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Come ritorniamo in Africa

C

' è molta confusione ed abbondano gli equivoci nelle polemiche di

stampa seguite alle dichiarazioni dei parlamentari di ogni partito mentre

si discuteva il disegno di legge sui « Provvedimenti per l'assunzione del–

l'amministrazione fiduciaria in Somalia»; disegno di legge per il quale

il Governo aveva chiesto l'urgenza. Le polemiche più vivaci si sono

svolte in conseguenza dell'atteggiamento del sen. Giovanni Conti, il quale

ha espresso con rude franchezza il pensiero del partito repubblicano quale

era stato consacrato nella dottrina da oltre cinquantanni, ma che non

collima con quello dell'attuale direzione del partito. C'è conflitto, a quanto

pare, fra la politica coloniale tradizionale dei repubblicani e la tattica degli

attuali dirigenti. Il problema, evidentemente, è storico. Non io si può

esaminare a cuor leggero, perchè riflette un dramma nazionale in cui i

repubblicani hanno avuto una parte assai importante in passalo. Ed è

deplorevole che l'organo ufficiale dei partito abbia dimostrato una cosi

scarsa preparazione culturale con una sola preoccupazione : seguire, pedis–

sequamente, ia politica del ministro degli Esteri. Si è venuto così a creare

un equivoco, un grossolano equivoco; che, cioè, il Conte Sforza faccia la

politica estera del partito repubblicano, mentre invece il partito repub–

blicano segue, passivamente, la politica estera del conte Sforza. Lo

abbiamo già rilevato più volte su queste colonne, da qualche tempo,

ma naturalmente invano.

Noi non abbiamo mai preteso di bocciare, e non io pretendiamo

nemmeno ora, la politica estera del ministro Sforza, ma siamo assai preoc–

cupati che tale politica possa mai passare per la politica estera del partito

repubblicano e non la si può quindi accettare se non con molte riserve

e cautele. Abbiamo altra volta osservato che un partito politico, e spe–

cialmente quello repubblicano bene a ragione denominato storico, custo–

disce e perpetua idee e interessi morali che hanno profonde radici nel

passato ed una ramificazione sempre rinnovantesi nell'avvenire. Un uomo,

non può vincolare il destino del partito repubblicano alle proprie vedute

di ministro d'una coalizione governativa, nella quale 11 partito repubbli–

cano non ha e non può avere parte preminente. Ed è stato un errore del

partito repubblicano non averlo compreso. La politica del conte Sforza

non scaturisce da un approfondito dibattito di congressi del partito re–

pubblicano, ma dalle circostanze contingenti delia situazione internazio–

nale e dai suggerimenti dei partito prevalente.

Come ministro fiduciario dell'attuale combinazione governativa il

conte Sforza farà una politica, e la farà forse anche bene, ma non come

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