Domenico Brunelli - Sui doveri dei figli verso i loro genitori

llonora 11at re'" el matrtm. .M :tll. 15. t. i\ voi , o miei cari giovani , a voi che siele le primizie dell' umana fami glia , e le speranze più dolci della società: a voi da cui la patria può sperare giorni sereni e di pace, o temere di tempi torbidi ed infelici : a voi che siete perciò l' objeLlo pi i• caro del nostro cuore, e delle sollecitudini de' maggiori vos tl'i , indi rizzo oggi queste mie poche parole precedute da quelle dell' E vangelio di Gesù Cristo. Ab! sì, o ca l'i miei , vi dirò pur io con lo S pi ri to del Signore, ascolta te gl' insegnamenti degli amoros! padri vostri , e serbateli gelosamente nel vos tro cuore. Audi fili , disciplinam patris, el ne dimittas legem matris tuae (i ) . Impercioccbè io ben so che la più parte delle umane sciagure cagionate dall ' incorreggibilttà, e dalla licenza della crescente gioventù ha spesso origine dalla negl igenza degli educatori ; ma so altres t che spesso ancora ciò si proviene dalla insubordinnione e intolleranza de' figli , i quali o per ca ll iva inclinazione de ll'animo, o per altrui malvagio consiglio guas tano l' opera pietosa de' padl'i , e con una perversa condotta met·itando assai male della tenerezza dei maggiori vanno così preparando giorni assai tristi a sè medes imi, alla famiglia, alla patria. Voi vedete diligente così e sollecito un buon cultore, onde t'addirizzare un giovane arboscello, che pareva incl inasse a piegarsi sconciameute; ma se per avventura fosse soverchio , ed ostinato l' interno vizio d i questa pianta, o per villania di mano scortese le fosse t olto spesso d' iutorno l' apparecchio, con cui l' agricoltore voleva correggerne la mala inclinazione, voi vedete altresì , ch' ci perderebbe il tempo c la fatica. Voi , o l ) J) ro\. 1. il.

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