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UN TIPO NUOVO D I COOPERATIVA

AGRICOLA

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vare il tabacco in duemila poderi, lavorano quasi quarantamila quintali di

tabacco, hanno fabbricati e attrezzature di notevole importanza, e nei loro

Magazzini trovano lavoro più di millecinquecento operai. L'introito per

il tabacco consegnato al Monopolio sale a due miliardi ; più di uno di

questi va agli agricoltorii, e il resto è assorbito dalla mano d'opera, dai

combustibili, dall'energia elettrica, dal bottame, ecc.

Queste due aziende, che sostanzialmente adempiono a una funzione

industriale identica a quella dei Concessionari speciali creati largamente

dal Monopolio per incrementare la coltura dei tabacchi indigeni, hanno

voluto e vogliono essere considerate

agrarie,

salvo che nei loro rapporti

con gli operai dipendenti cui fanno il trattamento degli operai dell'in–

dustria, per gli assegni famigliari, la indennità di mensa, la assistenza

malattie, ferie, ecc. Esse desumono il loro carattere agrario dal fatto che

attribuiscono importanza prevalente all'incremento della produzione agri–

cola e al miglioramento qualitativo, e che gli utili derivanti dalia fase in–

dustriale li ripartiscono non in relazione al capitale conferito alla Società,

ma in rapporto ai quantitativi di tabacco anno per anno conferiti per la

lavorazione, abolendo così

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concètto di un capitale sociale e quello con–

seguente di un dividendo spettante ai soci.

Coerentemente negli Statuti delle due Società è/negata ai soci ogn

facoltà di liquidazione dei loro diritti sul capitale dell'azienda (fabbri–

cati, macchinari, ecc.) quando essi smettano di produrre tabacco da con–

ferire al Magazzino sociale, perchè ogni liquidazione per patto statutario

è rinviata a quando si sciolga o si trasformi la società.

In questa rivista non è il caso di esaminare se le norme dello Sta–

tuto delle due società sieno conformi ai principi del nostro diritto, e se

un socio recedente non potesse impugnarne la efficacia vincolatrice, ri–

chiedendo di essere liquidato alla data del suo recesso, come non è il

caso di vedere se da un punto di vista giuridico sia fondata la pretesa

dei mezzadri di essere annoverati fra i soci in luogo di essere conside–

rati solo come associati in participazione del conduttore del fondo o po–

dere da loro coltivato. La questione giuridica va al di là del nostro com–

pito dì osservatori di un fenomeno sociale, e non è stata mai sottoposta

alla Magistratura.

Sta in fatto che i due Consorzi di tabacchicultori hanno avuto una

vita prospera, e svolgono un'azione feconda per l'incremento dell'agri–

coltura nell'Alto Tevere ; i due Consorzi hanno potuto svolgere un'opera

proficua per migliorare sensibilmente la combustibilità del tabacco Ken-

tuky, per introdurre la coltura del tabacco Bright prima in via di espe–

rimento e poi in misura vastissima, e si accingono ora ad affrontare i l

problema di estendere la irrigazione, che se può dar loro prodotti a ta–

bacco maggiori e migliori può incrementare anche altre culture, e spe–

cialmente quelle foraggere con benefiche ripercussioni nell'allevamento

zootecnico; i due Consorzi ogni anno hanno saputo e potuto destinare

somme ingenti alla creazione e al miglioramento dei loro impianti e

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