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903

L A C R I T I C A

P O L I T I C A

mezzi che mette a nostra disposizione, d i cercare risolutamente la

via per uscire dalla situazione attuale. Ma i l terreno è profonda–

mente minato. I n esso si è accesa e inasprita la lotta elettorale.

E la lotta continua. Agitazioni, conflitti, incidenti sono all'ordine

del giorno. Invece di ridursi tendono a svilupparsi. Quello che

allo Stato ordinariamente si chiede, e che fino a ieri è stato pos–

sibile — di fare esso le spese delle controversie riversandone i l

peso sulla collettività o passandole al passivo del Bilancio statale —

non sarà possibile in avvenire. E se fosse possìbile non sarebbe tol–

lerabile. Gli aiuti del piano Marshall non sono a fondo perduto.

Ora siccome non è facile che allo stato delle cose si possa realiz–

zare una tregua sociale che consenta l'attuazione razionale di un

piano comune, è anche prevedibile che lo Stato non voglia con–

sentire ostacoli allo svolgimento di un piano suo o da lui accettato.

Queste insomma le prospettive. Che siano di nostro gradi–

mento o che possano farci piacere, è un'altra questione.

OLIVIERO ZUCCARINI

E ora, che fare?

C'è una democrazia

che, sotto la pressione

della

minaccia

totalitaria,

si è fatta

a sua volta praticamente

totalitaria

e dovrà, se vorrà

conservare

la sua posizione

e governare,

servirsi

dei mezzi

detto Slato

autoritario

e

totalitario.

C'è un totalitarismo

che, avendo

perduta

la parlila

elei/orale

e la possibilità

per ora di conquistare

la direzione

dello Stato, è

costretto

per difendersi

e sviluppare

la sua battaglia

a puntare

sui motivi

e

sulle

esigenze

di autonomia

di libertà e d'indipendenza

e reclamare

la

democrazìa

nello

Stalo.

I repubblicani

che debbono fare*

Aiutare

la detnocrazia

a forzi

tota–

litaria,

oppure schierarsi

accanto ai totalitari

nella loro battaglia f JVè cogli

uni, nè con gli altri I Approfittare

invece dì questo

momento

eccezionale

per riprendere

e sviluppare

il loro programma

di democrazìa

integrale

e

reale ; essere

coerenti,

inflessibilmente

coerenti

con la toro dottrina

(perchè

c'è pure una dottrina

repubblicana

in Italia logica e conseguente

che spetta a

toro di valorizzare)

e combattere

risolutamente

tutte le volontà di

comando

che sono ora le iole prevalenti,

aiutando

il paese a liberarsi

dai

demagoghi

di destra e di sinistra

e a mettersi

seriamente

al lavoro per

ricostruire

la propria

vita e viverla

in libertà nel presente

e

nell'avvenire.

Guardiamoci

insomma

dal fare

l'antidemocrazia

per fare

dell'anti–

comunismo

e restiamo

democratici

per fare

la

democrazia.

*

Biblioteca Gino Bianco