Lettere di Francesco Maria Zanotti a Giambatista Morgagni

LETTERE DI FRANCESCO MARIA ZANOTTI A C.IAMBATISTA MORGAGNI COLLE B.ISPOSTB DI QUESTO JlfT0 1ll'fO ALLA. PUBBLIC4ZJ01Ut DE' DIALOGHI DEL PRIMO SULLA FORZA VIVA DE.' CORPI . IN BULOC!fA ••• Llt. S 'l'A. M: •• »aL S.&llt ICDCCCXXVl

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3 ~L JIOLTO IHlJIJ!HI!NDO p ,fnRE tf,u:s rltQ PAOLO ANTONIO BABBETTI Jllli\'OE.E CON VEN TUAT. E COJfllflSSA IU'O GE N E/tALE D er: SUO 0/tDIN~ PEit LA P i tOVJNCJA D J BOLOGl\"A ~ D O T T O R e 1' E O L OG O C O L .G E G l A T O NELLA PON TIFJCIA UN /VERSI TA l...~i rammenterà certanlCizte Vostm Paternità. JWolto ReverenJa , come il giorno che io le. recai il bell' Elogio del nostro incomparabile Professore Cav. Sebastia1w Canterzani scritto dal Ch. Sig. Marchese Ferdinando Landi , cadde tra noi discorso e del Dottor Gaet ano Lorenzo Monti , il quale con elegantissimo Ragionamento lat ùw ornò della laurea in filosofia il Canterzani, e del Dottor Francesco 1Ylaria Zanotti , che del Canterzani stesso avea iwerito nel suo T rallato de \ iribus ccntratibus la soluzio11e d' un problema appartenente alle se;:;iOilÌ COiiiclu:; e come mm

4 p oc!te altre cose furono dette e da Lei, e da me intorno alla dottrina, alle virtù, a' costumi, alle maniere di quegli uomini sommi. Ella si rammenterà perciò averle io significato , che quasi a compimento deLl' Elogio del Canterzani io avea dato alle stampe il Ragionamento, che il Monti recitò per quelttt laurea. Ora di questo Le fo tenere un esemp lq,re per mano del mio carissimo nipote Giuseppe Maffeo Schiassi, a cui EUa dimostra così speciale amorevolezza, e che lza a- •vuto La cura delia stampa . Mi tengo certo , che questo R agionamento dovrà esserle assai gradito. Ma gradite ugualmente dovranno esserle, io mi p enso, alcune lettere inedite, che pur le trasmetto, clel Zanotti al celebre .Oiambatista Morgagni colle risposte del Morgagni medesimo, scritte in occasione di volere i l Zanotti indirizzare al Morgagni i suoi famos i Dialoglti sulla Forza Viva , de' quali Ella quel giorno mi ragionò per nzoclo , che mi.

5 confermai nella opinione, che io già cwea del suo profondo sapere, e del suo finissimo gusto. Io le copiai, saranno omai citzquant' anni, da' loro autografi, de' quali mi fu cortese il Sig. Principe Senatore Filippo llercolani, che dalla più tenera età mia ,jìnch' egli visse, fili onorò di sua autorevolissima protezione , e singolarissima benevolenza. Non fo parola della natura della quistione, della quale nulla si tocca in queste lettere , e lascio a Lei , valoroso matematico qual è, giudicare, se abbiano ragione i Leibniziani, o i Cartesiani , o piuttosto se gli uni , e gli altri J secondo che questi, e quelli si fanno a stabilire lo stato della quistione. Dico bene, c!te se quei Dialoghi del Zanotti le p iacciono per lo stile, dovranno piacerle ancora queste sue lettere , nelle quali Ella ben tosto ravviserà le grazie, e il sapor Zanottiano. E le piaceranno pur anche, non ne dubito, le lettere del Jllorga- 'ni, che a parer mio si. stanno assai ben~

accompagnate con quelle del Zanotti . Oh i cari , e illustri nomi , che le ho ricordati iJJ questa Lettera! La chiudo col ricordarlene un. altro, e quello è del mio amicissimo Canonico Professore Luigi Tagliavini, il qual em presente il giorno, clte si fecero le gioconde rimembranze de' nostri ant ichi Bolognesi, e c!te ora fcttto consapevole del mio divisamento non sa e/te lodarlo; e pieno com' è di quella stima , ch' Ella ben si merita a tanti titoli , intendendo clte io le scrivo, mi commette di riverirla in suo nome ossequiosamente . Ella mi tenga nella sua desiderata grazia, e mi abbia quale con tutto l' animo sono , e sarò semp re Di Vostra Paternità Molto R everenda Casa il 7 Novembre 18!2.6. D evrito obblmo seroit . ooro Filippo Sclziassi .

LETTERE DI FRANCESCO MARIA ZANOTI'I· Carissimo Amico Bologna li 7 Settembre r 75 r. Voi vi maravigl ierete veggendo così d' improvviso, ch e io vi scriva; ma più arwo ra vi mara~·igliereslc, se sa peste, che sono giù. piÌl mesi, eire io 'i l'O scrivendo senza che voi il sappiate ; nè ora pu re il sapreste, oe un òubhio, iu cu i rni lrauuo posto a lcuni , al desiderio dc' I)Uali 11011 è COntrariO il m tO, uon mi me ttesse in necessità di siguifì.canelo, e insieme dimandar·vi , anzi pregarvi di una }lermissione, che sarà por mc il maggiore t estimonio ch' io spera r poss."t dell'amor 1'0stro. Sap1~iatc ( e ciò però stia tra noi per ora , [X'rcht desidrro eire la cosa non si metta in palese, n& bisogna ) sa ppialc , dico, che io ho stt'so in liugua ,-olgarc un Jliccol lr..tttato dt·lla quistionc [un osa d<'! la forza 1iv.1, di1·iso in tre libri, . che sono tre dialoghi ; c 1olt-udo ind irizzar l' opera a p::rsona di un 110111e graudc, c glor ioso, lro a1uto l' ardilllento J ' indi rinftu· la a 1·o i , 11011 g ià dcd.icnndol da, come si suo l fare , nu .i.td i• iz-

8 zando a voi tn tte le introduzioni dei tre dial oghi , e mostrando di volere esporre a voi i r agionamenti , che fiugo essere stati in Napoli tl'a me , e i l Sig. D. Fra11cesco Scrao, e il Sig. D. Nicola di Martino , c Ja Sig. Principessa di Colobra110, et altri sopra Ja forza viva. Finchè ho critto l' opera , uon l w creduto di dover dimaudar liceuza a niuno, essendo sempre iu tempo di teuerla che nessun la vedesse, et anche di abhrugiar la. Ora però che il consiglio d' :denno, C011f,>"iu ulo a qualcl1c mia pa rtico lar rincssione , lllÌ mette in dn])bio di darla nllc stampe , comeugo prcgat· voi prima cl1c a lt ri , a pcnlonarm i Ja confidcuza, c he mi ho pres:t , scri vendo; c ·insieme dirmi , caso che io mi dl'lihcr:.L~5 i di stamparla, se vi desse noia , ch' io ve la indiriuass i in quella man icr.t , che lto detto. Io non atlriJmisco 11è a \Oi, n t': ad altri al cuna partico lar opinione , onde pos a 11ascervi briga, e appena ne attribn i ~co [UCuna a mc stesso, volendo io non decide re Ja quistion da maestro, ma tnttada con familial·itit; e t utto i l dialogo è sc1·itto con quell a scio lt.ur,t d'animo , c Jibertà , con cui vedeste scritto q uel tlia logl1ct.to latino, che g iit l eggeste n e' nostri Comnwnta rj. l o ,.i prego dunque di serivermi la 'ol ontà vost r.1, alla quale io conformerò la mia; nel <".Ile pc1 ò non posso cs- ~cn· così r..tss,·guato , che non desideri ardcntissimamcu tl', e vi pregh i, ller tulto l'amor

9 nostro , a voler permettermi, caso che il lihl'O dovesse uscire , eli .lìtrlo nscirc col gloriosissimo nome vostro , parcnùomi cl1e egli so lo possa illustrare il mio ; P clw l'opera tutta non potrà. uon parere leggiadrissima , et orn::Jtissima , 05''it'Hdo di retta a voi. Vi ho scritta 'luesta iu la ut.a tristezza , che non potrel1hC credersi , accompagna ta da una somma debolezza di capo. c di tntta la persona , con un fastidio generale d i tutte le cose. Voi sapete ch ' io ll[tcqui pe r esse re malinr onieo. Se a lcuna cosa può so ll cvanni , si è l'esser certo dell'amor vostro, cui vi p.reGO di conservarmi. State sano. Il YOStro Francesco Mat·ia Zanotti . DI GIAMBATISTA. MORGAGNI. Carissimo Amico Padova I 7 Settembre I 7~h. Intorno a quanto mi confidate nella a me CJ rissima lettera vostra, w1a sola cosa m' è dispiaciuta, cioè che lasciate in dubbio, se cotesti tre dialogl1i siano per uscire. Deh non vogliate privar tutti della utilità, e del piacere , che senza dubbio alcuno traJTanno , come dagli altri \'OStri sogliono , così

IO ancora da cotesti nuovi parti del raro ingegno, e della singolare eloquenza vostra : o se fin· JJOl volete per amore del pubblico, deh futelo per amore del 10stro .Morgagni, il quale oltre quella utilitù , e quel piacere , resterebbe privo d' uno de' Jlitt pregevoli, e de' pi it da lui dcsiderahili onori , cioè di qne llo, ch e destinato gli a1 e te con indirizzargli i t re dialoghi. Quanto più i viventi , ed i poste ~i saprauno la parziale hcDCI'Olenza, c he avete verso di lui , t.."luto più egli ti en per fermo , ch e potrà. esso pa rere a tut ti altr' u omo ch' egli JlOU è . Il perchè egli stesso vi prega quanto più può , che fermamente riso lviate di ;fin· c iò , eli ch e per la vostra modestia }Jregate lui che sia cont ento. Egli anzi ve 11e anà p erpetua. .incredi]Ji le obbligazione . Ma qnanto vi pr~ga ili questo , alt rettanto vi }Jrega, che da voi scacciate cotesta tristezza, c supplica a Dio, che qualunque di tale t ristezza sia la cagione, <Jucsta tolga qtwnto prima a consolaziOJle non meno del u pplicante, che di ,·oi, il quale quanto se stesso ama . State dunque sano, ed allegro, anche perehè sano, cd all egro star possa Il vostro Giambatista lYiorgagni . P. S. Prim"l eli chindere questa l ette ra, voglio d' un altro f,tYO r pregarvi, di cui mol-

l! te altre volte ho voluto , cioè che dir mi sappiate , e c iò a vost ro comodo , se li Signori Lore nzo Hcister, cd Albcrto Ha ll cr sicno ascritti a cotesta vostra i llustre Accademia . CPrtamcnte due così valorosi Professori , e famosi Scrittori meriterehbero di esservi . DI FRANCESCO MARIA ZANOTTI • Amico Carissimo Bologna li r6 Novembre 17Sr. H o tardato fin qnì a risponder vi , aYendo deside rato di farlo prccisamcutc , c fuori d'ogni dubhietà . Dicmi dunque che j dialo,.h i si stampano; al che i~tre mi lta dato gt~uldissimo impulso la stessa iPttcra vostra. Se non conseguirò altro, conse~uirò cer tamente di far conoscere a l mo11do , ch' io sono :1mico, e servi tor vostm. Intanto pregovi di dirmi con libertà , se vi pi:1ccrà , che il libro abbia un titolo semp lice, c conforme a quell' antica usanza, secondo la quale sono scritti tutti c tre i dialoghi , cioè DeLla for za cle' corpi, che chiamano viva, L ibri tre del Signor Francesco Maria Zanotti (così dico, fiHgendosi che il libro si:t stampato da persomt terza) al Signor Ciambati~tn: _Morgagni. Caso che qu?sta ta_nta sempiJc1 ta non vi piaccia , ditelom1 ; et w muterò tutto a

J!l. ~enno vo~tro . Così potessi io confer ir con voi tutto i l restante. Intanto pregovi di non .furne motto a persona. Potrel)be a quest'ora esservi stato couseguato un involtino , che contiene due esemplari di q udle Elegie latine , che feci sopra l e feste della Madonna, }c quali ha voi uto {hr imprimere quì in Bologna un Padre Barnabita , molto dotto , Maestro di Teologia in qnesto Seminario, c Lett or pLilihlico nell'Uni l'ersitiL, avendo l oro aggiuJtto una traduzione in versi ,·olgari con varie note . Se l' avete ricevuto , o come il riceverete, sappiate che il vi mando io, p regandovi di r itenerne un esemplare per voi , e fa re aver l'altro al nostro Sig. Volpi , a cni pure ne scri1·erò . .Ma sopra tutto pregovi di gradire la tenuità del dono , c scrivermi poi a vostro comodo sopra le E legie stesse il vostro giudicio . State sano . n vostro Francesco Maria Zan otti • P. S. Non ho memoria, che sieno stati aggregati alla nostra Accademia nè l ' Hcister , nè l'Haller , che sono degnissimi di CSJ sere dl qualunque Accademia. Io li proporrei ora; ma sappiate, che essendo io in Roma, .furono, fatte l~ggi rigoros_issime , tra l equall una e, che s1 dcfimsca il numero degli Accademici ; et essendo essi al presente '1 •'

13 o~ tre il nuroPro, non se ne debba aggreg11r ntuno c non dopo la morte di tre; r cr ue.- sto si osservi, fìnchè si t·id~tcauo al numero defunto. DI GIA1\1BATI5TA MORGAGSI. Amico Carissimo Padova 26 Novembre 17S r . N un sarà. minore nel noto propo,i to l .t ta· citnrnità m_ia di •1 ud cb P il piacere ; e <IU('Sto è graudis~ imo , dw prova to ho 111 ten~ deudo da lla geuti lissima lcttc' r<l vo~tra, che i Dialoghi si stampano, c clw a fJUI'bta , al In scienze uti lissimtl, r isolu7ione ,.i ab!Jc.J in gr m parte indotto la mia l'isposta. All ' obhhgazione , che pe1· questo aucora 'i Ilo, aggiungo 1' a ltra, che per la conedc di manda , cLo ' ' Ì compiacete di tiumi , or.c m.i s' ac.crescc • Ve ne ringrazio. Ma , <ptauclo :mcom !Nn fossi così filoso fò , come il hOt tO, uon potrei certamente soffi·ire , clte dall' antica semp licità , con la quale i Dia loghi sc ri tti sono , c scritto s:Jrà ciò ch e a nome d i cruella ternt. persona saril ad essi laci lmente prcmr~so, discorda,se il loro ti wlo . r>.è per :Jmbu.ioso ch' io mi fossi , crederei m:J'i, che per qualsivoglia aggiuuta che si facesse in esso al ~o nome , c1·escc1· potesse quell' onore, che

'4 dall'essermi da 1·oi indirizzati i Dialoghi mi si ftt appresso cl•i o1·a vive , c appresso la p osteri tà tutta g raudissimo. Q•tando pen-erranuo a ll e mie mani Li due esemplari di coteste belle E legie vostre, farò de ll' uno quanto mi comaudate, e dell ' al t ro ciò ch e son solito a fa re d i tntte le cose vostre, che l egg,o con estremo piacere , o11de sin da ora molte gr azie v•: ne rendo . Molte ve ne rendo aucom pf'r la notizia che mi da te di coteste leg9i , cl1e abbastanza lodar non posso, se non elle troppo tardi mi pare, che siano state fiattc . N è io, uè voi , 11è al t ri crederò che vogliam morire per dar luogo a chi che sia. Ma pure, qua11do il. luogo vi sarit , vi })rcgo di ricordarvi di quei due illustri nomi , che io di mio proprio moto vi ho sugCTeriti. Ma molto più rirorclatevi di tenere da voi lontana ogni tr.istezza, come nell' altra mia vi prega i; non aggiungo anche d 'amarmi; percl1è dall ' ouo1· che mi fate , ben comprenùo, quanto amia te oltt·e ogni suo merito n vostro Giambatista Morgagni . DELLO ST ESSO. Carissimo Amico Padova 7 Gennaio 17S~. N eU' ultimo giorno dell' anno ultimamen-

t5 te finito , recato mi fu l' imoltino , che contt'nC<l li due esemplari de ll'Elegie Yostre. L'nno de' quali per la stessa persona , che recato m' a vea l' involtino , mandai subito al llostro Sig. C iauantonio Vo lpi, il (j ttale impazientemente , e ben con ragione , stava aspettandolo. L ' altro in quell' ora medesima cominciai a legge re , nè a ltt·o lessi in quc' dne giomi , non sapendouù distacca re dall ' E legie , uè dagli Endecasillabi, n è dali e note, sinchè dalla pr ima riga sino a ll'u ltima tutto 11 01 chbi finito di leggere il libro . Da ciò fac il cosa vi sarà l ' intendere , CJ l tanto in ogn i sua pa rte mi sia piaci11to, c q naute grazie ·io ve ue renda. Voi U.mti b ei tratti J e' pro{aHi Poe ti , quasi come l ' armi de' Filistei, avete a Dio consecrati con sì bella , e ricca augiunta dc' \ 'O· stri. E il gentile , e dotto Tt·aJ::tttore ha f,Hto a tutti co uoscere insieme con l a sua religiosità , cd clcg<tn:t.a la. vostra anro r.'t. Io debbo a momenti andare a far uua di certe Lezioni , che servono come di prodromo alla imminente mia pubblica No tvmia. Però fo fine, riugr<~z i ..llldovt di Lei nuovo, cd aspettando co11 imp,1zicnza i Dia loghi , pc' C[luli debbo avere, cd ho un sommo interesse . State sano. n vostr o Giamhatista Morgagni .

DI FRANCESCO MARIA ZANOTTI. Carissimo Amico Bologna l i 8 Febbraio 17S~, Q ue3ta sem il nostro Corri ~re 1·echerà se•o a Vcnet-i1 nn invol tino diretto a voi, c he e~li ùm rà '{uindi fat·vi recapi ttu· fr.-1uco a Padov.t. Vi trovf' l'ete ,:-ntro un esemplare de' mie i dia loghi , l ' ul timo foglio dc' quali usci ieri di. sotto a l t01'Clùo. Questo vi dico, J>Crchè iute udiate la fretta , che hanno qu"- stl dialo~hi di venire a voi , e in grazia di essa pe1·doniate al primo esemplare la coufidcnza, chn si ha pl'f'SO di venire a voi da se solo , e mal vesti to, e d isadorno. Por la prima occasione , che mi si prcsenlerit , ve 11 0 mandm·ò più a lll•e copie, c più civilmente )ogilte . I ntanto prcgovi di accettar quella, che ora vi mando, cortesemente, r isgnardando piuttosto all' a11imo mio che al merito sno; pe rchò in verità qnaudo io penso , in c ho modo è stata f:.t tta 1' o pc•ctm, o da cni , o qnan to l'l h ò in se poco adorna, e poco vaga, mi confo ndo òi averla indiriz7.H l,t a un 1.:11:0 u omo, r1u.tt1lo siote \OÌ. Ma la nostra Ol tt•cizi.t 11011 \Mr:t e lla tanto, che mi compt•ti..t te? E l' a,·ete pur fatto per qnt>tle mi- :,or,t bili E legie, sopra le qrmli mi avete scritto t~IJJI_o favorerobncn tc , e così confot·mcmente

·ò h · il s· 1 v 7 a c1 , c c me ne scr1ve nostro 1g. ol4 pi', che posso bene, piacendo a voi due , o S}lCrare che dc])b:mo piacere anche agii al - tri , o non curarmene . Vorrei che simJlmen4 te potessero piacervi i dialoghi , ne' qual i ho voluto tentare quello , che io potessi in una età troppo avanzata , c in una sal u te troppo debole; e sommi arrischiato , ahbandonaJu.lQ4 mi a mc stesso , d ì vol er d:u lume , e spirito , e vaghezza ad una materia; c!JC non no sembra capace. Pnrchè voi abhi ..tte in ,·i sta <J uesti motivi di compatu·mi , io avrò , et ho l ' ardire di p regarvi a sc1· ivcrmene poi il giudicio vostro con vostro comodo . .M: i piacerà di sentire an ch e q ucllo d l'l nostro Sig. Volpi , e del Sig. Ma rch t'se Po\eui , l' uno , c l 'al tro de' qua l i uc avrà d~L nte un esemplare, subito che anò l'occasione dì maudargl iel i . Voi intanto r Ì\·c&·itegli a mio nome , c ringraziate _i l primo della ge ntil let ter<,., che m i kt scritto . State sano . Tro,·o !JOÌ, che il Sig. Alberto llaller è della 110stra Accademia . Non credo già il Sig. Hcister . Voi 'i mann·iglic rctc d i <1ucsta confusione ; ma no n YC HC m an i\ ig l iercstc , se sapeste l e tante al tre ch e ci sono . n ,·ost ro F rancesco l\1aria ZauouL

DI GIAMBATISTA MORGAGNI. Amico Curi~~imo Pad01:a r8 1·èbbraio 17S2, Che hclta co ·a souo i D ialoghi \'ostri! l\o11 p osso clini ahbast:nLta, rluanto abbia no suprrata l' as pl'lrazione mia , la quale pur nu , come rs8er dovca, l,! l'.l 11 Ùi8~ima. Nè io {l uhit;H'a gia, che per o~Otl'.l, e Jiffie iJe da o r11ar~i elle 1os;e in se s~ssa una tal ma- \<' ria , \ ' OÌ. noti l'oste pe r :ti•odai..1rarla, e per :,!,lJeUirla q uau lo più fosse possiLile; ma uo11 c t·cdt:a llo.,~ihilll , l'h' essa r icevtsse tanto lmue .. uè t:wta gr.azia , \ 'Ì >aciCit , e lrggiafllÌ.L, quauto C IJUanta Ì ll leggendo lutti C llc i ltiH i , cou mia iucJ~~ • dihile .so rpresa, r: con cr;ual p rofitto, e J ilc tto c i trovo. Il <[tra i di lclto ba :nuta la ·! forza , éhe ~l\· cndo JO ··out i ne i,< lo a lcggnli <~ì p er ower11c soltanto un s:Jf!,"gio , e con animo di differi rne la rimllnt:utc lt> tlnra a tempo c he f1niw. fosse <J ut•sta mia pubblica HOtomLt , ch e lutto mi Ocl' npa, da una carta all' ::lltra sono, dentro HOll mo!tc orr, p,i11 11lo a~ l' ul tima: la fj twl cosa 1or s<:' non Jlli t': m.1i , fuori che in alcn11i a ltri vostri sc ritti, accaduta. E mi parca sempre di seder e , o di nav igar e i r1siemc co11 \o i, c co11 q ucl la 'o~tr,t ouoratissima

tg compagnia, e p.1rticola rmen te col Sig. l), F rancrsco Sera o , mio gr.wcle , e stim'll •ss;4 mo amico. Le gius te lodi di cn i , e de' uo~ stri ca rissimi Si~g. Beccari , ed E rJ clJto !11 .111• f redi l10 con tanto p iacer le tte, cou qua uto r ossore m i sono incont rato in qw·Ue , che n e' l re procm j a vete p rofu,e 110 11 al t r:..mcHte che se, non a mc, ma ad u no di que' pedettiss.imi UOIII ÌnÌ .j?e r avventlll·a SCl' i\Ci>tc, Jl:ll'Ì a q uel sommo hlo~o lo , ch e qual noi vediamo , ci avete formalo , sicchè 110u t anto d i q ue lle lodi , quau to dt' ll' amore, ch e C<>r :.lmcute vi ha t r.tspor ta to a da J'me ((· , Y Ì 1mJ gr:1zi o ~<>nza fine . E conte no n d u lJito, ch e (l n cs l~t no bi lissi ma Opt.:ra "" st ra non sia. per c n ra rc , quauto clu rl'tù la. st i111a de lle w JJl .J l lll , ed u ti l issime sci c 11zc, ch e iu essa illuJ ~tra le , e dell ' el oq ucn 7.. t, dell' tU'b.\ni tà , e de ll e .be llezze d ell' i t.1l i.. ,u Ji,tgua, le q u:t li tntte , se da l ibro a lcano , cer tamente d,L qncsto imparar si l'o1 ra11no , così godo oltre ogni credere , cl10 la l'l Ìt lou ta ua posteri ti~ sai':Ì anco r essa per apl· re , ci1B io s ia s tato tanto am1to da 1111 t.•u :o twmo: e so l mi (l isp la cc, che a lla •n ell.-si nt.t non potendo passa re CJUalclsc cosf'rc ll :t c:,e 1' iudiriua-si1 o [tcessi per co rr i>:lollden i pw·o in .-1. ,,,.a ma niera , sar ò d.L rs~.L cn~duto Ì llbntt o: ben~ ch è ue U' a nimo , c ll r Dio mi h 1 d tto capa~ cissimo de lla m.tgg.iorc , c p iù p1 rfLtt.l r icol)OSCeu za , n oi sa1ò mai . Nel 1·csto , com!',

!l. O fu intorno all'Elegie, così altro non potrà essere che unifol'mc al mio il giudizio del Sig. Volpi in torno a questo liJJrO, nè altro quello del Sig. Marchese Poleni (con l' uno e l'al tro dc' quali sarete servito) n è a ltro fimimente quello dc' dotti uomini, ch e saranno per leggerlo; chè infiuiti saranno; purchi· il l eggano con animo n on prevenuto; nè temo in questa prcclizion mia d' ingannarmi , perchè troppo manifesti sono i fondamenti , su' quali ~ssa s' apjwgg ia. Le copie , che vo lete mandarmcne , s'esser può SCHZa vostro in( 'Omodo, mi sa ra nno gratissime: ma guardatevi Ji credere che al.cuna abbia bisogno di verun esterno ornamento, contenendone c iascuna di l oro tanti , c tanto belli in se stessa .• La notizia, che data m'avete intorno al Sig. I-Ia:Uer , m'è stata cara; ma infinitamente mi sarà }Jiù ora, e in ogni tempo qualunque occasione vi piacerà di porgermi , come ve ne prego, onde possiate co n la mag• gior evidenza conoscere, ch e io sono Tutto vostro Giambatista Morgagni,

P l FRANCESCO MARI.t\ ZANOTTI . Amico Carissimo Bologna l'ultimo di Febbraio r7S2. T l'Oppo più 1•agliono le lodi , che voi con tanw geuti lcua m' ~~~ ete date in quc ll.t ,.ostra ch~ganti&; i ma ·lettera de' J 8, ch e uon vale il libro stesso, per cui mc )c ave te dat e ; il q u.tle se ha potLi to recarvi a lcun dil etto , HOH mi pento d i averlo scr itto; c mi credo di an•re bene speso ogui hLtica, avendoue ottenuto il gradimento di .un così grand ' uomo , come voi sie te . Di ciH! vi n ngr·.!- ?. icrci pir't a lungo , se non avessi la testa così stanca , come Jro, nè fi.1ssi così a ffollato, come SOJIO. Però mi compatirete, come siet e solito di fa re; e intanto saprete, eire io vi h o diretti due involtini , l' uno e 1' altro de' qu.1l i contieue due escnrplat·i del mio 1i1>ro ; c saran 110 r ecati a Veuezia , o tutti e due, se il portatore, che parte oggi , potrà pigliarli tutti e due, o l' u uo dci due , per esser p oi l'altro recato iu quest' altm onliJlario. 1:!: saranno consegnati a S. E. hl Sig. Procurai essa Foscarin i , che sa rit pregata a rinH·ttergli in Padova. Nè dnhito eire tutto ciò non s ia per eS&crc eseguit·o puntua lmente . Io ,.i prego duutl ue, 1·ice1 n ti cl w gli :~.Vl·e te, d i fame a1ere uno a mio nome a l

!/. !/. ti ~. Mnrchese Polen i , et un altro al Sig. G i tlltntonio Volp1, ai quali scrivero 10 stes. so, offerendo il ptccwl dono , e coi quali, collle auclte con voi , mi h o presa la confi. ilenta di mandue i l ihri così legati , d tft possono aversi per sciolti , e f.'lrSt legare a modo d i ogmwo; la qual confidenza se IIOU !l\'CSsi creduto, che fos~e per essermi conced nta dalla hont:'t vost ra, c loro , avrei dovuto mawbrvi i l ibri più tardi . E ringra- ;z. i,\lldovi di JlUovo della cortesb somma., con la crualc avete ricev ulc. il primo C'sempl.nc, vi prego d i ricevere g li altri a ll o sLesso modo , e sopr.tttn tto conservarmi l 'amicizia, o l' pffetto vostro , c star sauo . Il vosi ro F rancesco Mal'la ZauoUi . DI GIAMDATISTA MORGAGNI • .z\mico Carissimo Padova 1 o Marzo 17:i2. P oeo prima de'l parti t· de'Ila Posta ho riI.:I'V!Jt t da d1i !-'li a1·e.1 avuti <la S. E. la Sig. )'rc)curat(~ssa FvsGariui, li due involti , dei flH<\li mi scrill~~te l' nlti:no gio rno di F ehl>rai.>. ]>prò a lt ro non 1 i posso dire per qtw! chP Si)etla a' due esemplari pel Sig. Marchcsfl

23 Poleni, e ]Jel Sig. Volpi , se non che all' Imo, e all'altro sarà quanto prima recato il suo a nome vostro. Ma quanto a' due altri esemplari, che dalla liberalità vostra a me vengono , tanto più ve ne ringrazio , poichè nel maudarmell in qncsta forma , ;~.veto secondate le mie giuste preghiere. And raJJno lontano , e in ottime mani . Dal render poi che voi fate a me grazie di que lle che ho re11dute, e rendo, e re11derò sempre, ma non mai abbastanza, a voi , conosco vieppiù quanto sia grande la cortesìa vostra. Intorno alle lodi , se voi mi vorrete dire il vero , come vel dirò io, so di certo che non minori da ogni p:ute vi venanno , che da me vi sieno venute, e da persone di huou gusto , che letto hanno qui. da me alquanti luoghi del vostro libro , ho in questi giorni inteso dirne tutto quello che io vene scrissi . Me 1 ne rallegro di bel nuovo quauto so, e posso il più , nè meno con me che con voi . Mi ame1·ete , come fate , e state sano . n vostro Giambatista Morgagni • ') ( - .._- \..j

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