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E S P E R I E N Z E D E L L A P E R I F E R I A

Un tipo nuovo

di cooperat i va agr i cola

Ne,,

'Alto Tevere, ove svolgo la mia attività, sono sorte fra tabacchicul–

tori due società di agricoltori di un tipo anomalo. Non è facile classi–

ficarle e inquadrarle tra le società disciplinate dal vecchio Codice Civile

e dal Codice di Commercio o dal nuovo Codice, non rientrando in nes–

suno dei tipi classici; questa anomalia strutturale non ha impedito loro

di progredire, aumentando il numero dei soci e il volume degli affari e

resistendo ad ogni tentativo di sgretolamento. La loro costituzione giu–

ridica è stata definita

assurda

: ma poiché con tutte le assurdità for–

mali vivono e prosperano, vale la pena di parlarne in una rivista, che a

tutto antepone il concretismo.

Parliamone dunque, con riferimento alle origini delle due società

e con una precisazione della loro fisionomia giuridica ed economica.

Nell'Alto Tevere i l tabacco veniva coltivato per concessione di ma–

nifesto: a Sangiustino, in seguito a un privilegio derivante dalla soppres–

sione della Repubblica di Cospaia, esisteva un'Agenzia del Monopolio,

che ai vari richiedenti concedeva di coltivare un determinato numero di

piante di tabacco e di provvedere poi alla cura delle foglie. Queste, una

volta essiccate, erano ritirate nel Magazzino

"

dell'Agenzia, ove si provve–

deva alla cernita e all'imbottamento, per spedire le botti alle varie Ma–

nifatture. Molti desideravano coltivare il tabacco; e all'espandersi della

coltura costituiva un ostacolo la potenzialità del Magazzino di ricevi-

•«

mento, e più ancora la mentalità burocratica con cui si svolgeva l'attività

tipicamente industriale di questi Magazzini.

Così, avvalendosi delia decisione de! Monopolio di effettuare spe–

ciali Concessioni a industriali delegati a far coltivare il tabacco e a ri–

tirarlo poi in Magazzini industriali per le operazioni di cernita e di im-

bottamento, un piccolo gruppo di agricoltori di Città di Castello decise

di chiedere la Concessione speciale, per poter coltivare tabacco senza sot–

tostare alle limitazioni dell'Agenzia e senza subordinarsi a industriali.

L'esperimento andò bene : ai primi agricoltori (cinque soltanto) altri chie–

sero di associarsi, e furono accolti a parità di condizioni, costituendosi dopo

vari anni di attività in società formale disciplinata da uno Statuto.

Qualche tempo dopo coloro che avevano continuato a coltivare ta–

bacco per concessione di manifesto per conto dell'Agenzia di Sangiustino

si costituirono anch'essi in società, e, ottenuta la Concessione speciale,

rilevarono ii Magazzino dell'Agenzia.

L'una e l'altra Concessione hanno allargato sempre più la loro

sfera di influenza; hanno ora fra tutte due un migliaio'di soci, fanno colti-

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