Pietro Gori - La donna e la famiglia

PIETRO GORI La Donna e · (a Famiglia ♦ EDIZIONI "L'AURORA,. - FORLI' B 'Jlio_ffà G rio B _,neo

PIETRO GORI LA DONNA E ·LA FAMIGLIA (Conferenza tenuta in Buenos Ayres, nel teatro Iris, il 25 Nov,-mbre 1900) -=-Fondazione Alfr~d Lewt-i •Biblioteca Gino Bianco ·-· .... Fondo Gino ntan:c EDIZIONI •L'AURORA, - FORLI' Biblioteca Gino Bianco

........................................................................ ________________ B :.ll1otecdGino B anco

PRESENTAZIONE Fu, se Si vuo1 prestar credito a ce.rti favoleggiatori del!'assurdo, seimila e poco Più anni fa, un Creatore, inconseguente ed iracondo che., in preda al furore per una òizza senile di giardiniere defraudato di un posto, dette a!l'uomo il latllrQ dei ca1npj ed aJfo donna il procreare e la S<'r·vitù al maritc, come maledizione. · Ma ·ben avanti-che tal Creatore si dive~tisse con l'incri.delire sulle sue creature, la sorte della donna era stata aià pregiudicata dalla brutalità e daJl'egOismo dell'antropoide Chij per essersi rizzato sulle sue gam1.Jeper guardarsi a~1orno, s'erri convinto che quanto esisteva era di sua esc!usiva proprietà. Perciò la donna aveva di già mosso i suoi primi passi sulla terra come femmina di una specie a-rtimcle superigre, fernmina la quale poteva essere violentata im1JU11',ementper,edata. scam• biata con altre bestie, comprata o conquistata in guerra come schia,va. L'uomo primitivo, più che una compagna per la sua vita, non vide nella donna che una serva e lo sfogatoio della sua bestiale libidine. E Vi fu,~ono e'J)OChedura1tte le quali si circondò con abbondantll di queste rapite o acquistate femmine, tanto che la riechezza rti un patri.arca 1:eni1JaC'.alcoiatasul quantitativo delle mogU e dei figli che queste gli partorii-ano, o;tre che sul numero delle pecore, delle vacche e 1e.lle caval7.e, La donna, da quel suo imizio di vita n<', -:onsorz:1 umano, ereditava un compl1!$SOd'inferiOrità Che persiste nel pel'JTUl1lerla agli obblighi di una servitù che pure aUentan:rtosi, continua a pesare su lei come un incubo morale che la persegue costantemente. Ogni suo sforzo per uscire dalla situa.::one d'inferiorità 3 Biblioteca Gino Bianco

ha urtato nella muraglia cinese della trod~i?11e c.he_per'/14,tua b •che costumanze; il sacerdote ed 1l leuis,at,:,r.e si son <.ata bar a~o 1)<1ravvilirla con una morale cl,c salt•aguarda i diritti ~~::toi-entérnente e violentemente usurP.(lti d.nl maschio, il. quale « ab-anttco > si considera il padrone della donna. E dommque Si af!aCcia un padrone, il sacerdote ed il iegi:,latore li vedete al suo fianco: angeli tutelari dell'usurpazir.ne e ,/ella prepote-Jlil(;. Tutto si è collegato per impedire che la clon•rn ti (:l)nquistasse 1, na propria personalità umana e con questa i: diruto di potere bastare a se stessa e di disporre di se stP.ssa,cioè del proprio corpo e dei propri sentimenti. Tutto fu economicamente, m.oralmente e giuridiCc!mente attrezzato, fu e rimane, per costringerle; nel ~uo deiiider:o di espandersi individualmente e socialmente Dal Codice, d11'la Teologia, dalle costumanze e dalla morale, essa viene c,onsiàe,·ata una minorenne in perpetuità, una rf.eff.ciente per a~ngenita carenza. Per evadere da questa sua condizione d'inferiP•ità n<•n ha che il ricorso alla dissimulaiione, alla slea1t.à. Ricorsi che il suo signore, il masC11i<>-proprietario,ir~ieme al I egislatore ed al prete, non perdonalt.O, an~he quando n,i sono. la causa immediata e diretta. La pretesa iwerazione cristiana delle, don11a,oltre al 1asciarla vittima dei pregiudizi e delle ~ervitù se,•olari ha fatto 11uanto poteva per soffocare in lei gl'impulsi rivc:1dicaton della libertà clel suo cuore e dei suOi sentimenti, !,e liberazioni rhe p:·omettono le religioni e che àà.1111p0er raggiunte aominciv.nc; sem,pre, da una violazione delle leggi n0,turali e 1nirano !Id. anniehilire nell'essere quanto in lui è Vita, sentimento, personalità. La religione, quale essa sia, è fatta pe,· inCacognire nPlla servitù. Non consiglia che rimmce e rassegnazioni. Rende gl: esseri nemici prima di se stessi, poi del prossimct. In nonie di un lu- {lll;bre fantasma è sempre contro la r:ealta che vwe e giustifica e dà un senso aJ,la vita nel pienp godimt·nto che essa può pro. PiZiare ai viventi. · Non basta riconoscere alla donna il diritto alla vita, bisogrna che possa viverla come l'uomo, diverso da lei per i suoi organi, ma non moralmente, il quale la 1>ive,padrone di se stesso, dentro i limiti della sudditanza universo/e. Ma questa parità @i condizioni S!>Cialila donna deve conq"istarselu, v.rendenào cqscienza 4 B olioteca Gino Bianco

e consapevolezza di quel che vale la sua prcsenw nell'u1p,anità. Nell'umanità Ch'essaperpetua CO/.travaglio delle prw.r.le ~tsaera E' vano ed idiota ch'essa s'iru1uuì ad, attend~re che llber:1zione ed elevazione le vengano dal prete, dal 2cgtslatyre o dal rnasc}tfo proprietario del suo co,-po. E' a se stessa Che tutto deve cMeaere. Il _suorifugiarsi nelle /utilità di unll e.sistenzaorpellata, op. pure nelle pratiehe ascetiehe vale per essa quanto 7'1.sr>àeuli stupefacenti Che sfibrano, abòrutttscono ed ,ntosstcano i! COfP.O e la mente. Il suo mettersi in valore soltanto c·o111seess,>non la ~alva dal meretrieio, ma ve la precipita. Il 1narCitlPiedee l'alcova piumata Si equivalgor.o nel 111,ercatodei sessi, sul quale tu!to i! calcolo, JtnziOne e bassezza,anche quaru1o Si paga in oro. NOn ~ sciacquettandosi in quel mercato che2a donma potrà p~ rifteare se stessa dalle stigmate che la Le,we e ia Chies,i le hanno impresse. La barricata dalla qual.e <!01>ràgui-:lari: la sua rivoli,1 ed uffermare la propria personalità è nella famiglia c/ze dei•e innal- .!arla. Non per trincerarsi dietro quella come ~on1glia prO/ifica o come capra libidmosa, ma come madre u(!lontaria. come ;;pOsa e/te consente e non suòiSce, come sore!la che conforta e inge!itiltsce, come c1>llaò0ratrice e non mantenuta di eh; porta 'il pane al "e.sco /ami!)ttare e glielo rinfaccia ncn tenendo cn,,to della sua 111.Qi terminata fatica <li massaia. E da dietro quella barricata fatta di dignità personale e di consapevolezza sociale ch'essa può vincere la battagl-ia per la propria liberazione, aiutando, in:cuorando l'w.,mv a vincere quella liberazione da tutte le servitù. Essa, la genitrice delle nuove generazt,·ni, 'Pilò col latte in.~tillare nei pargoli l'amore fraterno e con le suP nenie portare nei loro cervezli l'eco delle voci della solidarietà um.a,na. E r,_otrà crescerli ed educarli liberi dalla paura 1!<'( Jantusnii dell'oltre tomba P. delle leggende cannibalesche .tel fratricidio in divtsa e delle menzogne antiumane che sPUmcgyianQ veleno fu<Jri dai grossi volumi nei quali la Momle COdi/lCa il bene r,d il male nell'interesse àel privilegio Che sfrutta cd oi;pr.mc. Tu sOl.a,o donna, meglio ;;lte la scuo/c. come sposa e come madre puoi darci uomini g~osi della propria indiJ).endenm e~ 5 Biblioteca Gino Bianco

una giovet&tu Che si rifiuterà a praticare l'assassinio come vir.tù nazionale. E potrai darci fanciulle ch1, non ve'llderanno il loro COTPoe non prostituiranno /{! loro anima a gli dei falsi e bugiarài <tel Cielo e àella terrti. *** Questa ristampa di un'a c_onferenzatenuta da uno dei piu nobUi e suasivi cavalieri di un ideale di rec'.en.::ionesociale, ~on/erenza tenuta or è mezzo secolo, davanti acl un pubblico femminile di una terra lontana, non Si P.rOP<n!Pc.he di ris1•eg!iare in voi donne Che la leggerete, che il ~enno della vostra v.manità, della vostra dignità personale, onde p0ssiate spiritualmi-nte ade- · guarvi all'uomo che vi è caro, nella battaglia per la libertà dii tutti i coriti e di tutti gli sPiriti e nella rit•end'icazione del C-:Jmun diritto alla vita ed alle gioie che può ài1penso.re. Donne, l'anarchismo non Vi P[opon.e nuOVi ceppi, nè adora- ' zione di altri santi e non nuove sudditan?.e a ,iaPi ed impos.tori e non promette ai vostri uomini altri miracoli che quel! i eh' essi stessi vorranno e sapranno realizzare fuori d'ogni sfruttamento e di ogni oppressione. Donne, l'anarchismo vi offre U viatico morale perch~ pO3~iate avviarvi con animo gio~ondo, per l'amore purificatr>. d'ogni lenocinio, alla conquista di quella ·pace e prosv.erità sociale che darà. la felicità ai nati della vostra carne. n. GRUPPO EDITORIALE 6 Biblioteca Gino Bianco

e eoo:: ~::::::: o:e:::::: no:coooonoo::::::: o:00000000000C'C<noooooo::,:oooooo0' • I cavalieri di ventura del medio-evo, quanclo parti;a_ no per ile guerre aspre e 4ontane o quando sllavano per scendere nell'agone d'un chiuso tomec;, da cui taJvolta non sii tornava che mutilati o morti, solevano iiwoc<are daila. -dama del foro cuore ii[ segno eh cui fregiarsi il petto o l'elmo per combattere, - e con quel !Simbolo dell'eter_ na poesia femminÌ>le sul cuore e.sull'ailtera fronte, combattevm'O -da eroi ,e da eroi mm;ivano. Ebbene, iio ~endo in questo momento dinanzi a voi in un ~tTo campo, ,chiiuso a tutte ile vdtà umane, apertoa tutte le s:peraruze e a tutte ile fedi, senza pericolo d'u-- sciire qui fer-ito ~n a'lcun modo, neppure ne l'anima che sa di poter contaire sul com,patimento vostro a!Ja _debolezza del miio -di,re; anche iio iooendo a combattere nella giostra del pensiero una. piccola b°attag1lia1~dea.le contro quanto di vecchio, di superstizioso e di bugiardo sii annida nei n'Ostri cerveUi. Ma se la lotta è più cortese, oggi, e -del ,tutto incruenta, e se ncn riveste in alcun modo 'la forma dei combattimenti in cui la prevalenza era! per ,i muscoli più viigorosi ed agi'li e per il pugno più forte e violento, medesimamente, come quei cavalieri antichi, io ho nel cuore e negli occhi i1 l segno augurale con cui battermi IIlella pialel31:radelle idee : non un nastro, IIlOriun fiore, non una piuma svolazzante al vento. ma iim sorriso buono di voi tutte, o cortesissime donne e franciulle da· Buenos .Aii\re!&, ma la viisione genbile degli in•- numeri volti femminei intenti a-d ascdltanni, in cui tutta 1 Biblioteca Gino Bianco

ta bellezza latinai a,o vedo rifulgere dei paesi nostri, o ita_ Jiani, dei pa~ vostri, o ,spagnuoli, -- e ddla vostca terra, 0 americani de1 sud, su cui aJbbiam <trovata, noi cittadini d'ogni patn·a, d'ospitalità afiiettuosa e fraterna, e dove i cuori dei prnlughi si, sono riconosciuti fr.atd'li ed a.Itri fr;i._ telli han conosciuto neg!li abitatori de'IJ'ospita~e paeise. A voi, dOilllle, tutto ,i,l caldo sa~uto del ouore, a voi che aiete da gent!Ìllezz,a,, Ja cortesia, la bontà, -- a voi che s,e non scriveste poemi, ne ispiraste, senza d1 cui non oi sarebbe a,Ì rnonJclo poesia; a voi, 1a cui presenza basta spesso ai mettere ·tma nota armoniOISa e gaia negli ·ambient!Ì ,più sever,i, a voi che rappresentate dinanzi a me in questo momento ,tutto il vostro selsso, tutta l'a1 ltra IS'impatica ed adddlor,ata metà de1 genere umano, - questa madre ddlce e cara dell'umanità, che si rinni>Vella.attra_ 1Vertso i secoli. *** volontilJ\i del:l'ideaie moderno di redenzione sociale, ~he combattono per J'umanfrà, invocano la donna, - <:onsolatrice ne'Ma' spra lotta contro .j privvlegi e le prepotenze d'una civ-i'ltà m~ibondal che sta per cedere iJ pa,sto a una civiltà migliore, e ,più iimmensa, - la invocano mae'stra di coraggio e d'amore per ila difesa dei miseri, degli oppressi, degli indifesi e per la rivendicazione solenne e comp-leta dei foro di,ritti. Se sapeste come si combatte con maggior lena, ,:iuando un cuore di donna palpita con voi dello ste-sso entusiasmo e .Je sue bl'accia ,i~vece di legare le vostre all.'igna,._ via, son quelle che v.i:aiutano a-indossare l'armatura entro cui dovete scendere a combattere contro il nemicG secolare della -giustizia, contro il privilegio e la prepote=! M. ino. voi non dovete essere la c1a'519ÌcaElena, aia pur bella, ·ma susoitaltrice di, discor,dia prima, e ad8 B blioteca Gino Bianco

dormentatrice poi de'1leenergie di Pal'ide, ~emtre il nemico incendia e abbatte le mura della città. Dovete essere piuttosto la :leggendairia donna di Sparta, che aa marito, a:l figlio, a1l'amante, sapeva dire, rattenendo le lacrime del cuore e aIDlacciandoci ail braccio lo ..cudo : o con questo o su questo/ Meglio ancora poi, se come Br:i.ndima•rte e Olorinda, sapeste scendere coperte dell'acciaio risP'lendente della vO'striafede e della vostra purezza, sul tel'Teno a lato degli'. uomini a ~oi cari!. .. U tempo leggendario di Giovanna d'Arco è passato, questo è vero. Ma ogg:i aivete dinanzi a ·,oi esempi magnanimi altrettanto a:lti e belli, anche ise non così circon_ dati di fama guer,resoa. Io vorrei che qui fosse, a me d'.atcanto, a durvi parole d'incitamento, ia buo11a compagna nols.t:I'ae nostra madre col cuore, Luisa Miche}, ch'io ebbi la fortuna d'avere aa mio capezzaile in un ospedaile di Lotrlk:ka,conf~rtatrice isub'lii.mec, he le bieche ire borghesi amano mostrare i~ ,atto d'unger di petrolio incendianio la aoro vecchia baracca, e di cui,invece è così gran.de la bontà ch'io non posso fo1rea meno di porla a canto nel mio cuore a un'altra ..anta do1ma, quella che mi aspetliase mi chiama al di ià de'! mare, così grande da non saiper ~pure mailedire a chi mi tien d,a lei diviso, - mia madre. Non accenti di v,illtàabbia, o donne, l'amore vostro di figl~. di ~pose, di madri. Ricordate, .sì, che la vita eh' è 'UScita dal vostro fianco è sacra; e gridatelo ben forte ai p"otentLdella t~a, ·quando questi volessero nel loro interesse, o dinastico o economico, scagliare in lotta cruenta i figli d'una terra contro queHi d'un ailtra. La bar_ barie militaresca, che ogni iain-novi !strappa d'accanto 1i mig1ior.ifrutti dei}vostro amore, trovi in ci$Cuna di vai una donna il'isoilutache pensi e che dica : .io non riconosco alltrrodiritto ISUmio figlio che quello ch'eg1i ha su di sè islt:esso.e su'lla sua vita ruun'alt.ra aµtorità c~1ela sua. 9 Biblioteca Gino Bianco

A chi v.i patia elfi,patria e di necessità rli sacrificar sul suo altare ailtre v,ite umane, voi, Ti.."'J)on<letct-he ndle altre patl'Ìe ci sono ailtre donne come. voi, che piange<ranno le vostre ISitesse1acrime quando lor saranno tolt: i figli, e che perciò -trovate più umano e più bello tendere a quelli" altre donne le braccia, e veder .Je destre degli uomini 'dell'una e dell'aJtra paiite stringi:-rsi neNa solidaxuetà. 'Un<itevi O voi, che in terra affratellò il dolore! L'<idioma del dolore è ovunque il pi-ar.to, e iii sorriiso ~ dappertutto il segno delfamore. Unitevi dup.que, in tutte Je patrie, o cuori di donne, e ~ormate voi per le prime, con Ja forza che vi viene da.J sentimenl!:o, 1a patria unica degli oppressi, dei wnti, degli sfruttati. di contro aUa quale c'è una oofa fatica nemica!, quelila degli oppressori, dei vincitOTi, degili sfruttatori. *** Come gli CJIPerasiubiscono la tirannia economica della. classe capita-lil9ta, così le donne, - negli usi e nelle leggi, - sono ~sservite ,a1tL<at,iranniadel sesso maschile. La libe_ razione degli uni dai giogo economico e quella delìe altre dai.giogo sessualle, non può ests.ere'l'effetto che de'llo isfor_ zo cdllettivo di tutti i cailpestati deilfa società. L'em,ancipazione dei lavoratori non può elssere opera che dei lavoratori stessi, secondo i'l dettame deill' lnterr.a:.iona-le, cosi femamcipaiiione della ,donna ,S!a,rà sempre vacua aifermarzlioneverbale se ad essa •non ,ponà n1ano la donna medesima. E poichè Je r.ivendioazioni femminili sono per rniMe ragioni e cagioni collegate alle riven-dàcazioru operaie, e d'a!ltra pairte ,id dir.itto opuaio non avrà la sua vittoria 1&e ,la donna se ne star~ neghittosa fuori c:lt•llalot-ta, percio .i favOTato11ihanno l'interesse e il dovere di non 10 Biblioteca Gino Bianco

tralScurare iii ,proiYlema femmiini,le ch'è parte integra!1te <lella val!lta questione sociale, e de donne hanno l"i111tercsse e i.I dovere di preoccuparsi con inteliletto <l'amore della questione sooiale, staccato da,}]aquale il femminismo ISa. rebbe va.na accademia di poche pettegole ambiziose. Ecco perchè pa,i,lando d~la donna e della fa::ni~lia, io mi rovdlgo contemporaneamente a voi, dcnne che mi ascoltate,. e a voi operai, compagni miei di lotta e avver. sari rpiù o metto affini a noi per idee. C'è questo errore, minaiccioso di ~,-avi effetti, anche in mezzo ,alla. falange dei combattenti le b:ittaglie -del,Ja' v. venire. Da un lato g1i operai, anche intellettuaimente emamcipal!i, ,prendendo troppo alla lettera la teòria del rnateriiallnsmosto11ico, !Siecondo cui non· si dovrebbe tener conto che ·del fattore economico ·nella vailutazio,ne dei fattii ISocia.Jie nel movimento <li rinnovaz.iione umana, non si preoccupario dii emaincipare la propria donna e le don. ne che vivono la sua stessa vita, nella sua ~essa claSjSie. Bisogna essere propr,io ciechi per non capire che la- donno costitl.lllÌSlcneel mondo ria metà e più del genere umano,~ che fì.no a quando ,la fa.scieremo sotto !'influenza del prete e ne]la sottomilsisione ad ogni prepoten7a, essa sarà per noi e per <l'umanità in cammino, come urua palla di piombo al piede che 1 le impedlirà di camminare spedita. Nè, molti, !Sii1!imita1noa trascurare la donna: vanno anche ,più in '1à... C'è, e non bisogna negai-lo, chi pe,nssa ancora che un po' di religione per la dorma ci ouolè; e' è chi impedisce a!lla donna di occupa'l'si deYe questioni più urgenti di rivendlicazione sociale. Quante volte mi è snc. ceduto di sent>ire qualche repubblicane.· o socialista dire aUa propria dolllil.a nel! bel mezzo di una cliscusS<Ìone: « Senti, ca:ra, tu va neill'altra &tanza; que;-te son cose che no;n ti •interessano », - e quindi, rivolto a me e agli rdtri convenuti -aggiungere : _« La politica non è cosa per le donne! n. Riblioteca 1;:,,,,. , ....!.-- B,blioteca Gino Bianco

Ora se per politica ,s'intende l'arte malvagia di govern,a1ree ~governare, siamo d'acoordo. Ci mancherebbe aL. tro che la donna dovesse mescolarsi a questa co:;.a tnrpe che è la v,ita pa11lamelitaree governativa, in cui tutto ciò che v'è di buono neffanima umana viene '$Offocato e capovolto! Mai noi pem.iamo che non solo bisogni tener lontane da queisllaspecie di politica le do·nne, ma anche gJlju_omini. E g;lianarchici ,infatti ne stanno lontani. Però, se per politica 15'intende ,I' occuparsi de'Jla vita puhLlica, finteressarsi delle questioni più ardenti della vita sociale, i,!prender ,parte al movimento di elevazioni economica e morale di sè, della propri,a, classe e del propr,io sesso, ebbene que-sta è :sana poli{Jjca·che tutte le donne dovrebbero e potrebbero fare, senza per ciò perder nulla della loro gra:zia•innata e delle lloro attrattive, - che ille !Slareb_ bero anzi aumentate. AqiJostesso •modo molte donne, che pure~; occt,pano di questa benedetta politica, oono giunte a farsi di questa q,J falso concetto che appunto noi or ora abbiamo deploi,ato; e dànno da mlalssima Ìn\l)Ortanza al fatto di diven,.. tare elettrici od eqette e di mescolarsi ainch' elsse alle lotte ipoco decorose ·del potere. Invece di pensare a emanci,. 11>aresè e gli ailmida'lle var-ie fo1·me di schiavitìi e di op- ;pre$1one, desiderano solo di potere altla loro volta anch 'e,!,'Separtecipare ~l'opera di oppressione e di scluavitù esercitata dai governi e dai parlamenti. · Queste ,preoccupazioni ,poco degne della loro bontà e gentii'lezza le port.a, a concepire il mo'Ylimento dii elevazione ed ema:ncipa~one della donna, come una cosa separ·ata da tutte le .a!ltrequestiopi sociali, e separata an2lÌtutto da;) problema operaio; mentre la verità è tutto r op- ,poisto, perchè, come ben dimostrò ·i!l Bebel nel suo magilltiraJe -libro sui)ilaD_ onrr.~ e il socialùsmo, la donna non avrà 1a sua vera eman-cipaizone se non quando sarà spaTito il _pnvilegio economico e cioè linchè l' oper.iwionon 12 Biblioteca Gino Bianco

sarà anche lui emancia:,,atodaiMaoppressione economica, - ·essendo i.n gran parte la condizione atrui.~e ddla donna una risultante della cattiva organizzazione economica dedJa \!k)Cietà. . * * * Non bisogna dunque essere dommatici ed esclusivisti; la, questione operaia non è cosa a s~. i:om(' non la è la questione femminile, ma l'una è intimamente connessa con d'a,ltra. E' con que,sta pertsuasio11eche noi ci siam fatti a esaminare [a relazione fu-a i due sessi e la evoluzione storica deUa donna e della. famiglia. Ora, noi siamo in 'Un'epoca d'ipocr.isia. ed è sopratut.. to la ,ipocrisia che bisogna smascherare e gettare nel mondezzaio delle colse vdlgari, nel considerare le condiziona attuali della donna, deUa famiglia e deHa moralle sessu.a,_ le, fa quaile qx>crisia-in nessun'altra manifestazione ddla vita modema come nei rap:politi fra uomo e donna si mostra così evidente, con un contraddirsi continuo tra i fatti e le pa1role. Il concetto a,ntinaturale e bigottamente re:ligioso che l'•amore isia in origine un peccato, tollerato ISÌa pure, è passato purtroppo nelle legislazioni e nel-le costumanze, ed è [ui che informa soprattutto iii malsano moralismo presente, - di parole e N>ndi fatti, che non ha nulb a vedere con la sana mora,le, - base etica -dell'istituto ma .. trimonia!le, come ,il contratto ne è ia base giuridica. Ben a prop~to ii'l Nordau Jo chiamava l)a menzogna matrimoniale; ipoichè infatti, mentre a paJro!e s,i dice, e tate i~tesi si dà per dimostrata indiscutùbilmente, che l'amore sia veramente l'origine d:i ogni contratto, il quale ne dow.ebbe essere la ~zione Oegale, aif opposto è il contratto quasi sempre_ l'origi,ne e fa base dell'unione sei&- eua.1e: f-amore verr~ poi, 0 ailm1mo si spera ohe venga; 13 Biblioteca Gino Bianco

e se non v,errà ... troveranno i due coniugi di a-rrang,ars1 ciascuno a suo ,p1aceI1e. L'importa,n,te, ne1 contratto matrimoni,i,Je, è una hdla dote, un blasone e ·in genere un mig,lioramento di condizioni. L'amore se c'è bene; !Se!Il,Onc'è, se ne fa a meno. Esso entra nel matrimonio, come ebbi occasione di di:re e scriv•ere a!Jtre vdlte e ailtrove, ,come potrebbe entrare in un contr;rtto dii compra e vendita fra due negozianti. Se 1a mia ,pardla può sembrami !Sospetta, permettete che suL J',a,rgo~ento io v,i legga una p,ag,Ìn.adel capitolo sulla men. zogna matrimoniale del Nordau, cui ho ai'lnso poc'anzi, che fa pa111:è di un 1 aureo lùbro n'on certo sospetito, e noto in tutto iii mondo : « Non ci 151onoche due specie di re1azioni fra uomo e e, donna, le Telazioni che r.iiposamo su reciproche e natuC( raJi attrattive e che tendono perniò, consciamente o inc( con50Ì,amente, al]la <J)ll'ocrea:zii~e; e le ~tre, che questo e( sroopo trascurano e si pTeoccupano inin-anzi tutte ad ap. r( paga!re I',egoismo, ISIOttouna qualunque dellle sue mol- (('tepi~ai forme. Le ,~me sono giu~e e m0il"a4i: ·le secon- ((de, quaile sia ll,aforo forma apparente, costituiscono fa (e grande categoriiai delila pr,ostituziooi,e. L'abbietta crea- <(tura, che sufila p.ubbllica via, .d,inotte, ,offre per una mo. (<neta d'M"gento IÌIIsuo corpo ailil'iincurioso vi,and,l.J1te, di (<cui non drl,siceme per l'oscurità nemmeno i ·tiratti ·- lS!Ì <(prostiltuisce. Quello -s10iaguiraltoche corteggia una vec- (( chia sai,occa e si fiaida ilei pagaire in contanti i suo~ cor- (<tegg,Ìamenti - si p!'Ostituisce. NLm può essere che uno <("°lo ii criterio per giudliCMe cotestli atti. Ora però 10 do. <(mando: E quai1e differenza c'è ,bra l'uomo che ;si fa « maln:t.enere dalll}a15/Ua mante, ,e quel-Io che corteg 5Ìa, « senza amo:re, ·una ,ricca er,ede o da fì~lriadi un uomo al- « tolloca'to, per ottenere, assveme a~1lasua maJ!lo, ricchez- (< ze o un grado elev,ato? E dov ·è, la difforenza tra la 14 Biblioteca Gino Bianco

« sgua!ldri_na, ,che si vende per pochi s01ldiad ùno scono- « •sciuto e 1a ca.sta ~posa che ailil'altia,reva con un giovane cc non amalto, ~oli perchè egli Je <;>ffre-in cra,mb~odei_ suoi cc amplessi, un aJto Tango, o vesti, ornamenti e servi, od 11 anche soltainto ilipane quotidi,aino? Nebl'un caso e nel- << ti' altro, e-guaii sono i moivi e ~e cau$e, eguale ili modo cc di procedere; dunque per elilSerrev,emiti-erie giusti, b.iso- « gna daire alle due cOISleUo istesso· nome. Que'IJa madre « oonteg)l1i0Sa,tanto dal mondo rrispe.ttata, che seveò~s:ìmia « credesi irn materia d,i buooi costumi. e che, presentando « alfa figlia un pretendente ricco, cerca di vincerre ì} di ~ei e, 1111atmai•lel1Ìltegnocon buone parole e mru.-.<!imepniden- « 2l~li, come queste, perr esem,pio : che è una isciocchez- « Zia rifiutaire un buon col~J.ocaan,e:nto;che è una enorme « imprudenza attendere una iseconda occasione, che for_ « se non sucoedeirà mai; che una ragazza deve aveTe scopi « praJtiai e non badare aJ,le i111:Sulslea.ndon•ie dclJe storie <' d'•amorre - orbene, questa mJadre e·,empia-re f una meza cc zana, talle qualle la brutta vecchia in guerra col codiice « penaile, che, seduta lsuHa panca dei pubbl~ci passeggi, « cOlIIImezze fmsi Jais;cia aindare vituperevdi offerte alle « o:peralie senza Gavoro. E felegante pretendente, ricevuto « -oon on01re llin-rutti ~ S!allotti, iii quale fiuta il grasso par- « tiito in mezzo aiUe figure iintrecciate d'un cdi!lon e fa « gili occhi ,J.anguidì ailla ricca errede e 1Jeparla con voce « mdllliiflua e 1PatebiC1aeJ, i suoi creditori e la sua corti- « giana acqueta. dando loro promessa di pagarili il dì docc po le nozze coi denari presi dialla dote è un cialtrone, cc tale come co1ui, che v,Ì,vea e;pese dd4e prostitute e che « [Perfino ià pol1iziotto ha ribrezzo a tocca-rio quando lo a-r- « ireJsit,aL. a squaidriR<1>c, he ,tn,affìca iJ.suo corpo per man.- " tenere ,la v-ecchia madre o un figli1011inoè, mora,lmente « supenior,e alMavergine, che, per potr sazi1are le sue vo- ,, glie di. b:aihlie vi•aggi, accetta, malgroidlQla ve;rqogna che « ne provla, il ,letto matri.man.jale di un uomo danaroso. 15 B·blioteca Gino Bianco

"Di due· uomini, iJ meno ingannato sarà colui, che alla " sua co~a di un ~tanlle paga vdlta pe-c volta i con- " cessi favori e ipoi tle volge [e $?~le; ma non quegli che, <' con wi l)ega!le· contratto dii matrimonio, compera per " sempre una compagna di :letto, la quale non sente che « finter.e$e. Ogni unione ba uomo e donna., contratta, « anche d'a una sdla delle ,p:airti, per ottenere un colloca- <' mento agaato o qua!lsivoglia altro egoistico vanlaggio, « è prosti,tu.2lione, sÌJal poi e~ avveI11utamediante un f un- « zionario deHo Stato Givi1Jeo un prete, oppure mediante « un com;piacen'te intervento di qualche inserviente ll. Hanno dunque, sì o no, gli antarc.hici ,ragione a sostenere che oggi il nratr.imoruo Jegale è il più delle volte un contratto, volgare e egoistico, e che cotesto mercantegg,iamenito dovrà scomparire in una società di liberi e di uguali? *** Come finteresse egoistico è 'l'anima oggi d'ogni rapporto economico fra1 indiv-iduo e individuo - così nel matrirn:Ol!l.ioJegale il più qelle volte è la cu,pi-digia, l'ambirian.e, ila vainlità che presiedono iJ' accoppiamento, non fo slancio e la 1s.imp1atiadi due anime -amanti. Ben diceva MaJC Nordau. - Che fa la ragazz,a povera, l,aJ qua[e si unisce senza amore e per puro ca1colo d'intereSSie, alll'uomo ~eco, eh' essa forise in cor suo disprezza e premedi,ta di in;ganha.re nell'atto stesse in cni gJ.jgiura fedeltà iinnanzi alla Jegge ed iail'altare? Ella si prostituisce. - Che cosa fa lo zerbinotto spiantato quando impa!lma, senza 01more, la vecchia brutta, ailampan':lta, che! ha però un grande preg,Ìò agl1 occhi pratici del mond-0> borgh~: una beMa dote? Egli si pmstitllil:llCe. Quanto è morailmente. superiore_ .al c.o.storo la proscii16 Biblioteca Gino Bianco

tuta medesima, che forse tu precipitata nel disonore da un pnimo ,P~ falso, da cui nels5uno ebbe cuore di ~dllevam - fo11Se an:che dail trradùmento di un seduttore o da']le insidie <lii un Don Giovanni (pl'ohal,iJmente il padroncino, se essa era un'operai;a,) - ma che a scusa del tr,iste meroato che fa. & isè stes(slaha almeno la miseria e 1'abbandono, e foi1s1'anco,ben nota"a id Nordau, il sostenere una vecchia mad.re o un ipargdlo ,innocente. Eppure per ~ei i fallsi maraEsti della odierna soci.età, quelli che giudano .&lo soanda'1o per de crude verità delle dottr-ine im1ovatr.ici propagate dai fautori del libero amore, non hanno pietà nessuna.. Solo -il di•sprezzo dei cosidettii onesti accom~gna cot$1:e povere donne, percosse dalla prepotenza del m~hi~ e d~la vigliaccheria cohlettiva nel doloroso cammino. Per gJ.i ahri eroi della prostituzione più ignobiae - per ~a. ragazza che sposa .... iii bel ~imonuo ·e per lo zerbinotto che giura fedeltà aiNa. :. bella dote della vecchila- p·er ~ostoro d-agente non ha che adulazioni, complimenti e sorrihl .di compiacell2la!. Ed è codesta la gente che strilla contro gli anarchici, •accusandoi1i di voler distruggere da famigilia ! A!h, non da c()jS!torovorremmo noi apprendere mai la religione dei più s,aca,i ,affetti per da nok.">trmaadre e per i nostri cari. Lo sanino de nostre mamme, a cui le bieche arti di governo ci strappa~on, e che i,1 questo ist>anteaccompagnano fortsre con ramsioso pensiero, questo peliegrinaggio nc~tro per ['~dea\le e pe:r aa verità - lo tsanno esse il cuore di noi, faziosi per amore, sobillatori di fede, toombatt.enti con entusi!alsmol Queste donne del nostro amore, e ~ figli che molbi di voi - o davorator.i d'ogni paese, quaggiù emigrati per persecuzioni politiche o per rmseria, --- han 1asciab faggiù', nella .patria, 1SOnJoro che pOIS$Onodin•,i dove sono i nemici della famigil,ia;se noi. che incominx::iammo cdl da17 Biblioteca Gino Bianco

re a:lla nostra famigllria ogni affetto ed ogni sforzo di muscolo e di pen'SÌ-ero, o i persecutori e padroni nostri che questa famiglia han cli~trutto o tentato distruggere, dividendo i figli dalle madri, i mariiliidalle spose, invadendo le calse e portandovii i[ pianto e la desolazione con g.liarrèsbi più jaJrbi'llran,caccia.ndo g11i, urui in esilio e g,Ji altri i111ca,11ce11ee ai! domici1io coatto, affamando tutti con un regime economico sempre più ignobile, in modo che spesso fa f,aim-ig1iioaperaiia non esiste che di nlOme. Non noi, dunque, vog'1ilatrnopunto di1struggere oiò che è sacro, ciò che sarà eterno : ramore. Vogliamo soltanto pwificarlo; vogliamo $Ottr&Io a.Ma tiiranniia d~l denaro, a1 lla ipocrisia d'una f,allsamocaJe, ai! convenz.ionaEsmo deL la legge, alla violenza, ali mercimonio, -- a tutte le infinite viltà che il maschio comme'ste sulla femmina. Ma come.lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la spoglia:zàone legaile dei 11,laiyoratopr,ei~ opera dei padroni 1110n potranno celssiare, finche i'l laivoro no~ sarà lihero daUa ,tirannia del C-aiPi.tailec,on la socializza2iione dì tutti,i beni, - così a' amore non potrà esser ,libero e sincero fìnchè nOll1i sarà ellimmato -l'egoismo antisociale che nasce dalla proprietà privata, e che creando la miseria dei molti di fronte alla provocante ricchezza dei pochi, ecciita a. tutti ~li inganni, a tutte le colpe, a tutte Je ba$ezze nella famiglia e nellfa società. Ecco per quale stlr~tta connessione di cause e di efretti, iJ problema deJlia famiglia si riallaccia a quelJiloeconomico, che è fa basie d ogni vita sociale; ed ecco come la quesibione soci,aile è una sola, e come taJe i:leruba ,tulflli i rapporti della società, che sono avvinti l'uno all'altr,o come gli anelli d'unia: stessa catena. *** Due bisogni-, e quindi due istinti fondamentali ha l'individuo, maschio o femminà che sii.a; e barba di morta18 Biblioteca G•no Bianco

lista ipocl'ilta non arerebbe rinnega.di : istinto di co:nserva21ione e is1lintod~ procreazione. lii pT~mo ~ estrinseca nei bisogno fils!ollogicodei ventre, e negli a:ltri corre1ativi; l'ailtr,o si mamf~ nel bjsogno dell'accoppiamento ses-- sualle : bisogni ambedue rispettabiii e moraili, perchè imposti dailla nl31tura.Chiunque l[ wola, in sè od -in altri, è ribelfo aMe foggi naturaili. Se l'uomo n~1 ,mangiasse, mo. !l"irebbe. Se l'uomo non generai.,se, morirebbe l'umarn~à. Orbé"ne, I'uno e l'ailtro sono w-olati, sch-ila.cciati,nei molti, dai! mds.truoso congegno deildasocietà presente. Mancanz·a di p,ane, e mancanza d'1aimo.re: ecco ;Il re~ai;tgi-o dei ,poveri., -oggi. Tutti [ v-entr,i umani rreolamano la loro ,par-tedi oi-bo; m!ai non tuttli, e non sempre, ries,cono oggi a conquista~J.a. Tutti gli organismi non pervertiti reclamainx> fa loro parte di gi~e sess.ual.i. Ma gli uni, col den!alro, ne hanno fino ai1la sazietà, fino al 1pervertimento, - e gli .altri, senza dan-airo, non ne ottengono. neppur quanto è necessartio a1! prepotente bisogno de]iJa carne e del !Sentimento. Quanti povori diavoli a10n possono scegliersi unia. compagna, una sposa, perchè non avrebbero poi i mezza di mantenere :lei ed i figli. E quando anche hanno fatto ,il -triste maritaggio del-la povertà con la miseri.a - dove sono mai, nel povero tugurio cli coteste fa. miglie operaie, 1le cosidette gioie del domest<Ìco focolare? Codesto focdlare è spento, ~esso. anche nei più ~rudi iin.verru; ~l de\sico di cotesti creatori della ricchezza .... · per gli ailtri è 'troppo scarso di pane; le lunghe e::,tenuanbi ,ore di Iavoro, derisoriamente compensato, ,tengono incairenialiisul cam,po o nella fabbri-ca1 i padri, e spe'Sj,p anche le madri, togli-endoli alla cura amoro$1 dei figli. 1,1disagio economico esalspera codeste anime .... Dov'è [a fulmnglia, dove son le sue gioie per costoro? Voi, v~ o ,soddisfatti -e prepotenti della terra l'avete distrutta. Ebbene noi vogliamo ,ricw.ituirla sopra altre basi, che SaJranno nncrdllab-ili. Noi, come· reclamiamo per 19 B blioteca Gino Bianco

ognuno i dh:ùtti fondamentali delio stomaco, così vogl.~o pur a-ivendicare per tutti i diritti Ìmprescrittibi1i del sesso. Sl, sì, - bisogno di pane e bilsfognodi amore. Ecco ciò che la Società futun dovrà essere Ìin grado di soddisfare per ognuno. L!a vera famiglia è quella che isorgerà aJlor•a, -- non quest>adi cui 15'.Ì valllta e che con tanta gelosa cura difende I' attuaUe soeiietà, questa ove f adulterio, I' uzoricidio, l' in_ fiantioidio, sono la fatale e 1,nevitabi'le ocrnsegue.nza di leggi ti:ranniche o false, che Vlid1andcquelle deÌJa natura, creano òntorno a-Il' amore ed aille rela21ioni sessua.Ji :n genere un' atmoo:fera mallsana di pregiudizi e di menzogne ccrnv,enzionaili. L!a fedeltà coniuga'le ormai è un milo.. come il voto di cas!IIÌ.tàdei preti cattolici. Nelie legislazioni, ove è am_ messo ~J divorzio, si è venuto a riconoscere implicitamente, che la obbligatorietà legale e perpetua reHe relaziioni tira eyesso e sessio, è un contratto contro natura. Ma ift divorZ'Ì•onon è che un mezzo termine. l.a evoluzione storica dellla f,amiglia, venuta dallE' primitive forme deil!la polàgamilai e de1la pdliandria, passata attraverso le fasi del patil1~arcato e del matriarcato, e soffermatasi nel fotto di procUlSl:edeihllaimonogamia a vita (apparente solltanto, però) s'incammina adesso verso la 1 lihertà, verso cui evollvono orma~,. per forza irresistibile d'i eventi, tutte le f.orme economiche e politiche de:\ con$0rzio umamo. *** Cento, però e ,purtroppo ll'llOll siamo ancora giunbi a ta1 le g.rado di evdh1zione ne,IL\ere'lazioni ses~aili. Come ti\ diritt,o calll.onico {Ueggesacerdotale) accordav,a per una sola v,ollta al.l'uomo ,ed ,alJa donna il diritto di i:'\mare - e !legava per rutta fa v,~ta ,i due coniugi, indisso1ubilmen20 B bliotecd Gino Bianco

te, irrimedlilaibi:Jmeinitec;asi ffeieggii moderne non ammettono ailtra lmlÌIOIIlgeiuridicamente va!l:ida, se non qudla raitta coli 'Oonsenso dii un imp.ieg,ato govemrativo o munici,p~1e. E' vero che (ia!N'unfuorianche d.eil matiimon:io legaile) c'è iid1li.bero commerai·o deNa carne fra maschio e ~emmma neJl!e vamie forme de1Ia prcJ,91:ituzione.E' vern che ilia monogamiia! è niente adtro che una fnnzione le~ gafo. La cifra esatta de~ adlulteriii (per la prudenza del· cOll1iÌuge1nfedelle) non si pobrà ma.i •a,vere; guai S<:' si potesse sapere di tutti i mariti, che non amano soltanto la propria moglie (quando 'l'amane) e di tutte le mog1i che ffanno.... wc·everlsla. Ma fosse solo la superfluità de'] vincolo legale, che J110n vincoda aff,atto quando IlOlll c'è vero amore fra i due coniugi - e che n~la aggiunge alla 'Sa'idezza del nodo sessuale quando cote.,to amore esiste -- ciò potrebbe anche essere toNera.bile. Res,terebbe, sempre una formalità di ,più - ,e si subirnbbe pazientemente come una scenellt"' esi1amnte ndfa grande commedia umana. Ma cotesta cerimoniia non è spelsiso, come abbiamo già detto, che la lega'liizazione d'un contratto mercantile; perrciò soprra:ttutto illJOi la vog1lilamoabolita, - senza che per - ciò 1 1 1 a famiglia, santuario di vero amore, debba finire. Come è !Sei.entificamenite iinQPPugnabiile che tutto si trasform1 a ,e nulla si distrugge, anche ,la famigliia dovrà l:raisiformairsidopo Je crisi immentsJe e v.icine del vecchio mondo economico e i!)o1i.ti.co. Si redima Fuomo daÌlle strette deilla m·iseri,a, delh superstizione, del basso caL cd}o, del~a ignoran:zl31d, ei'la 1prepoten2.a di da~se su clas~ se e d'un seSS'osuJIIa' iltro - e sarà redenta Ja d'onna dalla tirramide sessuale de!ll'uomo; siarrà redento l'amore dallilapueirill~tà ddle finzioni lega1i. dta!l:leipocrisie !egal1 d'un morallismo che non è motl'.a1ee ne s•airi,restituita la sowalniità aO'i'ammira.biilecodice ddla nahira, che non toL 21 Biblioteca Gino Bianco

lere. artifici di manii,pdl!azrronifogis1altive a'l libero moto degl•i affetti e dei ISlen~imenti. Innailziamo ila donna sufilo stels/solivello sociale, intelJettuale e moralte del sesso mials:chi,Ie(non que]'lo d'oggi però); <0onside,i,iamola, non come automatica procreatrice dt figli, nè come strumento di sollazzo o di libidine, nè come Ja'schia~a man,-siueta in casa e fnori - ma come u,n;a nostra uguaJle, come gen,Ì-0consolatore. che dà ,a]_ !"uomo ile gmo,iep1ù intense ed alte de'liJ"amore e della vita. Solo cos,Ì ftaa-emo opera educatrice e prepareremo la famig,1ia libera deiEl'avvenÌ-r,ec,he - scomparsa !a piepotenza po1it:i,oo,ùilpriV1Jegio caipitaJ,ist•a P. i•l r,regiudi:,:io rei1igoso, - non domanderà ai! i:.in<laco ~ a.1prete la sanziiOIIllde'elll"amore e non dovrà subordinarlo al'Ie ,terribile condrizrrcmedellai situazione econrimica .. ed avrà per soli vinooli !l'affetto, la stima e )a !simpatia. *** Affrettiamo con '1' opera nostra attiva P. fottiV'a, e non coi sdi vqti platonici, J'éra deLla liberazio'l.e, che sarà fa 14rberlaizi.one d 'lla donna come deJI'operaio. Purifichiamo famme, e ~iduciamo:lo ai11esue sorgenti ideali e naturali, spog1i,anddlo dii tutt·i ~ ceppi legali ed emancipan-:lolo dai[e strettoie economnche e !'eligiose. Allor!a ·il si,n,daco cd ilipr•eltenon aiPpresteranno iii capestro ai nostri affetti, e noi pot>remo dir,e alJ1Jadonna che ameremo. le paro1e del poetlai di Catlainiiia,che ~ri-sse 'l'.iin,ruomigiliore del libero amore: 22 Amiam, Jandulla, amiamo sia r,iano o monte, sia valle o mar, vivrem l'un l'altro a(>presso; non v'è serto miglior d' unJ bacio in fronte, non v'è laccio miglior d'un primo amplesso. Bi'olioteca Gino Bianco

e alle fole, che il reo rrtt1fo compose, i nostri involìam superbi cori; il trono. del/' amor son queste rose; tutti son TJellavita i suoi splendori; è qu,1 sovra la terra il ciel che a,gogni, qui nelle braccia mie tutti i tuoi sogni! Vieni con me; per l'infinita via l'o?J,b non poltre, e n:on sbadiglia imene; . l' opra e l'amor son la ricchezza mia, · mio cibo iJ ver, la libertà il mio bene : aquila altera per l'aria natìa, al sol va incontro, e schiva è d;' catene; i nembi sfìdia, i turbini worasta, libera muor; la Ubertà le basta. Noi liberi cosi, per var,1acorso, correrem, cimbe audaci, il rJIOrcrudele, e ,il dio, che non indarno ha l'ali al dorso, de l'ali sue ne rifarà le vele. A l~ che sdegna, e s.ia pur d'oro il mon10, piega, o dolce fanciulla, il cor fedele; chè, fìnchè l'occhio ha un guardo e il cielo un riso, ei solo è il dio, la ter,:a è iJ paradiso . .* * * - Sogno! - diranno glii eterni scettici... Ah, no, non · 6/all"~àogno, se aJlla sua realizzazione lavoreranno con lena g\li uomini di buona, volontà, se voi lavordtori, se vo.i dionne saprete combattere slll'enuamente in nome di questa idea di beirieissere e di paoificaxi,o,ne. E voà, d'onne - lasciate ch',io termiim 1-ivolgendov-is:pecia.Lmentela pa23 Bibliotecd Gino Bianco

····························································· ......... ·························"········"··· .. , ................................................. rola, come ho fatto nel cominciare, - ,a,ccettate un augurio fervido e do1ce, l'augurio che possiiate intendere la missione che ViÌ 19Petta, d'ii.n.coraggiar nella lotta noi, combattenti per ~a v.i'ta, per ~ felicità per !.a libertà di tulllli. AIIÙmated vm, o donne, alla lotta in pTÒdei deboli contro i violenti, degli umili contro i prepotenti - confottateoi voi, voi creature oppresse, in questa crociata contro 11' oppressione dei pochi sui molti. Per amore dei vostri fìg;li, per amore ctP! vostro amo. re, per amore deU'umanità di cui siete le madri l11minose; - aiutateci voi, o donne, nelllai guerra terribile e santa. 006292 24 B1bhotecaGino B anto

Prezzo L. 25 ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==