Domenico Brunelli - Sui doveri dei figli verso i loro genitori

t' 2.!_/ 1"0 SUI DOVERI DEI FIGLI VERSO I LORO GENITORI ORAZIONE DE:L RtVEr:ENDISSIIIIO SICXOR CA~ONICO DOltiEIWICO BR1JIWELLI DA LUl RECITi\ TA NELLA C.-l'r'fEDRALI~ Dl F011Ll lUE~ 'ri\E 1\'1 P REDICAVI\ J.,A QUAI\ESIMA L ' .\NNO J84.i.

Forolivll181fartil 1845. JMPRIIIATUR Fr. Aloys. Th. Femrlnl Ord . Praed. s. Tbeol. Leot. eL VIe. S. OIT. Foroli••ll 18 ejuS<Iem IIIPRIMATUR v. taoonicus Slll'agni Pro-\'ic. Gen. TIPOCUYU. CASALI. MAZ 0700 ooue MAZ 3759

9ftc /~ /' a?Unto ctfe d dactc &ir;;,àm · /'rt .,oe ~nck/e ne& .yJ<:U.nlc .!/$<talt:<NÌna cf.//'(10,-;,_ rl/:/- & &fa/!c.&ad ck' jt«M/a comu?u ntM6<a ,/lahtà rrtf- .f:am .ur!Ltkt/o ~ue/7' mU:,cuad cyy.&eMo c~ /'et /a-.4' annt" o/lenncto m/lt ~a/o .Jt?rmz~/cl/:,. '2/:. nel, , .:n ~monle, cc/ ,;, a& e .t<:Y,ct'/atf.k $ o- 'tlmceè ,k· ~eeMk ntMka ,g:;nùo&. 1 $'ot", .efck a~· avcw t" a 'i!f'e,ralel%_ ce· co•p~'ct4etramo con ..,o/ ede>t/tmcl/:,ve· co?t ~e a /'cUù/etc qze/7' ffl..,a?:J'c4ixz ~-mdlcuo cA::' a .yJe:uluad -uank?r" cl/: '~c//:,- 4: r· ~tu· d<• .d'cC/'IJ~tm/c Cdctceifulc. ..};, dyno ,fioe· c~ mM'fa d4;na e;, c~ ..,_- adZamo , c t//:/- & c/~ crmy1eizt:C?t.Ja ,fict -Jtot' ,fi.te>Vala ~zc./?;,c/.iwe· eh 4t/4( c~teo»uét/o, aulcm#to -vtU{;Io de' dkmy1;:lfc .em -4-dc//o ck' ,fioe4àe' conJ~~om:mm4; c~ a -voe' de· "'fitj!.fc. Jba ret thtve' "" mry.,?tole ap ommlo af74" t:"/'~' dt!1l~nm4: e ck'~uan/o a ~lo<';'i<Ì:tt:ettlc debno . d' f!J-tl"ff<Ò?te· 'IJIJ.dltc, dlc;nammo m;?l.bt

,/'&naeao -t{ acfj'tfetc lia peci%_ c -ttcaic ~:.. /'tt? &'a., a vtJ<' cÉccÉcéa/a, d /'IMcn/e, d ptad' /'et d <ttv/'0 a~e?no, a cue' ea meìa, _/!cl /'otck~;e daib, /'ci d -todM/'!ffa dé/d' /'iove, e a~i:.lk c1ftanJct t:k' cdc~ime -ne acm/ta c~ petc ""?;?'0-tmen/e a /tac& e/e/ comune dé 'df/ote; c eit e:Y,eaa/ mot:& déa (()d/amala //oucn/ù aa pta- .d' emeéamen/e e' ~d/a. ~ vM/ia m odéaka en- /an/o -ne /'cic&-ne· /' atckèe, e accofa ~n:Jtnamm­ /e f«c<~h <~o.d'.u,c kakmo?U'an,Ja <4· aen~.Jf.?no uj! j/1/o ""' ' o& ce ,/'tolukiz?no. tYoJ tti €o.,fmkffi. J.1 CANONICI DELLA CATTEDR.U ,C

llonora 11at re'" el matrtm. .M :tll. 15. t. i\ voi , o miei cari giovani , a voi che siele le primizie dell' umana fami glia , e le speranze più dolci della società: a voi da cui la patria può sperare giorni sereni e di pace, o temere di tempi torbidi ed infelici : a voi che siete perciò l' objeLlo pi i• caro del nostro cuore, e delle sollecitudini de' maggiori vos tl'i , indi rizzo oggi queste mie poche parole precedute da quelle dell' E vangelio di Gesù Cristo. Ab! sì, o ca l'i miei , vi dirò pur io con lo S pi ri to del Signore, ascolta te gl' insegnamenti degli amoros! padri vostri , e serbateli gelosamente nel vos tro cuore. Audi fili , disciplinam patris, el ne dimittas legem matris tuae (i ) . Impercioccbè io ben so che la più parte delle umane sciagure cagionate dall ' incorreggibilttà, e dalla licenza della crescente gioventù ha spesso origine dalla negl igenza degli educatori ; ma so altres t che spesso ancora ciò si proviene dalla insubordinnione e intolleranza de' figli , i quali o per ca ll iva inclinazione de ll'animo, o per altrui malvagio consiglio guas tano l' opera pietosa de' padl'i , e con una perversa condotta met·itando assai male della tenerezza dei maggiori vanno così preparando giorni assai tristi a sè medes imi, alla famiglia, alla patria. Voi vedete diligente così e sollecito un buon cultore, onde t'addirizzare un giovane arboscello, che pareva incl inasse a piegarsi sconciameute; ma se per avventura fosse soverchio , ed ostinato l' interno vizio d i questa pianta, o per villania di mano scortese le fosse t olto spesso d' iutorno l' apparecchio, con cui l' agricoltore voleva correggerne la mala inclinazione, voi vedete altresì , ch' ci perderebbe il tempo c la fatica. Voi , o l ) J) ro\. 1. il.

-<icarissimi giovanetti miei , avrete.cer_to la. buon~ ven~u~a ~i crescere sotto la custodia di genoton mol'lgerall e crostoam, i quali porranno ogni loro pc~ s iero nel r~ndeni deg~i di sé e della patria; ma siccome oo so, che .' ' _caldo de,;h anni " iovanili e la furia de lle umane pass10n1, che con tutto n vi"Ore' si sviluppano in questi primi anni VOStri, vi faranno cso1·ente o·itrosi agl'insegnamenti altrui ; e siccome non mi è innoto, che molti calli vi cogliendo profitto da queste vost;e prime incl inazioni , e dalle disposizioni dell' animo vostro, vi tendono insidie, onde trani scco loro per istrade torte e tenebrose, dove miseramente vi perderete: così ho creduto debito mio di rivolgere oggi a voi il mio di:;corso, onde mostrarvi l' obbligo gravissimo che vi col't'e di ubbidire ai comandi de' vosto·i genitori , di abbracciare i lol'O consigli , d' imitare i buoni loro costumi. Sì, vi ripeto io pure, o cari miei: lwrwl'a pat!'em et mall'em. E percbè in questa mia esortazione sia alcun ord ine, onde più facilmente possiate tener dietro a quanto sarò per dirvi , mi piace farvi conoscere, che per tre ragioni principalmente voi dovete essere docili agl' insegnamenti de' padri vostl'i , e perché la Religione a voi lo comanda, e perchè l' amore ùe, \'osiri maggim·i ''erso di voi ve lo consiglia , c perchè dee persuadervene la stessa loro esperienza. Miei cari giovani , benchè io inclini ad anni assai più matul'Ì , bo fresca pur lullavia la meouoria de' corsi pel'icoli , e della battaglia delle giovanili passioni. Non vi parlo dunque con la severità di nojoso e accigliato censore; ma con la dolcezza che mi da l' amor mio per voi, e con la liberIa di un amico. Siate perciò nell'ascoltarmi cortesi, e sia questa almanco una l'rova, che non siete ingo·ati alla mia benevol~nza , e al desiderio che ho di procacciarvi una vita veracemente felice. E qui innanzi tutto si conviene il farvi conoscere di <1ual natura esser debbono questo amoo·e, e , 1uesta t·evet·enza che dovete ai genitori. S i , primo vostro debito è l' amarli , nè parmi cel'lo che sieno necessari troppi argomenti perché ne siate convinti ; chè se l'amore nasce da ll' amore, e dalla memoo·ia de' ricevuti benefizi , chi vi ha amato e benefica to piil de' padri vostri , a cui dovete la vita , e quanto con essa avete di bene? P erò sill'atlo amore n on dee andar disgiunto da reverenza e rispetto cui a buon dritto ri chieggono da voi , siccome pl'inci~io ed

-7origine della vostra esistenza, e siccome per esperienza e per anni a voi superiori. Ti ricorda, dice lo Spirito del Signore (1), che senza di essi tu non saresti nato sulla terra; e perciò se vi è dolce la vita, se dolci vi sono tutti i beni di che vi godete quaggiu, di tutto questo siete debitor i ai vostri padri , sicché •·everenza in voi si richiede ed amore. Dovete quindi ascoltare con docilità gli ammaestramenti loro, e imaginarvi che escano dalla bocca di Dio medesimo, del quale fanno le veci su questa terra: i loro consigli e i loro comandi debbono essere sacri per voi, !addove non si opponessero alle massime della buona morale, e alla legge del S ignore : 110 n avete a rattristar! i nè in parole nè in fatti: servir li dovete ne' loro bisogni , sovvenil'li nell' indigenza, soccorrer li nella vecchiezza, confortarli nelle infermità, compatirne la debolezza, e sostenerli con dolcezza e pazienza, se mai o per malori, o per indole fossero divenuti diOicili e fastidiosi; persuadendovi, che non potreste soddisfure giammai che fosse abbastanza a quanto loro dovete, e che i bisogni le indigenze e la debolezza vostra nei primi anni della vita furono maggiori assai. Sicchè null' al tro aggiungendo , e ben persuaso cbe voi conoscerete qual debito vi corra verso i genitori, è tempo che io vi mos tri le ragioni fortissime, che muover vi _debbono a soddisfarlo, e di quanta colpa per ciò vi fareste rei, qualora intolleranti del giogo paterno mancaste al vost ro dovere. E p•·ima di ogni altra cosa la Religione, io vi dissi, che è la verace maestra del viver nostro , la Religione è quella che di questo amore e di questa reverenza vi fa strettissimo comando. Il precetto di amare i genitori non solo è tra i primi della divina legge, siccbè appresso Dio vogliono essi i ,·ostri affetti; ma percbè più volentieri foste per ubbidire a s iffatto comando, volle il Signore, cbe oltre quella mercede, che generalmente sarà nell'altra vita il premio della virtù, v' aveste eziandio su questa terra una ricompensa; e promise Egli alla vostra ubbid ienza , e a lla vostra docilità lunghi anni di vita onorata e tranquilla, ciò che degli altri comandamen ti non si legge. Jfonora patrem tuum et matrem tuam ut sis longae11u.r super terram (~). E quasi non fossero chiari abbas tanza questi oracoli divini, lo Spirito del Signore passo passo nelle di- ' 'ine Scritture lo va ripetendo, e mille grazie e benedizioni ( l ) Ecdi. 7. 30. (2) Jlp. 20. 12.

-8promette ai figli amorosi e reverenti ; ~ la prospet~i t à. d el - le cose famigliari , e le fortune domest~ch e: B~nedtctw pa1·entwnjirmat domos f!liorum ( 1. ); e gwcondat~ e a~legrezza ne' vostd fi ,. Jiuoletll , se un t.h sarete padn: Qw lwnorat patrem .rut~m juccu~uhtbitw·. in jiliis ('2); .e f~c ile _l' a~ d ito alle vostre orazaoua uJOaOZJ al tmno dt Dw, stcchc volontieri s i compiacerà di udire le vostre dimande, e d i compiere i vostri voti.: Qui honorat Pl!tn;m suum in die orationis suae exaudtelur (3); e tutte mhne le celesll benedizioni 1 che è <JUanto il dire tutti i beni di natura e di grazia, con che la liberalità del Signore sa premiar anche qua""iù g li uomini dabbene. Ilonnra patrem luum , 111 super~;niat tibi benedictio (ll) . E q ues ti comandi dati da Dio solennemente nell' an tica legge 1 siccome quelli, che in sè racchiudono le massime più sante della legge di natura furono pur confermate nella novella alleanza dal R edenlore, che siccome pietra angolare del grande edilizio della Uel igionc fece una di due leggl ., e, suggeiJata col suo Sangue vrezio<o, agli uomini la lasr iò qual regola infallibile <Ielle loro oper,.zion i; sicché l' Apostolo fedele interprete della dottrina del suo divino Maestro raccomandò ai lig li Cristi3ni l' ubbidienza ai geni lo l'i , non solo perchè ciò è secondn l~ naturale ;:iusti zia; ma perchè cosi diverrebbono l' oggetto più cam <I elle compiacenze del Signore (5) . Tralascio qui per amore di brevità le miuacce tremende che a <tuando a quando si leggono nelle medesime divine Scritture contro i tigli malvagi , essendo ben naturale, che, a- ~enJo IdJ io promesso cotante benedizioni alla loro docilità, abbia minacciato altresì disavventure e mali alla cattiva loro condolta; sicchè non banno g uai nè sciagure, che non sicno la pm·zione di questi fl ~l i incauti e ineverenti. Vi bas ti solo il conoscet·c, che Iddio solennemente li maladicc ; e maladetti da Dio, o lif:li miei , che potreste voi sperare di bene? Jllaledictus qui non honorat patrem sutmt et malrem (6) . Questi souo i comandi di D io, queste sono le voci della 1\eligione; ma come si ascoltauo da voi queste voci e questi comandi? Ahi mc! lntanto , che io ,.i andava ponendo sotto gli occhi i consigli e le esortazioni di (JUCsla buona rnath·e, non mi sov ,•enÌ\•a, che voi forse incominciate già a piegare su quella strada, a cui iniquamente ( l) Eccli. 3. Il. (2) lbid. 3. G. (3) l bid. (1) t bid. 3. O. 10. (5) Jiphrs. 6. 1. Coloss. 3. 20. (6) llt)utcr. 27. w.

-9vi chiamano i consigli e le esor tazioni dei cattivi . Voi , che eravate gli oggetti più preziosi di questa Religione amorosissima, siete forse vicini a diser tare dai pacilici padiglioni suoi : voi, che rinunzias te solenncmeute nel vos tro battesimo alle pompe di Satan, forse incominciate a farvi della sua schiera : voi , che confortati foste col Santo Cl·isma, onde battagliare valorosamente per la causa del Signore, siete già forse per seguir le bandiere de' suoi nemici. Oh! volesse il Cielo, che io m' ingannassi , miei cari giovani ; ma pur troppo conosco l' arte di coloro che h·adiscono la vostra innocenza , e la vos tra condotta , e i vostr i costumi mi fanno credere che io non m' inganno. Volesse pure il Cielo, che i comandi della vostra Religione bastassero pet· farvi amorosi e reverenti ai padri vostri; ma se pet· vostra sventura questi comandi banno perduto per voi molto della loro efft cacia, esaminate meco di graz ia altre ragioni forti"s irne che do-vrebbono convincervi e pe•·suadel'\'i. Voi s pesso ' ' i nojate dei consigli , e degli avvertiment i de' vostri maggiori, perché l'impeto sub iLano del le vostre passioni vi persuade altramente; ma voi seguendo queste, e r ipudiaudo quelli non fate che esporvi a mille guai. I o non posso credere che nei vostri desiderj, e nelle vostre operazioni non intendiate il vos tro bene, che è pur l' objetto di che ognuno ' 'a in traccia; e voi certo specialment e, che nella primavera degli anni vostri rifuggite più di ogni altt·o da qualunque idea di male . 1\la credete voi , cbe quanto vi viene comandato o consigliato dai padri vostri vi possa guidat·e al male, e che gl' inviti de' malvagi vos tri compagni, e l' impeto degl' inordinati aOetti vi port ino al bene? V' ingannereste pur assai , se foste eli silfa tt o avviso . Ciò per aventura accader potrebbe, se i ' 'os tri padri non vi amassero, e di tale amore, di cui non ha sulla terra amore che sia da più. E come mai potrebbono essi procacciarvi degli affanni e de' guai , i quali non banno aO'etto che non sia vostro, non hanno pensiero che non sia vòlto al vostro bene, che vegli•no la notte e sudano il di unicamente J>er procurarvi una migliot·e esistenza? E ' 'Oi sapete, che ess i vi amano SOl' l'~ ogui a li ra cosa ter rena ~ e poi tenete a vile quanto essi v' impongono o ,,i consigliano di fa re? E non è questo un cor ret·e incontro a bello studio alle di sav''enture e ai mali ? Però voi, o miei cari giovani , ~i lasciate alcuna volla illf!rlllnare da t P \lppanmza ,

- 10 - e l' aspello toro graye e ~ignit~so vi fa for~e cr~~ere ch. e manco affetto essi vt port11t0 dt _quel ~he glt_ amt~t vo.> L•~ , i quali vi si mostrano sempre lltacev.olt, e nden~t , ~ st d tIettano di prevenire c secondare o~m vosLt"O ~es t~cno_. !Ua sieLe bene in inganno: costoro anzt amand~Vt ? vt od tano, e vi tradi scono : essi palpano le vostre passtont per pascer e te vostre sostanze se siete ricchi , e per aveni compagni nella licenza e nei, delil~i. Vo i n?l cr~lc.te;_ n~a n ne accorgeret e poi benche tardt , allorche p rectptlatt m un abisso di mali ; abbandonati, e derisi forse da quei medesimi che furo 1 no la cagione <lei vostro danno piangerete, e des idererete invano i consigli e l' ajuto de' ' 'os tri buoni gen itori che forse innanzi tempo saranno morti dal dolore e dai "~ai per opera vostra. No, non ha chi vi ami , o amar "vi possa più di coloro , che vi di edero la vita. Ve lo dicano le tante cure della huona madre di !Uoisè .per to- ~; li ere il suo ligliuolctto all ' ira crudele del tiranno di E gitto: ,.d dica il compi811 to c la desolazione delle mad ri Ebree, quando la spada del furibondo Erode Lt·ucidava i ligli loro: vel dica il dolor di Giacobbe alla vista dell' insanguinata vesta del creduto morto suo Giu,eppe: vel dicano inftne le smanie del buon Da. idde, che inconsolabile per la morte del suo Assalonne , beuchè fmtricida e ribelle, altro non sapea ripetere, se non che : O tiglio mio , e 11erchè non poteva io morire per te? Sebbene a che giova riportarci ad antichi esempj ? Rivolgetevi ai primi anni di \'OStra ~ila : \'Oi cerLo noi ri corderete, ma sco rger lo poLele negli altri , o nei minori vostri fratelli. Chi mi sa dire quanLe notti • egliarono i vostri buoni genitori , c lunghe e fredde, quanti atTunni sostennero, quante fatiche incontrarono, quanti sudori sparsero pet· crescere la vostra fanciullezza, pet· curarvi nelle ~oslre infermità , per procacciani di una robusta costituzione, pet· minorurvi la somma dci mali, e crescervi quella dci beni ? Non vedete voi stessi con gli occhi vostri le continue loro sollecitudini per educarvi sagg iamente, per compiere le vostre brame, tter accrescere le \' Os tt·c fortune? Quanti disagi non patiscono essi perché ' 'oi v' abbiate più comoda 'ita? Quante \' Oi l e essi' non diçiunaoo , perché voi non abbiate a patir la fame? Di qnant i piaceri 110n si p l'i ••ano per far tna"giore la somma dei ~os tri? Appresso tutto questo voi be~• potete persuatler vi che essi uo11 possono volere che il vos tro meglio; c eh~

-Hquanto essi vi comandano non può aver di mira cl1e la vostra felicità. 1\la voi con l' iodocilità e la perversità della vostra condotta rendete un contracambio ben crudele a tante loro cure, a cui non potreste giammai soddisfare che fosse abbastanza, e r endete miseri e infelici gli ullimi anni della loro vita cadente. O miei car i giovanetti , se non vi t occa il cuore cotanta ingratitudine, se non amate i vostri genitori, amate almanco veracemente voi medesimi , e persuadetevi, che soltraendovi al loro imperio sareste a voi stessi cagione di mille mali. 1\la dirà forse qualche figliuolo malaccorto: :Non possono essi per avventura in~annarsi nel giudicar buono ciò che noi crediamo cattivo? Oh quanto sono ingiustt i padri 1·ispello ai loro tigli! Vogliono che appena nati ci di portiamo siccome vecchi: non possono comportare che prendiamo quei piacer i , che si affanno alla nostra elà: il susto loro p1·esente, e non quello che avevano altre volle prescrive ad essi la maniera con che pretendono sovernarci. 1\Ia, ditemi , questi padri hanno egliuo il torto? :Non hanno forse per esperienza conosciulG il vericolo e il nulla di <1uei piaceri, ai quali con tanto trasporto si abbandona la gioventù? Ecco perchè s' adoperano onde tenerne lontani i tigli; ma questi tigli non comprendono quanto sia savia e ben intesa silfatla cond()lta, percbè non ragionano, e perchè sono io balia dei loa·o sensi, e degli sregolati loro affetti. Se alcun soldato in una beo disposta campagna, e nel calrlo della mischia opra1· volesse a talento , e non secondo gli ordini di veterano e sperimentato comandante, non l' accusereste voi di temerità e d' imprudenza se poi si trovasse tra le schiere degli avvea·sarj , o còlto negli agguati, o colpito da una palla nemica? Non sarebbe egli un meritato naufragio, e una voluta perdita quella di colui, che in t empo di fiera burrasca avesse voluto sen~' arte e senza consiglio govemare la nave, sprezzaodo r;li ordini di vecchio capitano , che tutta spese la vita sul maa·e a battagliat• coi flutti, e con le tempeste? Cosi non sarà essa temeraria e imprudente la condotta di que' giovani, che vo~liono g()- vernarsi dietro l' impulso spesso irragionevole dei loro appetiti, senza far conto delle ammonizioni, e dei consir;li di coloro, che si trovarono nelle circostan~e medesime, e nei medesimi pericoli? :No, miei cari giovani, non vogliate credere, che quel lioa·e di giovinezza, fjuel sangue bollente,

- 1'!- clle Vo.,lic artlenli sieno solo patrimonio vostl'O . Gli e qu o . . . . · .· t ·· 1 amol'osi vos tri padr1 , t p•:cc~ tton , 1 ~lagg•oll vos u , c le a quando a quando vi consogl~ano, c vo ao."ma~tr.ano , e ch.e voi sì spesso avete in fastidoo , furo~10 g oovao~o soccome voo. Si anche nelle nosto·e vene corse rou caldo ol sangue, ancb~ nei nostri petti infu~iar?n? le ~man~ passioni: •anche noi ci trovammo in tempo tros to e perocoloso: anche noo fummo lusingati da ingannevoli ~!Tetti, da comp?gni malv~g! , da amici adul atoo·i: anche noo pur troppo soam caduto m errore ed abbiamo conosciuto la verità di quei consigli , che dispre~zammo siccome voi ; .ma _perchè appu~to. abbiam. conosciuto a nostre spese la ollusoone deglo alletto umano, le insidie dei falsi amici , e i pericoli che sovrastano ad un età fervida ed inesperta vi facciamo da maesto·i e da consialieri , ed abbi am tutto il diritto di poteo·velo fare. 0 Quando duntJue , o mio caro giovane ascolt i t uo padre, che ti vieta rli fart i compagno a quegli amici , di leggere quei libo i , di lrequcntare quei luoghi , non ti rimanere dall' uhhidido, e sii ben persuaso, che la cagione di sill'alto tliviclo non è già un m31' urnore ... un volgar pregiudi1io , un diflir ile naturale ; ma percb~ forse per fatto propl'io conobbe la fon.1 ddl ' esempio e delle occasioni negl i ;mimi gio,anili . Quando tua matlre ti ammonisce , o mia giovinetta , percltò nell' ahi lo c nel tratto sii vereconda e pllllica. quauolo ti allontana dulia frequenw dei teatri e dei balli , quando ti raccomanda il ritiro e l' atten~ione alle domestiche faccende , non è gia perchè invecchiando divenga fa slidiosa, e invidiosa forse della tua g ioventù ed avvenenza, siccome pur talora val diceu,lo ill!(iuslamente; ma perche foro;e conobbe peo· pro•a, che facilment e si oscura la virginale illibatezza, e che difli ci lonenl e si acqui sta la I>Uona fama perduta, che le arti dei cattivi sono rnolt e, le insidie fo·equenli , e cbe il mondo "l' presso :1\ ervi allettato ad una vita licen~ioso e scorretta vi abba ndona poi presto alla vergogna, e "l comune disprezw. E qnal colpa fu 'l nella mai della giovinetta Dina, voi mi direte, se per semplice curiosilà volle andare in tempo rli pubhl iro concor<o a vedere la gahonteria ddle donne di Sichem? ì\Ta Dina fu mpila , Oina fu disonorala: lo spirito di ve011lella inliammò l' ani mo dei foat elli di lei , e tini la cosa cnn un infame tratlilllcnto , c con la slraf;C dei Sichimili. Ah ~ si, ,.,iovani miei cari , &e i padri voslri ,.i allontanano dalle ~sioui

-Ut ulle di mal fare, è pe1·chè conoscono che ne sarete sedotti: se vi rimuovono da i pericoli, è percbè conoscono che vi cadrete: se vi tolgono ai vostri amici, è segno che ne conoscono poco sincera la condotta, e che facilment e vi tmdiranno. E come mai avete voi coraggio di guidani da voi medesimi in un mondo in cui or ora veniste , e che non conoscete, in un mondo tristo pieno di simulazioni e d' inganni, io un mondo che io appareow vi si mostra tutto piacevole e ripieno di beni, senw cognizione del cuore umano, senza il corredo di abitudini virtuose , senza esperienza dei beni c dei mali della vita ; c sprezzare i consigli dei vecchi , che dai propri i errori ammaestrati , e da luoghi anni di vita possono additarvi la strada sicura per coi avrete a camminare senza timor di smarrirvi? E che? Credete forse che l' eta del disinganno sia lontana? P asseranno pochi anni , c quel mondo che ~: ià pareva sì bello agli occhi vostri, vi sembrerà aver perduto alcun che di sua vaghezza: un sccreto rimorso della perduta gioventù comincierà a rodervi, vedendo altri di eguale età, c di egual r.ondizione battere una st rada tulla opposta , ed esser vicini a godere il bene di una vita onorata e tranquilla : la prospettiva di una trista virilità, e forse indigente per lo scialacquamento delle vostre sostanze , o per la vostra ignoranza in qualunque arte o mestiere accresccril le vos tre inquietudini, e vorreste pur rimediarvi , ma noi potrete. l vostri buoni gen1tod , di cui teneste a vile le ammonizioni nel tempo felice , o ridotti anch' essi all' indigenza dalle vostre dissipazioni non potranno più rimellervi sopra una strada per cui non voleste mai incamminarvi , o angustiati ed oppressi dal dolor~ per opera vostra saranno passa ti innanzi tempo al sepolcro. E cbe vi res terà , o rarissimi , dopo lutto questo? Sarete cost relli per necessità a proseguire nell ' intrapreso cammino , o per timore delle betTe de i compagni, o per non sapc•· fare alll'imenli: do vrete ri rcorrere a mezzi illeciti e criminosi per secondare le abituate vostre male inclinazioni: la mise1·ia e l' infamia terranno dietro indivisibili compagne agli ultimi anni di vostra vi ta , quando la -.ostra immorale condolla non vi facesse andare incontro a un destino ancor piìt funesto. Correggetevi dunque sin..hè avete tempo, asco ltate la voce de' vostl"i buoni padri . e persuadetevi che è vot·e di Dio Signore; chè chi non ubbidisce al padre , dice Agostino, non uhbidi scc a Dio , qui

-1.11palli non obsequitur Deo non obseq.uitur (1.): vi so~venga che queste loro ammonizion~, e que~ lt !oro comandi so~o dettati dall' amore , e quindi dal des t~e~10 della ~ostr~ fehcilà. e che difticilmente potranno ess1 mgannars1 , s1ccome quelli che dall ' esperienza furono amma~trati. Su via., siate docili fi" li e ubbidienti: siate la consolaz10oe de' vostn maggiori e 0della società: richiamate su di voi le benedizioni celesti, e preparate alla nostra veccbi~zza giorni ~aci.flci e ~ranquilli: siate io una parola amorosi e r everentl at padn vostri e mostrate a tutti il verace carattere di figli Cristiani; poic'be, siccome dice ~· Pier Cris?logo , se. tu togli al sol~ i suoi raggi, il sole st oscura e pm non r1splende, se togh il rivolo dalla fonte, la fonte si disecca, se spogli de' suoi rami l'arbore , l' arbore inaridi sce ; cosi se tu togli al fig lio l 'affetto e la re,·ereoza al padre, egli non è più fi glio. Se dunque la voce della Religione vi comanda, o miei fi gli , di ubbidire ai padl'i vostri: se l' amore cbe essi vi pot·tano, e l' esperienza da che furono ammaestrati vi persuadono , che essi non possono vol~re che il vostro bene , e che non possono ingannarvi, io tengo per fermo che voi sarete docili ai loro ane1·timenti , e grati alla loro benevolenza. Se non che so ben io , che molta guerra si muove in questo mondo alla vostra innocenza , e che alcuni cattivi scontenti di sè medesimi e degli altri profittando del caldo delle vostre passioni, e dell' inesperienza della vostra eta, cercano ogni modo e via per togliervi agli all'etti dei padri vostl'i, e condurvi seco loro dove forse conoscerete poi il vostro errore quando vi sarà impossibile , o assai dillicile il •·ipararvi. Costoro cercheranno sulle prime di sconvolgere le vost re intellettuali facoltà, estin,., uendo in voi i primi lumi religiosi , e sterpando dal tenero 0 animo vostro i germogli della F ede di Gesù Cl'isto; poichè sarà poi cosi loro più agevole di conompervi la mol'ale e il cuore. E a dire la verità luttodì si va sussurando al vostro orecchio, che la vostra Religione non è che un' antica e bene irnaginata invenzione Sacerdotale, che l' esistenza e la providenza di Dio sono cose contt·ove1·tibili ed incerte, che la spiritualità e l' im~ortalità del l'anima vostra sono verità, che non s'appoggtano ad alcun sodo fondamento , e altre massime siffatte, che intendono a rovesciare il culto del Si,.,nore e l' edifizio sociale. Queste dottrine funeste si ; anno ( 1) August. de Obedienlia

-Hidisseminantlo nei circoli e nelle brillanti società, nelle poesie e nei romanzi che vi si pongono tra le mani ; si frammi schiano talora con bel garbo alle dispute, alle lezioni scolastiche, ai moderni trattati di tìlosofia; nè si lascia fuggire occasione senza battere villanamente, o beffare maliziosamente lutto che sa di religioso e di cristiano. Quando costoro con le inique loro arti avranno spento in voi ogni sentimento di religione, e il rimorso di diletti che non sono più tali agli oo:bi vost ri, è breve il passo alla licenza e alla dissolutezza; e fa cilmente "i melleranno a parte dci malvagi loro consigli , vi daranno coraggio al "ilipendio delle leggi umane e divine, vi affideranno la esecuzione di opere criminose, di turpitudini e di ribalderie, e guidali da questi ciechi condullori v' incontrerà poi infine , siccome dice l' Evangelio, di cadere insieme ad essi nella fossa. l\Ia come mai, o miei cari, vi lascerete voi sedurre da queste dottrine, che non banno di bello forse che spcciosi sistemi, e allusioni in~egnose per ingannarvi , e che infine non essendo che opinioni umane sono necessariamente soggelle alla falsità e all'errore? Come avrete cuore di abbandonare le antiche religiose dottrine de' padri e degli avi, dottrine che nobilitano l' umana natura, e che ci riempiono l'anima delle più care speranze, per tener dietro alle massime di una tdsla folosolia, che riducendo l' u omo all' abjet ta condizione dei bruti , ;;li toglie ogni refrigerio nella sciagura, e appresso averlo fatto scherzo alla furia degli elementi , c alla violenza degli umani affetti, gli prepara in ultimo un funesto annientamento? Sapete ' 'O i perchè si tratte dollrine ottengono il "ostro consentimento? Perehè riuscendo,•i nuove "i piacciono : percbè secondano le vostre inclinnioni più care: pcrchè siete ancora pieni di vita, ni: provaste la miseria e i guai; e peo·cloè vi godete ;;li applausi di un piccolo mondo, che vi sta d' intorno, e che v' inganna. !Ua guai a voi se vi piomberanno addosso le sciagure della lerr~, e vi piomberanno certo, e presto, se andate innanzi per la strada ove incauti en traste! Guai a voi se abbandonati dagli amici e dal mondo che vi tradì , vi troverete infine sem.a relig ione c senza Dio! Vedrete qual conforto v'avrete da quelle dottrine che tanto vi piacquero, e da quei maestri, cui tanto amaste. Allora vi sovverrà dei primi anni vostri, anni <li gioja e di pace: ,,i sovverrà dci paterni consigli sprezzati: vi sovverrà forse di queste mie parole , che oo·a

-Hlmi spinge sul labbro l' affetto mio per voi. Ed oh! volesse il Cielo che almanco foste in tempo di t•icorda,·vene con 1•ostro :aotaggio, e .rer m.igliorar,e .la. v~stra ?ondizione. Però io sin qu• parla• a que 6gh , 1 quah crescono sotto la cura di padri veracemente Cristiani, e che banno la buona ventura di essere guidati sulla via dell'onore e della virtù. Ma che dovrei dir io a que' figli, cbe dai genitori sono ammaestrati nell'iniquità e nel mal costume? Certo non poss' io persuadermi che in questa mia patria abbiano padri sì cattivi da farsi ai loro figli maestri di errore e di scostnmatezza; ma se pur ne fossero, o miei figli, quanto è pericolosa la vostra situazione, se alla fervidezza dell'età, a ai consigli, e agli esempj dei malvagi si unisce per perdervi anche la paterna educazione! l o tremo per voi: grande certo è la vostra sventura; ma grandissima sarebbe la vostra gloria altresì, se a fronte dei patemi insegnamenti a mal fare riusciste morigerati e Cristiani. I vostl·i padri, benchè indegni di tal nome , sono pur semp•·e padri, e dovete lo•· tuttavia reverenza ed amore. Potrebbe pur darsi che tocchi dalla vostra bontà, e dalla vos tra morigeratezza si rimanessero dalla mala loro condotta; ma se la vostra dolcezza non li piega, se dimenticando le leg~:i piil sante di natura e di religione pur vi confortassero al male , e vi comandassero quanto si oppone alle massime della vostra Fede, e della buona morale, è questo il solo caso, in cui senza timor di offenderli , potete e dovete resis tere coraggiosam~nte all' iniqua loro volontà. Amate i genitori , dice Agostono; ma anteponete ai loro comandi i comamll di Dio. Amate parentes , sed praeponite parentibus Deum (H). (I) Serm. ?. de verbo Domini.

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