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LA CRITICA POLITICA

Dire: «qui è la democrazia perchè qui siamo noi» è una

presunzione, non è una dimostrazione. La etichetta non basta a

garantire i l genere e la qualità della merce dal momento che le

stesse etichette o etichette molto simili servono a coprire sostanze

assai diverse. Bisogna sapere di quale sostanza precisamente si

tratta: e in che forme, con quali strutture, attraverso quali criteri

di organizzazione, in quali rapporti di solidarietà e con quali

garanzie di libertà, quella democrazia vuol realizzarsi, e di che

democrazia si tratti. È pure vero che ci sono problemi contingenti

che premono nella vita di ogni giorno e che impegnano gran

parte dell'attività di governo, ma anche in essi si devono vedere le

linee di una strada, di un metodo, l'inizio di una trasformazione

e l'organicità di un programma che si sviluppa in un senso chiaro,

inequivocabile, e che potrà anche essere contrastato e combattuto,

ma di cui si devono ad ogni modo vedere gli sviluppi ed i fini.

In Italia c'è un'esigenza resa più viva ed urgente dal passaggio

dal regime fascista alla realtà del nuovo Stato repubblicano: dalla

necessità cioè di spogliarsi del passato per rendere possibile i l

nuovo e di realizzarlo concretamente in un diverso ordine di rap–

porti: stabilendo cosi una nuova morale, un nuovo costume, un

nuovo sistema di vita. Non si tratta quindi di adattare i l nuovo

all'antico ma di liberarsi dell'antico per rendere possibile i l nuovo.

Il problema della Repubblica è tutto qui, in questa nostra capacità

di spogliarci del passato, di ciò che lo caratterizzava e rendeva pos–

sibile e che quindi non è più compatibile con i l nuovo sistema

di vita e di rapporti che la Repubblica è chiamata a stabilire.

In quanto rimane aumenta i l male senza nemmeno quei freni che

nel passato regime potevano consentire di contenerlo. È questo

fatto, che i l male sia rimasto, che ha dato sviluppo alle correnti

reazionarie e nostalgiche che si fanno sempre più aggressive. Ma

è anche da esso che trae motivo di forza e di espansione la pro–

paganda comunista.

-. È il volto della Repubblica che ancora non si vede. E l'inizio

delle nuove strutture che non c'è stato, mentre restano vive e

operanti le strutture antiche e le contraddizioni tra quello che di

fatto avviene e l'ideale di vita e di organizzazione che si vorrebbe

realizzare si fanno più evidenti e stridenti. Molte, troppe cose sì

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