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NULISMO EMIGRATORIO

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di supervisione politica » ed essere « un elemento di forza e di

potenza per il governo italiano». E difficile non intravvedere in

questi discorsi gli echi di quel mal d'Africa che ci ha ricondotti

in Somalia,

Non sembrava facile trovare alla Camera ed al Senato argo–

menti che giustificassero l'impresa e la spesa del nostro

ritorno

in Africa. Ed allora nelle due Camere e nella stampa propizia al

mandato tutti gli argomenti sono parsi buoni, anche i più zoppi–

canti (e ciò vien detto senza allusioni al segretario generale del

nostro ministero degli esteri), anche quelli dell'emigrazione. I po–

steri che vorranno rendersi conto delle cause che determinarono

il nostro ritorno in Somalia rimarranno stupiti nel leggere i reso–

conti delle discussioni parlamentari e le dichiarazioni fatte in tali

occasioni da uomini di governo. Tra i sostenitori del mandato vi

è stato un vero campionato di inflazione di parole ed è difficile

•dire quale degli illustri competitori abbia conseguito i l primo pre–

mio. Sforza ha detto al Senato che i l mandato in Somalia signi–

ficava la ritrattazione di « un'orribile condanna di esclusione dal–

l'Africa che pendeva sul nostro paese »; ha sostenuto che « la

Somalia è un'isola protesa verso i l medio o r i e n t e » : che «l'Italia

ha notevole interesse ad andare in Somalia sia per ragioni di pre–

stigio nazionale che per la valorizzazione della sua mano d'opera ».

Sembrava, per certi aspetti, di riudire Ì nostri avi africaneggianti

quando affermavano che nel mar Rosso si sarebbero trovare le

chiavi del Mediterraneo. A sua volta il sottosegretario Brusasca,

in un articolo pubblicato dal «Corriere della S e r a » del

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féb-

braio, ha dichiarato che « la Somalia è e deve diventare il banco

di prova della democrazia sociale e delle capacità costruttive in–

ternazionali del nostro p o p o l o » ; ha aggiunto che la Somalia di–

venterà, ad opera nostra, un grande cantiere che « deve servire

per qualificare i l popolo italiano»; che tutti gli italiani che an–

dranno in Somalia, qualunque abbia ad essere i l loro incarico,

potranno diventare dei « lavoratori qualificati per lo sfruttamento

degli altri territori africani e di quelli affini dell'America, del–

l'Asia e dell' Australia ». Secondo l'on. Brusasca « noi dovremo

svolgere in Somalia una funzione essenzialmente sociale ed inter–

nazionale... I l crollo degli imperi coloniali si verifica mentre. si

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