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LA CRITICA POLITICA

dere: « Nessuna possibilità di emigrazione nella nostra colonia.

Per la manodopera non qualificata bastano gli indigeni. Per la

manodopera qualificata bastiamo noi ».

Ecco l'Africa d'oggi ben lontana da quella visione miracoli–

stica prospettata in tanti discorsi come la ripartizione delle illu–

sioni della fata morgana nei giuochi di luce dei sitibondi deserti.

Sarà per corta veduta ma non scorgiamo un prossimo mutamento

della situazione economica e politica del continente nero ed occor–

reranno parecchi anni prima che, nella migliore delle ipotesi, i l

problema delle aree depresse, avviato a concreta soluzione, di–

schiuda fecondi campi di lavoro alle folle dei nostri disoccupati.

Ed allora che fare, dove cercare una soluzione del problema

emigratorio ?

Nell'intervista pubblicata dalla «Voce Repubblicana» i l mi–

nistro Sforza ha tracciato un quadro dei disegni e delle speranze

del governo nella cornice della cosidetta « politica triangolare »

ed ha detto che innanzi tutto « dovremo inserirsi in quelle im–

prese nelle quali si possa collegare i l capitale internazionale della

nostra manodopera. E perchè si riesca

ha aggiunto — dobbiamo

persuaderci che non possiamo chiedere agli altri se prima non

abbiamo fatto noi tutto quello che è nelle nostre possibilità di

fare. Dì qui è sorto chiaro un quesito, sul cui oggetto discussi

prima col Presidente del Consiglio e poi in Consiglio dei mini–

stri. H quesito parte dal fatto che in Italia, secondo dati attendi–

bili, i soli enti pubblici sborsano ogni anno per sussidi di disoc–

cupazione circa

7 0

miliardi, ciò senza contare i cento miliardi a

carico delle imprese. Non sarebbe dunque preferibile utilizzare

almeno in parte queste somme per consentire ai nostri disoccu–

pati di emigrare e di impiantarsi in attività produttive rendendosi

indipendenti e collaborando dal di fuori alla nostra fortuna eco–

nomica?... E nostro doppio interesse stimolare un'emigrazione

con un contributo dello Stato... Ea realizzazione di questi piani

dovrebbe essere affidata ad apposite compagnie di colonizzazione ;

in queste compagnie ¡1 fine sociale dovrà essere sempre armoniz–

zato con l'economico ».

Non vediamo come si possa risolvere il problema dell'emi–

grazione con una parte dei fondi dei sussìdi di disoccupazione.

Biblioteca Gino Bianco