In attesa del Congresso socialista
Il
Congresso che alla fine del mese i l Partito Socialista Italiano
terrà a Genova, attrae l'attenzione di un vasto pubblico, che quasi
istintivamente vorrebbe vedere sul proscenio della vita politica
italiana quei socialisti, che dal princìpio del secolo al
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furono
i protaganisti della opposizione. C'è in gran parte degli italiani
una prevenzione contro i comunisti che si opina sopprimerebbero
ogni libertà e ogni democrazia anche se oggi se ne fanno asser–
tori, e una quasi uguale prevenzione contro i democristiani che
finirebbero per regalarci un regime elenco-moderato con un mor–
tificante confessionalismo e con un conformismo adatto a conser–
vare ogni privilegio. Per evadere dall'uno e dall'altro pericolo
c'è l'aspettazione messianica di un forte partito socialista, che dia
garanzìa di giustizia sociale e di libertà polìtica, e in uno spirito
laico (e non anticlericale) contenga l'azione della Chiesa nel puro
campo religioso.
Questo stato d'animo di vaste zone della pubblica opinione
resiste tenacemente ad ogni delusione: i l nullismo massimalista
del
1920,
che è sopravvissuto per opera dei fuoriusciti alla bufera
fascista, e la subordinazione dei dirigenti socialisti al partito co–
munista — considerato come la espressione politica della maggior
parte dei lavoratori italiani — non hanno ucciso l'aspettazione,
che deve avere le sue radici nel subcosciente di moltissima gente
se sopravvive a prove così dure, superando g l i ostacoli creati
dalla logica
serrata
di Lelio Basso e dalle
intuizioni
di Pietro
Menni, che misurano la loro abilità di generali dalla grandezza
delle sconfitte e dalla capacità di allontanare dal Partito socia–
lista la parte migliore della classe operaia e quei gruppi di per–
sone colte che discettano di socialismo riunendosi attorno alla
Unione dei Socialisti, naufragata nel collaborazionismo di Ivan
Matteo Lombardo.
Il socialismo ha una vitalità così profonda nella coscienza
degli italiani da poter prescindere dalla inadeguatezza del Partito
Biblioteca Gino Bianco