NULISMO EMIGRATORIO
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sui pròpri uffici tecnici, sui propri macchinari, sulle imprese di
costruzioni private e sulle università per stabilire le possibilità degli
ingegneri da impiegarsi all'estero». 11 discorso sembra abbastanza
chiaro per non consentire agli industriali italiani quelle illusioni
che avrebbero potuto scaturire dall'articolo dell'on. Sforza. Invece
è più probabile che il IV punto di Truman offra a scadenza piut–
tosto lontana, possibilità emigratorie alla nostra sovrabbondante
manodopera. Ed allora, indipendentemente dal piano stesso e
come una esigenza fondamentale per tutte le possibilità emigra-
ratorie, urge preparare i nostri emigranti aprendo scuole di quali–
ficazione.
Nella presunzione che il piano Truman comprenda territori
depressi anche europei — ciò che finora non risulta affatto —
due voci autorevoli hanno posto per questa eventualità la candi–
datura del nostro paese: Zellerbach ha detto che sulla base del
IV punto si potrebbe valorizzare la Sardegna trasferendo nell'isola
750.000
italiani e Tremelloni ha osservato che la sua estensione
all'Italia meridionale ridurrebbe alla metà i l tempo e la spesa di
mille miliardi occorrenti alla realizzazione del progetto da lui
formulato. Ma il ministero degli esteri non sembra di questo pa–
rere : guarda fuori d'Italia e vede grande. Mentre il ministro
degli esteri invita gli industriali grandi e medi ad affrettare la
loro preparazione e la loro partecipazione al I V punto senza
precisare i l territorio dove sarà imbandito il banchetto, il segre–
tario del ministero degli esteri Vittorio Zoppi ha pubblicato sulla
rivista «Italiani nel m o n d o » un articolo, piuttosto ermetico sulle
prospettive e le speranze della nostra indefinita e indefinibile po–
litica emigratoria: generoso dono natalizio imbiancato con nubi
sud-americane ed africane. Egli comincia col dire che gli undici
milioni di dollari assegnati dagli stanziamenti Marshal
1949-1950
per la nostra emigrazione serviranno per i l finanziamento dei primi
esperimenti di colonizzazioni agricole nell'America Latina. « Se
questi esperimenti riusciranno, la via è così aperta ad un amplia–
mento e perfezionamento di questo metodo che tende appunto,
a quella collaborazione triangolare fra capitale, lavoro e aree de–
presse che è alla base dell'ormai noto punto I V di Truman del
20
gennaio
1949».
Biblioteca Gino Bianco