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LA CRITICA POLITICA
dare impulso allo statalismo da una parte e fare della democrazia
dall'altra ! Purtroppo invece non riescono a concepire una iniziativa
da parte dello Stato che non sia anche esecuzione e direzione
da parte dello Stato.
E ammissibile, ad esempio, che l'attività economica, di rico–
struzione, di riconversione, d'investimenti, di finanziamento, di
utilizzazione e di smobilitazione, debba continuare ad essere di–
retta e determinata e controllata da un Comitato di Ministri, che
sono uomini politici, e si trovi praticamente in mano della bu–
rocrazia dei loro rispettivi ministeri? E che tutto resti così in
mano di persone incompetenti, senza cioè un organo in cui i
competenti, i tecnici e gl'interessati, produttori e consumatori,
si trovino rappresentati, possano farsi sentire, consigliare e indi–
rizzare gli sviluppi di un piano nel modo più conveniente? Ed
è concepibile, in tanto parlare di piani che si fa da anni, che non
esista un piano di cui ci si possa rendere conto non solo degli
obiettivi, ma anche dei criteri di utilizzazione e d'impiego, dei
modi e dei risultati di attuazione, anno per anno, in bene come
in male?
E molto diverso, e rientra esattamente nella concezione de–
mocratica, che lo Stato chiami le energie, tutte le energie del
paese, a muoversi e a svilupparsi, a cercare la loro via e le aiuti
a percorrerla, rendendole in certo modo responsabili del loro av–
venire, offrendo loro la possibilità di conquistarselo stimolando e
impegnando così i l loro spirito d'iniziativa e i l loro senso di re–
sponsabilità, o che invece pretenda esso, lo Stato, di dirigerle,
di segnare loro la strada, dì fissare Ì programmi di attuazione
attribuendosene persino l'esecuzione. E nulla, proprio nulla, sta
ancora a stabilire che sia meno vasto, e con risultati economicamente
e socialmente assai più positivi.
È in questa mancanza di capacità democratica e di volontà
rinnovatrice nei partiti che dovrebbero realizzarla, la carenza, e
cioè la vera crisi della democrazia.
Che è poi la crisi stessa di quei partiti che, essendo al go–
verno, non riescono ad essere conseguenti a se stessi.
LA
CRITICA
Biblioteca Gino Bianco