Domenico Brunelli - Sui doveri dei figli verso i loro genitori

- 10 - e l' aspello toro graye e ~ignit~so vi fa for~e cr~~ere ch. e manco affetto essi vt port11t0 dt _quel ~he glt_ amt~t vo.> L•~ , i quali vi si mostrano sempre lltacev.olt, e nden~t , ~ st d tIettano di prevenire c secondare o~m vosLt"O ~es t~cno_. !Ua sieLe bene in inganno: costoro anzt amand~Vt ? vt od tano, e vi tradi scono : essi palpano le vostre passtont per pascer e te vostre sostanze se siete ricchi , e per aveni compagni nella licenza e nei, delil~i. Vo i n?l cr~lc.te;_ n~a n ne accorgeret e poi benche tardt , allorche p rectptlatt m un abisso di mali ; abbandonati, e derisi forse da quei medesimi che furo 1 no la cagione <lei vostro danno piangerete, e des idererete invano i consigli e l' ajuto de' ' 'os tri buoni gen itori che forse innanzi tempo saranno morti dal dolore e dai "~ai per opera vostra. No, non ha chi vi ami , o amar "vi possa più di coloro , che vi di edero la vita. Ve lo dicano le tante cure della huona madre di !Uoisè .per to- ~; li ere il suo ligliuolctto all ' ira crudele del tiranno di E gitto: ,.d dica il compi811 to c la desolazione delle mad ri Ebree, quando la spada del furibondo Erode Lt·ucidava i ligli loro: vel dica il dolor di Giacobbe alla vista dell' insanguinata vesta del creduto morto suo Giu,eppe: vel dicano inftne le smanie del buon Da. idde, che inconsolabile per la morte del suo Assalonne , beuchè fmtricida e ribelle, altro non sapea ripetere, se non che : O tiglio mio , e 11erchè non poteva io morire per te? Sebbene a che giova riportarci ad antichi esempj ? Rivolgetevi ai primi anni di \'OStra ~ila : \'Oi cerLo noi ri corderete, ma sco rger lo poLele negli altri , o nei minori vostri fratelli. Chi mi sa dire quanLe notti • egliarono i vostri buoni genitori , c lunghe e fredde, quanti atTunni sostennero, quante fatiche incontrarono, quanti sudori sparsero pet· crescere la vostra fanciullezza, pet· curarvi nelle ~oslre infermità , per procacciani di una robusta costituzione, pet· minorurvi la somma dci mali, e crescervi quella dci beni ? Non vedete voi stessi con gli occhi vostri le continue loro sollecitudini per educarvi sagg iamente, per compiere le vostre brame, tter accrescere le \' Os tt·c fortune? Quanti disagi non patiscono essi perché ' 'oi v' abbiate più comoda 'ita? Quante \' Oi l e essi' non diçiunaoo , perché voi non abbiate a patir la fame? Di qnant i piaceri 110n si p l'i ••ano per far tna"giore la somma dei ~os tri? Appresso tutto questo voi be~• potete persuatler vi che essi uo11 possono volere che il vos tro meglio; c eh~

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