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LA CRITICA POLITICA

Per queste zone si dovrà provvedere al riassestamento dei

boschi con nuove piantagioni e col rispetto della vegetazione spon–

tanea, fortunatamente nella Sila più attiva che su altre montagne

della penisola.

Altra categoria di aree è quella delle zone situate lungo i l

perimetro del comprensorio, le quali, essendo vicine ai centri abi–

tati, (S. Giovanni in Fiore, Acri, Spezzano Sila, ecc.) anche se

acclivi e povere sono, ormai, sede di proprietà estremamente fra–

zionate. Alcune di queste aree più disagiate, voltacbè sia compiuta

la trasformazione e la valorizzazione dell'altopiano, potranno anche

essere permutate con terre migliori, e destinate al rimboschimento

0

al pascolo.

Una vasta superficie di circa

53.000

ettari è terreno da pa–

scoli e bosco variamente distribuito. Su questo terreno non sarà

possibile irrigazione. Nondimeno, se per i pascoli si stabiliranno

periodi di riposo e si procederà a decespugliamenti e a spietra-

menti, che altrove hanno consentito forti aumenti di foraggi, e se

1 boschi avranno le cure necessarie, la produzione salirà sensi–

bilmente.

Sebbene in queste diverse zone non si ponga dall'

Opera,

¡1 pro–

blema della trasformazione agraria e non si prospetti la creazione di

aziende sia pure di carattere silvo-pastorale, deve dirsi che esse po–

tranno risultare, per più concreto esame, suscettibili di ospitare, là

dove i massicci montani si allarghino in piccole valli e in più

ampie radure, qualche azienda zootecnica e boschiva e in qualche

caso nuclei di colonizzazione contadina, per sistemare (questo è

il problema acuto) quante più famiglie sarà possibile.

La trasformazione e la valorizzazione intensiva agraria potrà

essere realizzata su circa

23.000

ettari.

Su

12.000

ettari sarà

l'Opera per la Sila

ad attuare i l suo

programma. Gli altri 1 1 mila ettari dovranno essere trasformati

dai proprietari, specialmente dagli espropriati della parte eccedente

i

300

ettari di proprietà. Essi saranno obbligati a mettere a col–

tura tutti i terreni suscettibili di trasformazione con l'utilizzazione

piena e razionale delle acque d'irrigazione, con l'insediamento

di una famiglia in ogni podere di

15-20

ettari e con un carico

di bestiame di almeno un capo grosso ogni

2-3

ettari.

Biblioteca Gino Bianco