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i8

LA CRITICA POLITICA

della politica internazionale, deve essere', decisamente, quello della efficace

ed effettiva tutela dei diritti e degli interessi delle collettività italiane,

con tanto onore stabilita in Tunisia, in Eritrea, nella Libia, nelle Ame–

riche; intende che l'opera del Governo sia decisamente dedicata all'or–

ganizzazione, finalmente razionale, integrale dell'emigrazione in ogni parte

del mondo, non da regioni nelle quali la colonizzazione condotta con la

necessaria larghezza di mezzi deve assicurare alle popolazioni lavoro e

possibilità di sviluppo, ma da regioni veramente super-popolate, di gruppi

preparati all'esercizio d'imprese agricole, commerciali, industriali, capaci

di creare centri di lavoro, commercio, dì cultura italiana».

Invitato il Governo ad esprimere la sua opinione il ministro Sforza

dichiara: «Salvo alcuni dettagli formali, accetto l'ordine del giorno pre–

sentato dal senatore Conti, che esprime fedelmente quello che

è

anche

il pensiero del Governo».

Nientemeno, E allora di che si discute? Evidentemente gli equivoci

da dissipare sono molti. Le dichiarazioni dei ministro Sforza non vi hanno

efficacemente contribuito. I suoi interpreti sul giornale del partito li hanno

poi aggravati.

Ma

è

opportuno ritornare alla dichiarazione di voto del sen. Parri

il quale dopo di aver premesso che non gli sembrava esatta l'interpre–

tazione d'incostituzionalità del sen. Conti, e dopo di aver fatto ampie

riserve sulle reticenze del ministro Sforza, come abbiamo già visto, ila

aggiunto che «l'Italia potrà affrontare i rischi che ne deriveranno dal–

l'assunzione del mandato soltanto se l'amministrazione fiduciaria si in–

quadrerà In un organico programma di politica africana, del quale i punti

pregiudiziali dovranno essere una politica di collaborazione con l'Etiopia

ed una linea d'accordo con la Gran Bretagna». Il sen. repubblicano poi

che parlava a nome del gruppo, ha concluso che il Governo ed il Par¬

lamento dovranno riesaminare l'assunzione del mandalo se questo si ri–

leverà troppo oneroso. Insomma, per giustificare il voto contrario dì Conti

bisogna servirsi degli argomenti degli altri che hanno votato a favore.

Argomenti contrari se ne trovano nella relazione di maggioranza

del sen. Jacini, il quale ci ha tenuto a dichiarare che egli si mantiene

fedele alla tradizione familiare anticolonialista, e del sen. l'aratore che

ha ammonito severamente il ministro Sforza a badare alle spese e a non

abbandonarsi ai suoi facili ottimismi. In sostanza, anche i più favorevoli

sono stati generosi soltanto di riserve e di cautele. Avremmo quindi

desiderato che anche il ministro Sforza si fosse inquadrato in tale atmo–

sfera di serietà, dì prudenza, di scetticismo, di alto senso di responsa–

bilità, in una parola, e sopratutto di concretezza, ossia, di senso pratico.

In occasione della politica coloniale, riproposta dall'offèrta del man–

dato per la Somalia, era proprio il caso di dimostrare la caratteristica

storica del partito repubblicano nello svolgimento della vita nazionale. E,

invece, il suo giornale ufficiale se ne

è

uscito per il rotto della cuffia.

Lo stile delta politica estera non

è

cambiato: mettere il Parlamento di-

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