Partito repubbblicano italiano - Il problema più urgente

r IL PROBLE PIÙ URGENTE • \ Partito Repubblicano Italiano 1958 .

.. MAZ 0700 00282 MAZ :j922 ..

Una domanda difficile Qual'è il problema più importante che il nostro Paese deve risolvere? La risposta non è facile: si può rispondere « la .disoccupazione ))~ _oppllre la « riforma 'agraria ))') oppure (( la questione meridionale )) e via dicendo. In realtà la vita di una nazione presenta una quantità di fenomeni ed esperienze disparate, tra i quali sembra impossibile stabilire una graduatoria. Inoltre si tratta quasi sempre di problemi interdipendenti: se si deve risolvere in un senso piuttosto che in un altro .un probler.na economico, ecco che ci vorranno uomini tecnicamente., i:htéllettualmeJlte, spiritualmente preparati a risolverli. Ma questi uomini agiranno secondo · determinate indicazioni politiche, le quali a loro volta debbono toccare rappo,rti sociali e individuali di carattére non . politico. Così il problema economico è diventato· succes~ sivamente tecnico; politic.o, sociale, morale e via dicendo. -- ·. Ma. ;c'è ~Imeno :un~ esigenza comune · a tutti i pro-· blè_mi vitali di una .nazione :come: l'Italia?· Certamente sì ~ È· l ~esigenza ~ educativa. La mancanza infatti ,di educa.- : . zion~->· ossia, di .preparazione culturale, tecnica, . civile~ mòrale; ·.spiega molte cose. S-piega nel camp~o politico la roz·zezza della vita democratica, nel campo economico e tecnicQ l 'insufficienza.~ di mez~i strumentali, ma soprattutto , .degli uomini ·capaci ,di usar li; ··nel campo amministrativo l '.inefficienza della hurocra.zia e la_scarsa coscien3

za della funzione nei suoi impiegati, nella stessa vita dei partit{ politici il, capo~alismo e l 'intolleranza. Tanto .Più ·che. per vent'anni la ditf~tura fas~ista ha arr~stato il processo evolutivo della società nazionale, ha imposto una struttura gerarchica a cui nessuno credeva (neanche q·uelli stessi che pretendevano .di applicar!~) con·un gra- - vissimo effetto di diseducazione. . Cosi' possiamo dire tranquillamente che oggi ogni provvedimento rivolto a migliorare gli istituti amministrativi, politici, econom~ci del pae.se è fatalmente· annullato per larghissima parte dalla impreparazione (tecnica e morale) degli uomini chia.mati ad a·ttuarlo. · A .che punto è il nostro Paese? . Chi può preparare questi uomini se non la scuola ?l l C.ertamente la scuola non è tutto : la famiglia non meno che la società vi contribuiscono, ma esse stesse sono .formate dalla sc,uola. Questo spiega perché i P ·aesi più potenti del m.ondo, come l'URSS e gli Stati Uniti, dedicano ali'istruzione e ali'educazione pubblica somme enormi, perché tutti i Paesi che si affacciano alla vita civile in Asia e in Africa si preoccupano prima di ogni altra cosa della istruzione pubblica. D'altro canto Paesi di radi- .cata democrazia politica, economica, sociale come la Svizzera dichiarano di dovere essenzialmente alla scuola la loro felice situazione e in Italia stessa le regioni più . progredite s~no quelle in cui l'istruzione è più diffusa. Invece l'Italia figura al 22o posto tra i Paesi del mondo secondo le somme stanziate per la pubblica istruzione, sebbene gli analfabeti .rappresentino ancora l'Il% 4

con punte del 36% in qualche zona meridionale, sebbene 1..,84% dei lavoratori occupati non abbia nessuna istruzione o solo l'istruzione elementare., sebbene il 65% dei Comuni con più di 3.000 abitanti non abbia nessuna scuola professionale., sebbene ogni anno 30.000 ragazzi arrivino al 14° anno ·d'età senza aver mai visto un'aula scolastica. Evidentemente il bilancio- della Pubblica Istruzione che ammonta a 379 miliardi è insufficiente: rappresenta appena il 12~ % della spesa totale dello Stato, ma quasi il '95.% di quel bilancio viene impiegato per pagare il personale (maestri, direttori, professori, ecc.) e per pagarlo male, in modo insufficiente, come hanno provato gli scioperi del personale insegnante di ogni ordine e grado e la c~escente mancanza di giovani che si dedichino all'insegnamento. Resta solo un misero 5o/o per i servizi didattici, le suppellettili, l'attrezzatura scolastica (è recente la protesta dei R~ttori delle Università italiane che sono prive di mezzi e non riescono ad aggiornare i laboratori scientifici). · Le vie della soluzione Che cosa bisogna fare? La risposta è una sola : bisogna destinare al bilancio della .Pubblica Istruzione una somma di gran lunga superiore., prevedendo uno stanziamento crescente per un dato numero di anni (almeno un decennio) secondo un piano organico di politica sco- ]astica. Ciò è possibile soltanto se il problema della scuola viene considerato come il problema essenziale della v.ita \ 5

nazionale, quello dalla cui risoluzione dipendono tutti jgli altri, dalla disoccupazione al risollevamento· delle àree depresse, dalla bonifica agricola ~Ila industrializzazione, ·dall'emigrazione al miglioramento del tenore di vita. Si tratta infatti sempre di problemi che richiedono tecnici, uomini ·culturalmente· preparati, funzionari coscienti, ·che solo la scuola può dare. ·Si tratta quindi di considerare gli investimenti per le spese .scolastiche CO· ·me investimenti produttivi, destinati a qualificare il ca· 'pitale-lavoro., che costituisc·e la grande risorsa ·(l'unica) ' del nostro Paese. Ciò non è possibile finché il bilancio della Pubblica Istruzione è formato in un'affannosa lotta ·col Ministero del Tesoro e quello delle Finanze e finché il Governo considera improduttive le spese scolastiche o., nel migliore dei casi., considera preminenti altri problemi. l Quattro buone ragioni Ci sono invece altre ragioni ancora che reclamano la massima attenzione al problema della scuola, e sono • • • ragioni urgent~ come queste : l) la politica economica italiana., per dare sicurezza di vita a tutti i cittadini, dovrà tendere allo sviluppo dell'occupazione e del reddito (Piano Vanoni): la produttività esige crescente disponibilità di operai qualificati e specializzati, di tecnici, .di diplomati; 2) dal l o gennaio 19-58 ·è in atto il trattato del Mercato Comune Europeo che entro un quindicennio. pòrterà alla creazione di un unico spazio economico dei sei 6

·. Paesi europei della C.E.C.A., con la . libera trasferihiliìà dei capitali e del lavoro.. Bisognerà èhe la pro·- duzione agricola e industriale italiana si qualifichi sempre pjù per reggere alla concorrenza e il lavoro italiano sia abilitato a rispond·ere alla richiesta europea di specializzati; 3) sempre dal l o gennaio 1958 è in atto il trattato della Comunità A~omica Europea : nuove fonti di energia entreranno in azione e i procedimenti di sfruttamento .richiederanno scienziati e tecnici in misura crescente; · ' 4) nelle grandi industrie (e anche nelle medie) l'automazione è alle p~rte : nuovi sistemi di produzione richiederanno operai specializzati secondo le nuove · tecniche e il lavoro bracciantile sarà sempre meno • ricercato. · Ci fermiamo qui_: ma è possibile qualificare professionalmente e tecnicamente masse di lavoratori prive di cultura media, anzi addiritura dell'alfabeto? Evidentemente no : ecco quindi che la lotta contro l'analfabetismo costituisce il primo obiettivo dei governi democratici, cui deve tener dietro l'attuazione dell'obbligo costituzionale (art. 34 della ·costituzione Repubblicana) della istruzione sirw al 14° anno di età. E poi bisogna assicurare (ancora secondo l'impegno costituzionale) la possibilità di prosecuzione degli studi a tutti i capaci e meritevoli anche se di disagiate condizioni · economiche~ O·ccorre sviluppare le scuole tecniche e professionali, aumentare il numero dei professori universitari, attrezzare i laboratori e ~ prima ancora · _.J predisporre le scuole che preparano i maestri ·e i professori! Ma quanti sa.. rànno i giovani e le ragazze che si dedicheranno ali 'inse-- , 1

O'namento, se la loro carriera non sarà migliorata sino ad ~ . . essere economicamente attraente? Se i trattamenti prevl· denziali, assistenziali., di ·quiescenza non saranno tali da assicurare agli insegnanti una vita decorosa, consacrata allo studio e al magistero didattico, senza preoCCJI· pazioni? Repubblicani, democristiani, comunisti Come si vede il problema si allarga da tutte le parti: diventa veramente il problema essenziale della nostra vita nazionale di domani. Ma non basta : bisogna che l'attuale scuola media inferiore e superiore sia ampiamente riformata ., aperta a tutti senza distinzione di classe e rinnovata negli insegnamenti e nei metodi. Occorre soprattutto che accanto alle nozioni culturali e tecniche lo scolaro e lo studente ricevano anche quella formazione civile, senza la quale non potranno esercitare i loro diritti 'di cittadini e non si potranno loro chiedere i corrispettivi doveri di solidarietà sociale. Giacché- democratici non si nasce., ma si diventa con ~'educazione e solo la scuola è in grado di formare., senza ~iscriminazioni., i cittadini. Ma (juale scuola? Evidentemente solo la scuola di tutti., cioè la scuola pubblica gestita dallo Stato che non impone alcun credo politico o religioso ,(secondo appunto l;art. 33 della Costituzione)., ma abitua i giovani alla libertà critica nel rispetto· di tutte le credenze. Quindi i denari dello Stato, che sono i denari di tutti, debbono essere destinati alle scuole di tutti cioè alle scuole statali, come è esplicitamente prescritto dalla , 8

Costituzione, la quale lascia, sl, ad enti e · privati la libertà di istituire scuole, ma « senza oneri per lo Sta• to >>. D'altro canto le scuole private debbono uniformarsi alle norme generali sull'istruzione fissate dalla Repubblica e i suoi alunni debbono sottoporsi in parità con gli alunni pubblici a un esame di Stato. Questa è la · sola garanzia che i titoli di studio, che in Italia hanno valo·re legale, siano rilasciati con uniforme giustizia e corrispondano ad una effettiva preparazione culturale o tecnica. Allo stesso modo la Giustizia è amministrata d.allo Stato e non viene certo delegata a enti privati. Questa è la concezione repubblicana, profondamente diversa da quella confessionale e da quella comu- . nista : la prima vorrebbe che lo Stato finanziasse e favo·- risse le scuole religiose, concedendo loro ampia libertà di ordinamento degli studi e di _concessioni di diplomi, la seconda vorrebbe togliere completamente la libertà di insegnamento e imporre in tutte le scuole statali una particolare dottrina, come avviene nei paesi sovietici, che ripetono quello che succedeva nella Germania hiùeriana e nell'Italia fascista e come avviene ancora nella Spagna clerico-fascista. Un piano necessario I repubblicani invece pensano ~he i governi della Repubblica non debbono imporre una particolare verità, ma mettere tutti i cittadini in .grado di cercare liberamente la loro verità in uno spirito di tolleranza .e di rispetto per le verità altrui. I repubblicani pensano che ]a libertà è educazione e l'educazione è libertà. Solo la 9

scuola pubblica, nella quale sia garantita la libertà ~ insegnamento., risponde a questa essenziale esigenza, negata' totalmente sia dalla scuola vagheggiata dai comunisti., sia· dalla scuola confessionale. .Il fondatore del Partito Repubblicano Italiano, Gin· seppe Mazzini., scrisse «senza educazione nazuJnale non esiste nazione >> e i pensatori delia· scuola repubblicana, da Cattaneo a Bovio a ·Ghisleri hanno sempre sostenuto che « è l'educazione (cultura e carattere) che trasforma , il mondo >>., respingendo insieme il dogmatismo confessionale e il materialismo marxista . . L'impegno dei repubblicani in questa battaglia è preciso e convinto perché essi sanno che il progresso civile del Paese e l'avvenire della Rep·uhblica dipendono ·prevalentemente dal modo in cui si sapranno e si vorranno affrontare i problemi della istruzione e della educazione. Il Partito Repubblicano chiede che la scuola sia messa in condizione di dare al Paese cittadini consapevoli e preparati a svolgere la loro funzione nel]a . ' SOCieta. La risoluzione sulla scuola del Consiglio Nazionale del P.R.I. Richiamandosi appunto ai motivi e all'im.postazione di cui abbiamo parlato, il Consiglio Nazionale del Partito Repubblicano Italiano - nella sua riunione dedicata . ' all'approvazione del programma elettorale - . ha posto la scuola tra i punti essenziali dell'impegno repubblicano per la terza legislatura (confronta anch.e l'opuscolo Per la scuola, edito dall'ufficio s'tampa del P.R.I.). lO

L'obbiettivo finale e le più urgenti risoluzioni pratiche p_roposte dai repubblicani sono riassunti nella risol luzione adottata ali 'unanimità che qui appresso riproduciamo: « Il Partito Repubb-licanO Italiano afferma il diritto primario dello Stato Repubblicano, sanCito dalla Costituzione, all'istruzione di. tutti i cittadini e alla loro educazione democratica. La libertà di istituzione di scuole da parte di enti e p~vati, senza sovvenziòni di alcun genere a nessun tito,lo da parte dello Stato, e la concessione di ((parità)) sonO subordinate al rispetto delle nor.. me generali sull' istrUJZio~ emanate dallo Stato e ad effettiva parità di trattamento economico del p·ersonale. A tale scopo il P.R.I. ritiene urgente la definizione legislativa della «parità)) sancita dalla C~tituzione e la regolamentazione dell'esame -di Stato alla fine di ogni ciclo di studi, che dia tutte le garanzie di cammissioni e di sedi statali e sia condotto come effettivo accertamento di TJU:!Zurità culturale e civik: a tal uopo reclama l'introduzione dell'insegTUJJ~nt_o dell'educazione civica repubblicana nelle scuo~e di ogni ordine e grado. .. Il P.R .l. 'ritiene altresì preliminare alle urgenti de- . finizioni sopra indicate una << inchiesta parlamentare >> s_ulla scuola privata ( parificata e autorizzata) allo scopo di accertarne ~ co.nsistenza, Za rispondenza ai fini educativi, la reale corrispondenza ai b-isogni popolari. _ D·i fronte alla grltVe crisi generale della scuola il P.R.I. afferma la necessità di un piano nazionale organico di politica scolastica a sviluppo almeno decennale con adeguato fi1UJJnziam-ento, assunto -come impeg_no coll ·l

legiale di governo, come il solo mezzo' atto ad affrontare, senza mirocolistiche riforme, il problema primario della vita nazionale. In tale piano il P.R.I. indica alcuni punti essenziali: l) decentramento dell'amministrazione scolastica anche in connessione con Ze specifiche attribuzioni del,· · l'Ente Regione - dev-oluzione al Consiglio Superiare deU' Istruzione e .ai Provveditorati agl'i Studi delle atti· vità dei sopprimendi « centri didattici nazionali » --- precisa affe~mazione della piena libertà didattica nello stato giuridico degli insegnanti - riqualificazione eco'· nomica del personale della scuola; 2) riordinamento e sviluppo dell'istruzione tecnico-professionale nei tre momenti inscindibil'i: a) elimi· 1wzione dell'analfabetismo dell'età dell'obbligo con un adeguato piano di finanziamento straordinario dell' edilizia scolastica soprattutto nei piccoli e medi Com.uni, con partico,lare considerazione de_l'le urgenti eccezionali necessità del Mezzogiorno, e di istituzio~ne a cura dei Comuni di una efficiente assistenza post-scolastica; h) riforma della scuola di aw·viamento professionnle; c) coordinamento degli enti preposti alla .istruzione tecnico-professionale ed energic·a iniziati·va pubblica (statale, regio~­ nale, .comunale) pe·r kJ sviluppo delle scuol.e ed istituti di qualificazione tecnica e p·rofessionale; 3) parallelamente a .tale indirizzo di p~olitica scolastica generale sarà sospesa ogni autorizzazio1ne ad enti e privati e ogni istituzione pubblica relativa a scuole di tipo liceale classico; 12 "'

4) fondazione e sviluppo dei servizi di assistenza scolastica nel dup·lice · aspetto deU' orientamento psicotecnico e della v~igilanza medico-psico- pedagogica colla estensione nazionale dei <<centri medico-psicopedago~gici )) dell'O.N.M.l.; 5) impegno fondamentale dello Stato al finanziamertto della istruzione superiore e della ricerca scientifica come problema di investimento produttivo, cui deve essere indirizzato lo stesso mecenatismo culturale • prtvato, )) . 13

IL PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO chiede: scuole per tutti i cittadini; aule per tutte le scuole; insegnamento moderno, libero, adeguato; ~~ possibilità di s,tudio per tutti i capaci e meritevo~li; insegnanti dignitosamente retribu,iti, liberi dal biso~gno e impegnati alla preparazione dei cittadini di domani; sviluppo della ricerca scientifica per il crescente benessere del popolo .. IL VOT'O, ALLA IJSTA DE~LL'E,D~ERA E' UN CONTRIBUTO A QUESTA ME,RIT10 ,RIA ED ESSENZIALE BATTAGLIA 14

l problemi della scuola e l ~impostazione che ad essi dà il Partito Repubblicano sono anche trattati ; nel già richiamato opuscolo <<.Per la scuola)), che riporta il disco·rso deli'on. Ugo La Malfa alla Camera dei Deputati, tenuto in sede di discussione . sull'ultimo bilancio della Pubblica Istruzione e la relazione del prof. Giuseppe Tramarollo presentata al Consiglio Nazionale del P.R.I. del 14 e 15 dicembre 19 57~ In particolare la situazione della Università italiana e i pro·blemi della ricerca scientifica in Italia sono anche trattati in altra pubblicazione che ha per titolo « La crisi dell'Università )). Queste pubblicazioni possono essere richieste alle Sezioni del Partito Repubblicano o anche direttamente all'ufficio Stampa del .P.R.I. in Roma · r Corso Vittorio, 326. · . '· ' 15

·• Arti Grafiche A. Chicca - Tivoli

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