Pietro Gori - La donna e la famiglia

e alle fole, che il reo rrtt1fo compose, i nostri involìam superbi cori; il trono. del/' amor son queste rose; tutti son TJellavita i suoi splendori; è qu,1 sovra la terra il ciel che a,gogni, qui nelle braccia mie tutti i tuoi sogni! Vieni con me; per l'infinita via l'o?J,b non poltre, e n:on sbadiglia imene; . l' opra e l'amor son la ricchezza mia, · mio cibo iJ ver, la libertà il mio bene : aquila altera per l'aria natìa, al sol va incontro, e schiva è d;' catene; i nembi sfìdia, i turbini worasta, libera muor; la Ubertà le basta. Noi liberi cosi, per var,1acorso, correrem, cimbe audaci, il rJIOrcrudele, e ,il dio, che non indarno ha l'ali al dorso, de l'ali sue ne rifarà le vele. A l~ che sdegna, e s.ia pur d'oro il mon10, piega, o dolce fanciulla, il cor fedele; chè, fìnchè l'occhio ha un guardo e il cielo un riso, ei solo è il dio, la ter,:a è iJ paradiso . .* * * - Sogno! - diranno glii eterni scettici... Ah, no, non · 6/all"~àogno, se aJlla sua realizzazione lavoreranno con lena g\li uomini di buona, volontà, se voi lavordtori, se vo.i dionne saprete combattere slll'enuamente in nome di questa idea di beirieissere e di paoificaxi,o,ne. E voà, d'onne - lasciate ch',io termiim 1-ivolgendov-is:pecia.Lmentela pa23 Bibliotecd Gino Bianco

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