO

Le carte del re.

Recensendo il volutile di

Memorie

di Marcello Soleri, di recente pub–

blicate, A. C. Jemolo faceva il seguente rilievo: e/.e

Memorie

ricordano che

alla morte di Gioitili te earte di questi furono debitamente consegnale al

Sovraintendente dell'Archivio di Slato di Roma, l'ossibìle che nessuno ri–

cordi che lo Slato italiano come rivendicò il diritto di avere le carte dei

suoi nomini dì Stalo, ha quello dì riavere le lettere e le carie dei suoi re ?

E che ogni trattativa intorno ai beni dei Savoia dovrebbe assumere a punto

fermo ia previa restituzione delle carte indebitamente esportate, previa la

parata d'onore che la restituzione è in/egrate? Ancora continua quella tra–

dizione dì timidezza che poc'anzi ricordavo?*.

Jemolo si riferisce alta tradizionale timidezza degli uomini politici

dell'epoca passata che impediva toro dì affrontare te responsabilità e di pren–

dere decisioni net momenti gravi. In questo senso non solo si è continuato

ma si è peggiorato. E lo dimostra il fatto che te carte del re furono lasciate

portar via indebitamente, nonostante i tempestivi interrenti e richiami. E

se non si seppe prozntedere allora quando era tempo, figuriamoci se si riu–

scirà a far la voce grossa ora e a riavere tutto ciò che i stato asportato. E

Poi... servirebbe, ora? E a prezzo di quali risonici* e di guati concessioni ?

Bisognava pensarci prima, quando era tempo ! Comunque il dovere è d'in–

sistere e di sorvegliare, se mai, perchè quelle carte ritornino tutte. Perchè...

sparala d'onore» e ^parola di re» non sono la stessa cosa.

Biblioteca Gino Bianco