NULISMO EMIGRATORIO
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una politica che avrebbe dovuto con una mano, impedire l'espatrio
dei capitali privati (a difesa della lira), e che con l'altra mano
avrebbe liberamente trasferito all'estero i capitali pubblici. Noi non
dubitiamo che anche questa volta il buon senso economico avrà
ragione delie contrarie velleità; le quali intenderebbero ampliare e
potenziare i l sonnecchiante I . C. L . E. Non dubitiamo che, se il
lavoro italiano ha da essere attivato mediante investimenti pub–
blici, questi investimenti di pubblico danaro si facciano in Italia,
e non in Patagonia o in Palestina».
Prima di sciogliere la fantasia verso lontane possibilità afri–
cane, prima di gonfiare le vele delle caravelle delle aziende pi–
lota, prima di invocare, dentro e fuori d'Italia, larghi e generosi
finanziamenti, sarebbe necessario che il nostro governo si preoc–
cupasse dei più modesti ma urgenti problemi immediati che in–
combono sulla nostra emigrazione in Europa e sull'assistenza e
tutela dei nostri emigranti in Italia e all'estero. C'è tutto da fare
o da rifare: riorganizzare tutti i servizi scompigliati dal fascismo
in seguito alla abolizione del Commissariato dell'emigrazione, uni–
ficare
i diversi servizi di emigrazione e renderli efficienti, dare
agli emigranti una seria e reale assistenza all'interno e all'estero,
istituire quel servizio di informazioni che l'Italia si è impegnata
a creare sia nel comitato di cooperazione europea dell'agosto
1947,
sia alla conferenza internazionale del lavoro della scorsa estate,
creare scuole di qualificazione per emigranti ecc. E se oggi gran–
deggia il ricordo dell'impulso e la valida assistenza data all'emi–
grazione dall'ex Commissariato, e se da tutti i settori della Camera
e del Senato sorgono invocazioni alla sua ricostruzione, ciò av–
viene anche perchè i l nullismo odierno rende più evidenti le be–
nemerenze della passata politica emigratoria. Non rendiamoci com–
plici del fascismo sanzionando l'eliminazione del Commissariato
dell'emigrazione ispirata al proposito di chiudere le porte di casa
all'emigrazione per non intaccare l'efficienza degli otto milioni di
baionette !
LUCIANO MAGRINI
La « Critica
Politica » deve essere largamente
diffusa.
Paiola pe–
netrare nei circoli, nei luoghi di lettura, nelle biblioteche ; fatela
arri–
vare ai migliori
uomini dì tutti i partiti.
Diffondete la
«Crìtica».
Biblioteca Gino Bianco