Domenico Brunelli - Sui doveri dei figli verso i loro genitori

- 1'!- clle Vo.,lic artlenli sieno solo patrimonio vostl'O . Gli e qu o . . . . · .· t ·· 1 amol'osi vos tri padr1 , t p•:cc~ tton , 1 ~lagg•oll vos u , c le a quando a quando vi consogl~ano, c vo ao."ma~tr.ano , e ch.e voi sì spesso avete in fastidoo , furo~10 g oovao~o soccome voo. Si anche nelle nosto·e vene corse rou caldo ol sangue, ancb~ nei nostri petti infu~iar?n? le ~man~ passioni: •anche noi ci trovammo in tempo tros to e perocoloso: anche noo fummo lusingati da ingannevoli ~!Tetti, da comp?gni malv~g! , da amici adul atoo·i: anche noo pur troppo soam caduto m errore ed abbiamo conosciuto la verità di quei consigli , che dispre~zammo siccome voi ; .ma _perchè appu~to. abbiam. conosciuto a nostre spese la ollusoone deglo alletto umano, le insidie dei falsi amici , e i pericoli che sovrastano ad un età fervida ed inesperta vi facciamo da maesto·i e da consialieri , ed abbi am tutto il diritto di poteo·velo fare. 0 Quando duntJue , o mio caro giovane ascolt i t uo padre, che ti vieta rli fart i compagno a quegli amici , di leggere quei libo i , di lrequcntare quei luoghi , non ti rimanere dall' uhhidido, e sii ben persuaso, che la cagione di sill'alto tliviclo non è già un m31' urnore ... un volgar pregiudi1io , un diflir ile naturale ; ma percb~ forse per fatto propl'io conobbe la fon.1 ddl ' esempio e delle occasioni negl i ;mimi gio,anili . Quando tua matlre ti ammonisce , o mia giovinetta , percltò nell' ahi lo c nel tratto sii vereconda e pllllica. quauolo ti allontana dulia frequenw dei teatri e dei balli , quando ti raccomanda il ritiro e l' atten~ione alle domestiche faccende , non è gia perchè invecchiando divenga fa slidiosa, e invidiosa forse della tua g ioventù ed avvenenza, siccome pur talora val diceu,lo ill!(iuslamente; ma perche foro;e conobbe peo· pro•a, che facilment e si oscura la virginale illibatezza, e che difli ci lonenl e si acqui sta la I>Uona fama perduta, che le arti dei cattivi sono rnolt e, le insidie fo·equenli , e cbe il mondo "l' presso :1\ ervi allettato ad una vita licen~ioso e scorretta vi abba ndona poi presto alla vergogna, e "l comune disprezw. E qnal colpa fu 'l nella mai della giovinetta Dina, voi mi direte, se per semplice curiosilà volle andare in tempo rli pubhl iro concor<o a vedere la gahonteria ddle donne di Sichem? ì\Ta Dina fu mpila , Oina fu disonorala: lo spirito di ve011lella inliammò l' ani mo dei foat elli di lei , e tini la cosa cnn un infame tratlilllcnto , c con la slraf;C dei Sichimili. Ah ~ si, ,.,iovani miei cari , &e i padri voslri ,.i allontanano dalle ~sioui

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