La Fiera letteraria - anno XIII - n. 21 - 25 maggio 1958

LAFIERALETTERARI Anno -Xlii - '<. 21 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL/<, ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 25 maggio 1958 Sl PUBBLICA LA DO~IEN[CA Di,·ettore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DlREZIOì\E. A:\1.MINlSTRAZIONE: Roma • Via di Porta Castello, 13 - Telefoni: Rcdozionc 555.487 . Ammi'iistrazione 555.158 - PUBBLICITA': Amminh-trazione: (< LA FIERA LETTERARIA" - Via di Porta Castello. 13 - Roma _ TARIFFA: L ISO al millimetro - ABBON:UlENTI: Annuo L. 2.700 . Semestre L 1.400 Trimestre L 750 - Estero: Annuo L. 4000 • Copia arrctralR L. 100 • Spedizione in conto corrente po~tale (Gruppo 11) • Contocorrcnte t>Ostale n. 1/31426 Giacomo :\1a1n.ù: Ois~,no JJI.11110 ,IIJL ·.1111.1 .11•1,;1rr1 * Undialogo impossibile * ,li t.l'r.t~IEL.11<* J•l?Tllf*.U Da anni :;appiamo con grande precisione che non si può fare un mito di nulla, nemmeno delle idee e delle persone che ammiriamo, nemmeno di sentimenti o delle convinzioni per i quali saremmo d:sposti a sacrificare tutto. Da anni abb:amo imparato meglio che le opere creative, le espressioni artist,che non rispondono alla graz;a od alla forza della poeS:a quando presuppongono una d'.pendenza preconcetta che limiti la loro poss'.bllità di nascere da libe1 a espressione: ma sappiamo altrettanto bene che la poesia stessa ,proprio là dove riesce a sottrarsi da ogni preconcetto. è altamente sensibile al significato delle cose del mondo, siano pure lotte ideologiche. siano pure ideali sociali; come dire che la poesia quanto più assurge al piano d·un superio• re distacco da tutlo c:ò che impone la vita civile, la volontà altrui, tanto più si innesta in ·essa. magari atti·averso ela• boraz'.oni che sfuggono a qua:siasi interpretazione diretta. ma contengono allus:oni che possono essere valide addirittura anche attraverso una accademica r\cerca !orma'.c. Infatti l'assillo più profondo del criti<' de, nostro tempo consiste nella ejaboraz:one di slrument: di giudizio che siano distaccati da ogni polemica • mondana ma la contengono, in quanto aicuni di tali strumenti, anche se non appare dirtLtamentc, nascono da essa. Basti pensare come, le aspirazioni del linguagg:o poetico attuale siano per lo più rivo:te ad una forma d: J:nguaggio universa;e. nei confronti dc; linguagg; naz:onali più genera:izzali nelle auliche tradizioni precedenti la nostra epoca, per comprendere almeno di scorcio come lo spirito del tempo sia presente ne:Ja poesia anche quando supernc:a1mente non vi si ricono!-ce il suo segno. InquadrJti in questa prospettiva. i tentat:v1 di dialogo (come si suol d:re) che anche nel mondo internazionale della let· 1c:-atura hanno percorso tulte le vie pos· !-:b:J:. se pur s ha la :;cnsaz.one che non 1 .guard:no :n nu::a :a poes:a. hanno :n- \·ece anche un s.gnificato per essa. La ricerca di un rapporto umano tra inte:- :ettual,; di dn:ersa lat.tud.ne e di d.versa tradizione, ha ce11amente Quasi sempre uno scopo ed un s.gn:flcato po:itico o magar. puramente organ:zzativo. ma se si analizzano i rl~ultati che ne con:::eguono, :e incompatib!J.t;:ì che ne escono. basta l'eterna conclus:one al:a quale si arriva sempre, c:oè che non e posslb:Je alcun dialogo se non quando coloro che lo effettuar.o possono garantire, prat:camente e mora:mente, dl essern liberi d! esprimere proprie :dee e non idee prestabi· :ile col concorso di qualche d!retta o indi1-etta jmposlz'.one. per arrivare \'ic:n: a quel!e che sono parte delle rag:on: stesse de:rarle. L'e:-.empio più chiaro e singolare di tutto c:ò lo si può trO\'are in un opuscolo apparso da pochi g:orn: ne::e ediz~on: Opere Nuot·e cori il titolo Un d:alogo d:ffic:;e • In questa ::;ede noi vogi:amo sca\'alcare quanto possib!'.e i: .iign:ficato po!:t:co. tralasc:are i term:n: ideo:og:c: cont:ngcnt: che ripetono qu;, :n ::;ede letterar.a. ;: conflitto che tormenta i; mondo moderno; ma vorremmo Invece esortare la lettura di queste pag:ne per quel tanto che riguardano una impress:onante ind:caz:onc di tutte le storture che. anche dove le libertà essenz!all sono ass'.curate. ha subito il concetto o il sentimento de:- l'arte, la sercn;ta ddla scelta e• dell'indagine cr:t:ca. Un dialogo difficile contiene uno scambio di lettere avvenuto, dopo \'arJe \'icende, tra Ignazio Silone e Ivan Anissimov. accademico ::;ovietico e personaggio di primo p:ano nell'apparato della cui· tura lelterar;a della Russ:a attuale. Queste lettere sono la conclusione di alcun tentati\'! effettuati in Occidente per uno scambio di idee con alcuni scrittori sovietici, tentali\'i falliti perchè gli occidentali non si trovarono mai a colloquio con uno o più scrittori soviet:ci, ma s. trovarono sempre a colloquio con rappresentanti del loro governo. burocratici portavoce delle direttive da esso impartite. li primo tentativo fu fatto per mezzo della Societù Europea di Cultura e, come è scrltlo nella prefazione dell'opuscolo fallì perchè essa ~ non aveva :nvitato gli scrittori russi allo stesso titolo personale degli scrittori deg:i altri paesi, ma si era rivolto alle autorità soviet;che alle qual: a\'eva lasciato rarbltr:o di mandare chi volessero ... Malgrado la delusione patita. per il sincero motivo di stabilire delle relazioni d:rette con gli scrittori russi. su• bilo dopo l'!ncont,o d. Vencz:a. da varie part; furono avanzate proposte per un :ncontro dn:ersamcnte organ:zzato Un nuovo Incontro ebbe effettivamente luogo a Zurigo. nei:·estate de:Jo stesso anno; alla sua or;g,ne fu un'intesa fra Ignazio Silone e lo scrittore francese Mauricc Nadeau. dil'ettorC della t'iv.ista Lettres Nouvellcs Nadeau :nviò una lettera d'invito alla redazione de:!e fr v:sle sovietiche Inostrannaia Literatura », • Znamya ,., alla redaz:one della r> vista polacca Tworczosc • ed alla ri· vista jugoslava Kn!zevnost ». L'invito era fatto a nome delìe riv:ste occidentaìl Encounter Tempo Presente • Cd· tique" e II Lettres Nou,·elles "· Quest'ultimo incontro s: svoise a Zu· rigo nel settembre del 1956 (la data ha :mportanza perchè s! era nell'epoca :n cui ror~ente parlava di disgelo o d: d - stens:one). Tra:asc:amo la cronaca anche d: questo incomro -che. nella pre!az:one. v'.ene ancora cosi illustrato: I russi non erano al tavolo come 9ersone. ma come de:egati. con dirett:ve prec'.se dalle qual! non avevano alcuna vog!ia di ai!ontanar.si... A:Ja flnc di questo incontro fu convenuto che Silone avrebbe compilato un questionario per i tre scr:ttori sovie· t:ci present: a questo secondo incontro. le domande e le risposte sarebbero poi state pubblicate s:muitaneamente su • Tempo Presente " e su , Lellres Nou· velles e cosi sarebbero· state rese note in Russia·. Non è possibile qui nassumere in breve le quattro lettere. due d; Anissimov e due d; SJone che formano li volumetto di Opere Nuove Da una parte vi sono argomenti ufflcios: e uf!kia!i che ormai, sotto forme diverse. moit; di noi cono• scono, ma non \'i è mai alcuna risposta aJ:e r:ch'.este spesso angoscio::;e, spesso allusi\'C a traged.c più o meno conosc:ute in Occidente. Nessuna r~sposta ana richiesta s,a pure ovviamente cautelosa. d: qua!i atti e di quali pronunc:ament: non conform'. al \'Olere superiore si sono ver:- flcati in Russ:a dopo ciò che anche gli Occidentali avevano salutato con molta GUGLIEL:\1O PETRONI (Continua a 11ag. 2) , B1b·oteca Gino Bianco .JOHNWAIN pe,•sonaggi era,:1112uardia inglese i,i 1111, ,•oni,,n:o di Be1·1ia1·i JL LIBRO DI C * Nuovi * SI PARLA * <li Gl:t C0.110 .-1,l 'l'O,U.l"I

_P_a..cg_. _z______________________________ ~L:_'::\~.:...F.:.T.:.E::· :. R:....A:.::..__L:....:E:....T:_.:.T:....E=·.:.R.:...:...A:....R:..:....:I.:.A..:...._ ________________________ D_o_m_e_nica_2_;;_m_~~-19_.5_8 IV EDIZIONE DEL PREMIO ROMAr--O * A NERI POZZA JL"TOH MARf:ANA., Lunedt 12 magg:o nei lo- Scu:tore e mc:sore d cali della trattoria romana chiara fama. ~en Pozza « da Angelino• a Piazza ha ln,z:ato la sua att.viMargana è stata assegnata tà di ed:tore nel dopoail'editore Neri Pozza di guerra. stampando opere Vicenza la torre d'argento di Valgim1gli. Marchesi, che ogni mese la giuria, Pasquali, Monta:e, Luzi. composta da E:.io Accroc- Bar!le, Sa:vemin:, Buazca, Pasquale Festa Cam- zati. Chino:, :vteneghett,, panile, Massimo Francio- ecc., sulla Enea d.! un risa e Massimo Vecchi, con- gore culturale e d. una ferisce ad una personaLtà perfezione tecnica che io .sign:r:cativa della cultura hanno sub,to ;mposto al· it.allana. l'attenzione del pubbl!co e Come è noto nelle prece- de!la crit:ca. denti edizioni :.1 • Premio Sulla figura dell'art.sta Tor Margana è stato as- e dell'editore hanno paraegnato a G.B. Angioletti lato C.A. C:botto e G,anper la letteratura, Ilde· cario V:gorelli. alla prebrando Pizzetti per la mu- senza di numeros: espo· sica, Bruno Zevi per l'ar- nenti del mondo pol,Uco e chitettura. culturale. Letteratura della Resistenza 5 Prima di parlare di altri autori non privi di una di- ~nità narrativa. conviene velocemente acocn·nare ad alcune opere che risentono pesantemente d1 Ile ipoteche del ..mito.. resiHenziale. vale a dire di que-.:.Jostato d·ammo artefatto, per il quale un libro purchessia, se tratta d1 Resistenz:.i (e specialmente se ne trait~, in un certo modo e secondo certe interpretazioni politiche). è percib stesso un'opera degna di noia. Ancora una volta ci si deve ribellare contro codesta concezione utilitaristica della letteratura (gli lnteUettua.i ungheresi direbbero .. Ja letteratura per via amministrativa ..). contro codesto modo di valutare un libro seconr\o che faccia comodo o men,> per la dimostrazione di certe tesi. fossero anche le nostre. Si rischia, In 1al modo led è quello che è avvenuto, purtroppo, negli ultimi anni), di confondere la parte con il tutto. ragioni estetiche e rag:1oni politiche. la Resistenza con Il PCI Esempi? J...u cwd msorue CEdltori Riuniti. 1956). di Aldo Dc J aco. Il quale dà una interpretazione df'lle giornate napoletane contro I tedeschi completamente falsa. e marx1st1camente sbag:iata, perchè IO dove si verifica una sollevazionc spontanea. o è pre!icnte il partito dei pro· lt>tari come forza organizzata ! e non era questo 1I caso di Napoli). e allora la rivolta si .i,:iustifica. o lo stesso non è presente. e allora la rl voltr.i è anarchie.i, o comP al tro !il vuole. Anehe Mod<'na P Modena l\1 (Edizioni di Cultura sociale. 1955), di Marco Cesarini. Marta in paese di frontiera. d1 Amedeo Ugollni <Ceschina. 1956>. li sospetto. di Alfredo Orecchio <Fellrlnelli. 1956) e Quelli di Bulow <Editori Rlumt1. 19571, di Cuido No:zzo:i. obbediscono al medesimo fi- •Biblioteca Gi·no Bianco ne: che sarà di propaganda, non discutiamo. ma allora da giudicare con criteri exlralettcrari. Nella linea di un bozzettismo provinciale. inteso questo termine non nel senso deteriore. potremmo indicare L'ultimo Vanaelo (Massimo. 1957). di Fiorino Soldi. cui forse ne.Ila prima edizione dell'opera non è stata prestata dalla critica queUa attenzione che poteva meritare. Il libro di Soldi contempera esigenze di carattere narrativo con una profonda ,·1sione morale dell"es1stenza. anche se avremmo voluto dall"autore, in qualche luogo del libro, una scrittura meno enfatica: ma non è facile scrivere di g:uerra civile, specie quando ad essa si è partecipato. come il Soldi. n-elle brigate dei partigiani cattolici. senza incorrere in tentazioni. ma~arl 1nconressatc. di nPologia. poichè tali tentazioni scaturiscemo dalla stessa temperie morale esistente alla base della Resistenzà. Alcuni altri libri. su un piano d1 dignitosa letteratura, hanno qualche ag)!ancio con la Resistenza. conside,ata. però, romc fatto ormai scontato. episodio storico che fa da sron:lo alla vita del personaggi: Il quarto Miche- '" IMondaduri. 1956). di Oddone Beltrami. I raga::.:i dt Milano CMoudadori. 1056), di Mario Schettini. Il quando e i! come IMondadori. 1956) di Brun-ello Vandano: alcune pngine d<' Le parrocclue di Rryalpetra I L.iterza. 1956). di Leonardo Sciascia: e lo stesso Il segre10 dt Luca 1 Mondadori. 1957l. di I~nazio S1lone sottintende il periodo delln dittatura. la guerra. la liberazioni>, ti riJ;1.uadagnare dete coscienze da parte di un ma.t::giorc o minore ~en~o dello libertà c della democrazia. S'intende che d, questi e degli altri volumi La f'iera si è occupata a suo tempo, dedicando loro, in genere, rcceni;ioni o articoli: quello che da parte no::.Ua voleva NARRA TORISTRANIERI ,u * .l,l'GELO P.IOLUZI Di autore straniero. è stata tradotta in italiano qualche opera narrativa. come uno dei libri più tesi e sofferti di Malraux. Speran::a {Mondadori. 195i): pur nella sua non grande mole. Espolr - che fu una delle prime opere antmaziste e antidittatoriali comparse in Europa sott:> la tirma di un grande letterato - rimane un insuperato model.Io. cui banno certamente guardato Koestler nella sua produzione antibolscenca (e s1 veda l'imp.r~ss1onante idcnti!à dei sistemi usali dai due totalitarismi>. Sartre nella descrizione allucinata di alcum racconti partigiani, e molti fra i più giovani dei narratori francesi che hanno scritto opere d<'d1cate alla Resistenza. ~iente d1 più che romanzi senza molte p:-e:ese a~ paiono La t.·a.a di febbraio (Parenti, 1956), deaa mo:to prolifica A.nna Se.::bers: un mediocre H sole era lontano (Editori Riumtt. '5il. di Dobrica Cos1c. uno scrittore jui[Oslavo che ba scntto invece cose molto bel:e sul Borba e su Politika a proposito della_ ri,•oluzìo_ne ungherese: essere raggiunto non era più felice dc La raga:::a di tanto un ~iudlzio che riba- , fabbrica, una sorta di epo- ~~s~~e~e~~~f~~t!r~:{i~~u~~f~j~ ~~a oi!~a~a F.J~er~~c Pff0 i~! indicare. almeno brevemente. cruciale e più sanguinosa I Hbri degni di essere men- della Resistenza. senza mai tovati. magari rimediando a abbandonarsi ulla retorica qualche dimenticanza, e sem- della pagina ad effetto. ma pre inquadrando il lavoro tenendo tutta la narrazione letterario nel filone resisten- su un piano di commossa ziale. Cui non è dubbio ap.. .. cronaca"'· Giuseppe Long6, partenga una certa maniera dnl canto suo, con _Cronache nostalgico • amareggiata di d1 Torrrnna (Cesch111a. 1957) considerare la Resistenza. e - del quale C T1tta Rosa si che ha dato buone prove di è occupato a lung:o e con sé specialmente con L'odon- acume proprio su queste cototecn.ico <Einaudi. 1957). d1 lonne qualche tempo fa-, si Manlio Cancognl. Vietaro presenta con tutto il suo ter:npentirsi (Einaudi. 1956). di peramento umoroso. il suo Augusto Monti. e Le oacch<' moralismo venato di pess1soiz.-:ere <Carucci. 195i) di I mismo. il compianto dotoroFabio Carpi. tutti e tre li- so per la trag:edia di un pobri notevoli dal punto di \'Ì- polo. C'è qualcosa di pamsta narrativo. Spl"c1e quello phlettistlco in Cronache di del Cancognl. che non tra- Torriana. ma di un pamphdlsce a_ffatto la presenza del lettismo generoso. di un uoglorn~,hst_a. 1;1a giunge a n- I mo impegnato sino allo spasultat1 st1lishc1 durevoli. tali simo nella definizione di un da farlo affla~~are a ,Casso- mondo mora-le proprio e alla nella des_cnz1on.e d1 quel- I tru1, che possa servire da crila .. pro\11nc1a., chiusa e opa- terio certo per il g1ud1zlo - ca che caratterizza certe par- anche se dal giudizio stesso tenuto aveva preso un certo sopravanzo nei confronti di una visione unitaria del romanzo (contenuto-forma). ha ripiegato su più meditate rormule stilistiche. indulgendo. forse. a compiacimenti letterari. ma andando alla ricerca. anche. di una via di uscita dall'impasse neorealistica. D1 ciò è migliore teslimone il recente romanzo d1 Laila Romano. Teuo Murato ( Einaudi. 1957). vincitore del Premio Pavese. Su una vicenda semplice. ambientata nello srondo della Resistenza piemontese. si mnesta tutto un gioco di e\'ocazione. una atmosfera rarefatta che va oltre Pavese. e approda a un r1sullato narrativo da pnmo ordine, Ma la rarefazione non significa estetismo o compiacenza tutta 1-etteraria: s1~nifica. invece, un modo di concepire i rappQrti umas1 attraverso il filtro d1 un'esigenza d"arte. per trasrigurarll in una scnttura autentica e pos1ti\'a. Opere politiche <Mondadon, 1956) si intllola uno dei volumi deu· .. Opera omnia .. d1 Thomas Mann. e tali sono nel tono. nella materia. nel contenuto; ma anche vere e proprie opere 1-etterarie per quanto concerne lo stile e la scrittura. mossi e ,•ari e degni di stare accanto ai Discorsi per la na::lone tedesca del compatriota Fichtc. Cinque notti a camminar <Mondadori. 1956). di Frederick Prokosch. un racconto rormto di buona tecnica e di un sufficiente senso di .. suspence ». ma privo del tutto di caratterizzazione dei personae:!?i; ìnrine Monsignore \Edizioni Paoline. 1955). di Maurice Descotes. nei quale. anc.be se si descrivono persona2:gi e ambienti cattolici ch_e hanno partN:1pato alla Re51stenza francese. non. molto sembrano le fìjure letteranamen:e plausib1li. e tanto meno la figura del monsignore. che l'autore d vuol rendere simpatica per [orza. come Quei preti che dicono le parolacce e che noi, sia nella vita che nella letteratura. non c1 sentiamo di accettare. ANGELO PAOLUZI ( Continua aÌpross. numero) ti del nostro paese. siano in pochi a salvarsi. I Con Clotilde rro due gu<>r- racconti contenuti nel volu- 1-------------------------------- re <Longanesi. 1957). di Ele- mc J9H (Gunndn. 1956). di na Canino. siamo in un'altra Pier Luigi Tonctll, roncernodimensione della Resistenza, no temi e problemi che riquclla che una certa alta bor• guardano da ,•icino la Resiuhei;ia opponeva alla pac- stenza. cui lo stesso titolo - chleneria d('I regime, conten- che indica l'anno centrale del tandosi. tuttavia, di mormo- periodo nel quale si ~ conrare il proprio dissenso, e sumata l'esperienz.a partigiadi cedere il passo ai violen- na - ovviamente si nrcriti conquistatori de-l potere. see. Sono vari. i temi e i racI, rascismo vi~to da una don- conii. e di ,1ario esito e !unna borghese. ma di gran cuo- Jthezza; qualcuno soddisrare e di ottimo gusto nel giu- cente. qualcun altro meno. d1carc la dittatura e i suol altri ancora supcrficìalmente grandi e piccoli personaggi risolti. JnOnc. con Armando Meo~ Giunti a questo punto del nl. C iuseppe Longo e Pier nostro esame. possiamo comLuigi Tonetti abbiamo tre piere quasi un bilancio di autori che si Inseriscono in previsione. e notare come. modo del tutto pt'rsonale nel- nella letteratura della Re- .a narrativa della Resisten- sistenza. si sia \'enficata una za. Meonl. con Assedio a Fi· Inversione di tendenza, a tutrenze (Vallecchl. 1956) rl- to favore della memorialipropone. In quel modi del slii'a C' della storiog:rafia. La rt>alismo toscano rhe hanno narrnti\'a, infatti. esauritosi rélpprescntato la sugge:.tionc il ~riodo nel quale il conUn dialogo ( Continua da pag. l) franchezza come u;;:-;- distensione del ri- ~ore dirigista del loro Paese. Basti aggiunget-e che, conh·ariamente agli impegni presi. le domande e le rispo~te non sono mai state pubblicate in Russia. La lettura di queste lettere è certamente una delle più illuminanti docu· mentazionì d, ciò che forma l'orrore di ogni uomo libero dei propri pensieri, di ogni poeta, di c:ò che forma oggi il pericolo che minaccia il mondo per inter-o. non esclusi certo tutti coloro che non si interessano o non sanno di letteratura. c:ò che :nveste lo stato ed i problemi del mondo intellettuale forse è sempre stato, ma oggi e in Jssoluto uguale a cìò che impossibile investe !a v:ta di tutti gl u,.un.ni. e se questo ancora non riguarda .a poes'.a in se stessa riguarda senz·altro !a condizione della poes:a. l'es:stenz.a del poeta. Episodi come quello rappresentato da questo scambio di lettere ,debbono essere conosciuti perchè in essi è tutta inlera, e appare nella sua p;U prec:sa realtà, tutta la tragedia nelia quale il mondo si dibatte e con esso la coscienza di tutti gli_ uomini, e con essa ogni aspirazione spirituale, ogni espre;Ssione umana tra le quali l'arte se non è tutto è certo una parte a cui molti affidano la propria anima. Non vogliamo fare un mìto nemmeno de::a :lbcrtà. ma essa ci è necessaria. Gt:GLIEL'1O PETRONI .,.

D'omenica 25 maggio 1958 Pag. 3 NUOVE PO SIE DISALVATORE QUASIMODO VEHSI E OISEGN[ DI Sli\lO~ErrA BARDI )f.. Il cantiere e la luna 1 soldati piangono cli notte nei buchi delle travi ora s'infilano gechi e scorpioni, pendono erbe nere. L'oscura difesa vert:cale evita Né la Croce ne l'infanda bastano, Il martello del Golgota, l'angeùca memoria a schlàntare la guerra. I soldati piangono di notte prima di morire, sono forti, cadono al piedi di parole Imparate sotto le armi della vita. Numeri amanti, soldJL' .• anonimi scrosci di locrime. Il muro Contro di le alzano un muro da un orizzonte solo i meridiani della terra, e il ciclo non lo copre. Di là da questo schermo 1u non chiedi grazia n~ confus1one. Visibile, invisibile Visibile, invisibile il carrettiere all'orizzonte In 11lenzlo, pietra e calce pietra e od!t,, ogni giorno da zone più elevate nelle braccia della strada chiama risponde alla voce delle Isole. Anch'io non vado alla deriva, Intorno rulla il mondo, lc~go la mia storia come Juardia di notte le ore delle piogge. l! segreto ha margini felici, stratagemmi, attrazioni difficili. ca.lana Il rllo e piombo I mur.i.torl sono tutti uguali, piccoli. scuri in !accia, maliziosi. Sopra il muro 6Canono giudizi sui doveri La mia vita, abitanti crudeli <' sorridenti delle mie vie, del :niel paesaggi, è senza maniglie alle porte. Non ml preparo a1'3 morte, del mondo, e se la pioggia li cancella li riscrivono, ancora ..:on geometrie so il principio delle cose, la fine è una superficie do\·e viaggia l'lnvosorc della mia ombra. più ·ampie. Ogni tanto qualcuno precipita dalle Impalcature e subito un allro Io non conosco le ombre. SALVATORE Qt,;ASIMOOO corre al suo posto. Non vestono tuie azzurre e parlano un gergo allusivo. Alto è Il muro di rocc1<1, (Dal volume La terra impareggiabile di proaaima di prossima pubblicazione. presso lo ,..Specchio n dt Mondadori con prefazione di Cftrlo Bo). Ma. forte della sua volontà e della sua ispirazione, continuò la serie delle memorie coi due scritti (10 apdlc-12 maggio 1012): Per In morf" di due am.icf, Pascoli e Bcrmond, che rormarono poi la Co11temp/azio110 della marre. Pascoli era morto il O nprilc e lo scritto recò in cnlce la dnt.n del 7, In realtà. nella Jettcrn del 15. con la quale lo spcdl all'Albcrtini. l'Autore con(cssò: e Invidio quelli che possono far 1,resto, ma penso che questo genere cli scritti può anche sollrnrs1 olla legge giornalistica dcl!'im~ mediata attualità. Ln mia Favilla sulla morte del Carducci fece lnel Corrfrrc del 30 luglio !Olll. sembra, una grande impressione, dopo parecchi anni dnlrevento. A prima vista. In qualilll della min prosa e della mio ricerca sembra singolnrmentc estrnncn al tono elci giornale. Ma quc~ta specie di spiracolo aperto verso l'Ideale - In un foglio coticliano - nttirn assai più spiriti che non si creda. I lettori si abiluano a riflettere su certe movenze e apparizioni cleUn vita cotidiann, n cui non badavano. Fare altrlmc1HI non vorrei e non saprei~- Sfavillante testimonianza, che, provenendo dt1 tanto autore. si vorrebbe fosse più cognitn e giovasse agli Elzeviris_ti una mnggiore tollernnza. se non proprio una migliore accoglienza, sempre che presentano qunlchc loro scritto alla terza pag\n..q di un giornale. n quella terza pagina In cui, anni nddletro. erano riuscili a costituirsi una specie dl regno. Ma poi le !accende dei reami. nell'intera Europa, presero la cattiva piego che tutti s~nno. E Bnldini non sbagli.a qutmdo commento che le parole citate e possono veramente considerarsi la Magna Chnrtn di noi divaganti elzcrivisti della terza pagina elci quotidinni. mczzilettcrotì e mezzigiornalisti (spesso con.sidc~ nti con un certo disprezzo dai lctte1:at1 puri e con un certo dispetto dul giornalisti prn(cssionisti). che dovrem_mo tutti accendere un cero al beato Gabriele da Pescara se i signori Direttori ci fairno questo onore di lasciarci scrivere>. TORIA SEGRETA DELLE « FAVILLE DEL ,1.\GLIO, * Movenze apparizioni della vita quotidiana * ,li lt,\iff/C(J /l.U.,(/IJI c.rwe••S.., U L... t~~, La 1,rlma ,. Favillll • :1ppars:, nel « Corrkre della -tera• del 23 luJlio 191I golnris!-limo. Dovrei mcllcrmi subito a t1illa invernale i\li perdoni il lungo inscri\·crc i miei drammi. dai quali sono dug:io. con la Sua solita indulgenza. • posseduto. E sono costretto di pensare (4 novembre 1912.) "Ec-coLc 1..1seconda ~gli articoli rcmuncratl\'i per In \'Ìt3 co- /al.lilla e gio\'cdl Le spedirò la tena e ticliunn, fo. come il mio spirito è occu- domenica o lunedl la quarta Così in poto dai f!rt\llcli fantusmi. non riesco a questa fine d'anno. fra tanti travagli. \'Olgermi nltrO\'C, Ilo cominciato dicci m-rò lo\·orato p<'r Lei. <' questo mi porvolte u11 3rticolo senza riuscire a conti- tcn\ fortunn. Certo .sarebbe per mc più nundo. Sono scontento. inquieto. agitato. facile - e per Lei Cor::c più comodo _,,. pieno di umiliazione e di rimorso. I gior- che io Le mandassi prose frammentarie ni passano. vanamente. La coscienza di e non prolungate: favì/l(' che µ,>tessero un artista quale son io l' molto più im- stare ciascuna da sé. i\la la necessità pcriosa del bisogno \'ile. Credo che non mteriorc dello grande linea si ri\·ela ~;~~1~~1~~u;~ 1~~~~;rt~~1,~d~~n~~~ì~t v~:lt;j ~~~';f r\~ic~~eJ: 1 s~~l!-~~:\1~~i~~o~i~ng~~o~ buon Albcrtinì. digli che mi perdoni se se mi propon~o di dare al mio cen·ello non gli ho mandato altre f"nuille. Non piccola materio. esso la prende. la eiaè negLigenw. no. Ne sono desolatissimo. bora e l'accresce con un procedimento l\fa la vena. certo. '-Ì riaprirà. n (6 set- irresistibile. Cosi. quando venne il motembre 1912.) mento di scrn·erc le Laudi - dopo cirIn simili condizioni. dover 'tontinuare ca dicci anni di silenzio poetico - tutto a scri\'C!rc era una condanna. E se ne m·era \'erso. rima. melod:a. E mettevo scusa\·a coll'Albertini: e Tornato ad Ar- endecasillabi anche nelle lettere ai crecachon. a\·rei \·oluto subito preparare ditori. Strane predisposizioni della natu.- una. f'avilla o una. qualunque altra cosa: ra. a cui contraddico non senza mollo ma è sopra\Tcnuto llclebrnndo con la F\•- soffire. Se il pregio d'uno spirito produtdra e Ida Rubinstein col Bakst. .. , (29 tore fosse ricouosciuto nel mondo co11rnottobrc 1912.) 11 Vede eh<' rilfìne :-ico- ne. ora una Società per la protezione mincìo a sfavillare! Le mando una fa- dell'ingegno dovrebbe per un anno difendere la m:,1 solitudine e assicurarmi lo nta cotidi.inn. Forse scr1\·e1·el un'opera molto bella c profondn. 11 (22 dicembre 1!112,) E sempre all'Albcrtinì: e Sono lc tre dopo menoj!iorno <' smetto oro dC hl\'orart.', ci,1lle dicci di .<,:era.. ,. e Ilo IC'rminato slJ.mattimt: potrO dornurc \"Clltiquattro or<' ìn pace prima di ricominl'iarC' .. •• M:i. il bi!-ogno incalzava, i dcbiti non accorda,·nn lr<'gua t\ certe abitudini e lussi e conforti non pote\'a ri1rnn1iarc sen1.1 (n-,·ilirsi e togliersi cosi fa possibilitù stesso di cont.inuJre il lavoro. 1'-.orseuna \'incita al lotto lo n\"rebh<' aiutato nd uscir d'impnccio: imbroccan~ !l'C' numl'ri. e Sollrnp;g.a lC' 30 lire riel un.'l futura /noi/In. PNdoni al superstizioso. '\:on li mostri ,1 nessun<.). Se :1tn\·orno s.1bnto n1.1ttin;1, non perda tem· p.:1.,, Ma Il• l'O~t.~l"Ontinunrono a ~ggio· rarC'. e r-.:on ho un soldo per le spese po ... t11l!." "Vi\'O nl \'erdl'.', comC' uno :;tudf'ntC', com(' Qunndo ero in vi;l Bor~o- ~1Hll\:'I.,. 1''or:,;(' l'sngcr.n·J, pC'r impletos1n' l'amico <' dirl'ltorl'. T\lti qucsti non si la- :-<",1,·a l'lltnmuovl'rc. pur contmuanùo ad nRir<' com<.' il ~uo <lllAClocustodl'. e con cuor<' l' con St'lltllllen\o, non pc1· nrnit;"1• E nlloro 11 !)()C'la :,1 appC"lluvJ o.Jl'·\ntongini: e Ilo do\'uto lnvorarc noti<' e giorno per far fronte' nlla crisi della lìnc d'tinno. ,-\hinH'. sfnvìllnre è l'ullimo rimedio! Sono solo. e In una malinconin cupa. S'lnvt'Cchia n, (2 ~nnalo 1913.) In n'ro do,e,·.a ancora raggiungere in cin· qu1mt'nnnj e. piu dcll'eta. ~li p<'sa\·a In solitudine. e Ora. oppcna finito questo tremendo $(Orl0 (più di quattromila ver· i;i [della P1snnrllnl), mi do,•rò mettere a ri.,farilfart•.' Che lrisle sorte!, {17 marzo 1013.) Poi ali e, cnli cominciarono a sui,;se- ,R"t1irsi più celermente. Tornato in patria. il 5 magp;io 1915 pronunciò l'Orazio11e per la sagra dei MUie; e quando l'llalia passò doliti neutrnlitu allo belligeranza. (u lra i primi o partire J>er la guerra e a scendere in combattimento. Ne si risparmiò. Finch Il 16 gennaio 1916, per un incìdenle di volo occorsogli mentre ammarava nelle acque di Grado. per poco non ci rin\i:se In vita: patì i1 distacco della rètina nell'occhio sinistro e dovette rassegnarsi a stare immobile nel letto per lungo tempo. Ma anche in quella condizione. d1 li a poco. riattaccò a la- \'Orare, in quell'eroico modo che tutti :;anno. E scrisse il Notturno su diecimila cartigli che. decifrali, uscirono in volume nel '21. Poi. nel luglio. !u la volta della Licen:n a Lo. Leda aen:a il C'igno. Indi di nuo\·o in guerra. nel cielo cli Parenzo e d1 Pola. sul Veliki e sul Faiti. a Buccari nel golfo di Fiume. Siamo così al febbraio del 1018. La ruota della ventura continua a girare. Dal comando nel palazzo del governo in Fiume all'esiti•) nella ,illa sul lago di Garda. ENRICO FALQUl 1n queste poesie c'è una leggerezza di tratto e una particolare musica che par nascere lulla per gli occhi, e sempre in virtù cli quel sottile e pcrsisteute ~< richiamo della pittura» il quale non soltauto aggiunge concretezza e movimc□ to alle imuiagini scn• za inceppar per nulla il pc1111ino o spc sirne la punta, ma soprnttulto aiuta a dare ali e :lria alla giov1n1c vorr nttoYa * cli GIORGIO C1lPIIOi~I C'è sempre una corriera che arriva puntuale, ogni quindici giorni, de Parmu. Odora di cavalli e di gaggte (di sole e dL polvere, mo ;rnche d'erba. ventilota e verde, e d'apc1·to). e subito come il nostro portinaio la sente di lontono, riconoscendola a fiuto piò che dal crescente storn11r delle sonuglierc. scnlta allegro dallo gnbbiola, sollecito in alut6rc il postìgllone a frenar le porjglie, e Jl civile messaggere a trovar la scalo giusto (lo P, per gli indiscreti, Interno 21) del nostri appart~- mentl privati. I quali, appunto perchè tali, il ::;cvero e gallonoto Cet·bcro ha lo ordine intransigente di d!Ccndcre. rispedendo ipso fncto o quel paese dond'è venuto, pena le tre o cinquonta t.estc che h;.1 bUl collo, ogni nitro men che puJlto messere, le cui crcden:z.iaH non rcclùno al suoi occhi, e ben visibile, Il slgiJlo dcll'oneslll, o almeno della decenza. Vole\'amo semplicemente dire. chiedendo scuso per il coppcllo, che ogni quindici glol'nl J'\ccv!omo con glo1a, e 1t·attcnlamo come ognJ a.ll1'6 civile cosa, la Cazzetto dt Pnrmn, la cui Pagina Qtdndiciualc delle Leiterc e delle Arti, !nUtolutu H Roccogllroro, liempre (11011 seppwmo du quontì unni armo!) h0 uno notizia ''fresca" e vivlllcunte du po1·ge1·cJ, Ln storia del Hnccogllrore non la cono sciamo per 1110 e per segno, ma tutti sanno che il foglio de,c molto, oltre che olio PJl'Llcolure aura che spira o P:im10, alla iniz.iot.\a e allo passione di Mario Cu· lombi Guldolll, che conlornnto da alcuni umici (Squarcia, Artoni, Conti, Bevllncquo, Tonnu, uso1cl1I, Tassi ccc.), volle nel '52, tre unni p1•lmu dello tragica llnc, fondare l'omonimo Collana di Lctte1·u turn, giunta oggi • arndulo od Attilio Bertoluccl, Oreste Mocl'i e· Fruncescu Squord;1, con lo co\luboraz.!one di Cat·lo M.Jttioll - •l\13 sua dodicesima edizione. t:: prcch1omente n H cantiere e /a. lt111ct (versi e dl:segnl), di Simonetta BuidJ flglht ~ di Giovanni Bard1, gtf, nota come pitlr1c;0 per Chsore 6lal,u prc1;~ntat4l, In varie oc· costoni, da Mino Maccurl, Guglielmo Pctroni, Glann.J Monzinl e AlConso Gatti.,, Le credcnzioll, dunque, non potevano questa ,olla cs~n:' migliori, e migllorc li veicolo che ho portato In casu nostru il fresco e non rumoroso flore. Ma o parte ciò, diciamo pure che onche noi conoscevamo già questo giovane, da quando li~nza !taJ>er ancor nulla del suol precedenti, e qu!ndl senza oleum,. esterna suggestione, Ci Clpltò d\ leggere, ancora datuloscrittc, le 19 poesie ora cosl elegantemente roccolte. Cogliemmo già allora Ira quei fogli, e riponemmo nel nostro taccuino, questa Splohetta: La 1pighcua clic odorc1 dt terra toscana l'ho comprata ,ut pontr Qucita gabbiola vadt dtiude un pro/umo anhco; odora di Flrcnze di quella strada parallela all'Arno du.' porta il nome della mia famiglia, di quel sentiero che pare on Rosai e urpegg1a 1ul colle fiesolano. Viene su dal Mugello 101 alito di fieno .. lo mc la tengo atrctta dentro il palmo e mi pare di stringere tl tuo cuore. La sottile grazia un poco fllcerba dell'Intero raccolt!na (il garbo nel porgei e, che con pudore nuovo ed antica eleganza soonso il pcrtcolo d'un facile dolclore senlimentale ncll'nspetto della tela: dello prosa) è già qui, in questo sopor sempl!- ce mu nrguto delle schiette porole, limpide senza dubbio e per nulla lamblccotc, secondo unn vlrttì tutta toscana che Shnonettu Bordi deve di certo avei· nel songuc. se non per nascilo, per orlgtnc. E gi.à tutta qui, et semb.ra, è la « materia del canto•, fragile 1n opparenza ma rei.istcntc, composto com'è di piccoli eventi che vorremmo dir quotidiani nella vlta di ogni creaturo aet.entn ad oscoltal's\ (e.ffcttl, mo\umorl, abbandoni. rimpianti, fantast!cogglnl), mn che traggono forzo da quella virtù così rat·o (spede negli csordtcnb, troppo spesso smaniosi, pur non essendo per nulla slcul'i di chiamarsi Leopordl o Rlmboud, d'Impostar subito la \'Oce sul t"eg!st.ro più olla, e di avventarsi In sccno ne\ panni, .tmco1·troppo \01·ghi per loro, di Colul-che-!mpersona-ll-D1·ammo-dcl-:;eco\o), la quale dopotutto consiste sen,pllcemento {ma quuntu cosclczw.a e quonto Jstinto occorrono per mettere In pratica lo nozione) nel sapei· voluture al t,i;luslo le proprie for7.e, Siomo cel'tl che unu tale aagge1.za (o sagacia: o dlclomo pure astuzia) Slmonct ta Bardi l'ho raag!untn attraverso il più largo {';;crcizlo clel\a pittura, facendosi sulla tela, 1>rlma che sulle corto, l'occhio ol mcstlc1·e: acqulstondo c\oò quel senso della mlsun1 che, oppunto per una • que· i.t!one di gusto,. (un abito moro le, prima che estetico), preserva lu poglno, oncho quund'ò più debole, dallo sclvo\one nel fulso, g1-.izie a\l'Jmposslbllltà, propl'la di chiunque è entrato in dimestichezza con un'm te, di ment11·c (saremmo tentati di dire anche volendolq) o si.! e og\l oltl'I. D'nltronde: dello sua pittura unche come educazione scntlmentale, lo Bardi conservo !l tl'oUo 11el Lracc1are i suoi versi, olmeno :stundo al 7 disegni che Il accoml)ll.gnano ('di un aorbnto • ncorealltimo • che può 1•icord:h·e per cel•ll contrasti di blenco e di nero - di neri capelli lunghi o di blonch\ volLI Intensi: di vesti fresche e dl culde omb1·e - qualcoso dello Solvotol'c e dc.I suo torte • senL!mento del reale,), con quel partlcolorc gusto della pnrola In apporem,a • buttota giù " e di contlnu9 declinante verso lo proso, cosi frequente del resto (e l'osservuzlone è giù stata follo do quolcuno, cl sembro a pl'oposlto di Dc Pisls) nel pltlor\ che scrivono versi, le cui pagine cònservono sempre qu<., supo1·e dl • prime Impressione, (di rapido abbozzo per il quadro da [01·e) che ne rormono ,In fondo, l'Incanto. E ciò a parte la conllnua nosto\glo del colol·e, amalo di per sé come moterln, che anche nella nostl'o. autrice sembro a volte tl'Ova1'C uno sfogo nello strizzare I tubetti (nel nomlnare ]e tlnte) sul foglio, evidentemente sempre troppo bianco per eh\ è 0bltuoto o ,entlre con gli occhi (DomalUn.a. il mio ptno / d fa verde cedro I verde menta, verde ramato I e verde primavera ...). Ma se vogliamo una misura Intero della grazia poetica della Bardi, cosi antica e cosi nuove nel fresco gesto del porgere, e una prova mlgliQl'e del suo trattenuto respiro (tutto sospeso, diremo con una frase, tra la terre e il cielo: tra li cantiere e la luna, Il reole e il !entastlcato), dobbiamo leggere, insieme, almeno, Sulla terrazza: ,La mia camera è piena delle yoatre pa,role come d'ucceLU rabbia.ti e inquieti. Poi l'Albertini lo pregò di dargli una novella e. per spronarlo. gli' offrì u~ aumento di cinquecento lire a e fanlla •· Difficile non accettare. e i\li son dunque messo a comporne una (di novella), cercando un accento nuO\'O, Vedrai. infatti. Ho lavorato un mese. 11 I.An-orare, continuare a lavora.re. era. anche per lui. la spct:ulazionc migliore. Risultato: La Ledo scnzn cigno: uscita in sci puntate nel Corriere (27 luglio-31 agosto 1912). alJ'insegm1 degli Aspetti dell'ignoto._ e compensata con seimila delle set1em1lacinquecento lire richieste. Seimila perchC - come Albcrtini dovette spiegare a D'Annunzio - e il compenso di lire millecinquecento per puntala di nov~lla non è nella potenzialità dì nessun g101:- ualc it:ilìano. e forse anche europeo. Ripeto ciò che Le dissi a voce .s. ~arigi. !\lillecìnquecento per una no,·ella mtera che occupi un -solo numero. sì: ma per racconti che si estendono a più numeri rimaniamo alle solite mille lire>. E anche quelle seimila non gliel~ fece .pagare. a causa della sua e_solita met,c?- losità ,1, che quando ebbe m mano tutte cinque le parti di cui la e novella> si Docu111e11tato il 1Dito di Toscanini Co.d la sera apro le verdi. impoatP ancora calde e Libero le voci prigionierP Voi sare1e lontano comporn.?\"3.. . . Ispirazione a parte. a D Annunzio .la Leda costò molta fatica. I( Cominciai a comporre questo singolare racconto nei primi giorni di aprile. e ho la,·orato sempre a questo fino a oggi con grande difticoltà. Bisogna\·a tro\·arc qualcosa che: per materia e per tecnica. _Cosse molto di\·ersa dalle fornmle usuali che corrono ora per i giornali quotidiani. Chi sa che cosa sia tenere in mano una penna. certo non si mera\'iglierà del mio molto tra,·agliare. Le imagini inattese si seguono quasi senza lnterruzionc. E' un peccato che sia necessario spezzare in cinque parti la massa. T~oppe c?se essenziali sfuggiranno. s:e tra l una e l altra correrà la pausa di una settimana e ~iù." Ma anche tra una F'avilla e !"altra. quante incombenze. corse. an·ent~re: quanta vita. E al gi?rnal~ cJ~e sollec1tava l'invio di nuon art1coil: e Stasera cerco di raccogliermi. Ho ripresa tra mano l'ultima F'avilla. Sono un po" svogliato. A,·rei bisogno di ascoltarmi e ?i comprendermi. Molte cose nascono m confuso dentro me. L'urgenza del la\·oro è più che mai crudele }1, (20 agosto 1912.) Telegramma ad Antongini: e La !~acca mi continua. Cerco stasera combmare qualcosa"· (24 .agosto 1912.) Inutilmente. e !o sono in uno stato d"angoscia sinJ\'on s, c.'Jdc n<!ll'esagera- nuovo pr.econiuato da Hux. ·1 .:ione affermando che ncs- ley e da altri profeti sco• sun nitro rnterprete ho da- raggianti. è a.ssai probabtlcl ro nel Novecento tanta ma- elle n11d1e fra un secolo 1 rerta a una letteratura spe- musicomani sentano il desicìfica quanto Arturo Tosca- derio. sentimentale o curionini. E ricordando che vi- so, d'integrare L'ascolto con ta e temperamento furono le memorie dei contempoegualmente alieni dnll'atr- ran.ei elle assistettero alle ventttra e dal pittoresco. di esecuzioni conservate dalle pittoresco non rnntando egli sempre pitì mirabolanti dielle l'asperità deL carat.tere. scoteclic. Non temer1 1mo 11011 è difficile desumere d1e dunque d'affermare elle co,1 a suggestionare la fantasia tu.eta la bibliografia toscaaltrui fu. soltanto la q1rntità 11inia11agià esistente, H vopartico!are della sua arre. lume scrirro da Andrea DeLDondc anche la presunzione la Corte e uscito nllo sca- (oudata che a scrivere di Lui dere del primo annit,ersasi dovrebbe ricominciare rio della morte del maestro oggi. quando. conclusa la parmense è da considerarsi azione che conquistò gl'i,1- iTwccc che superfluo, temtlividui e le folle di ogni µestivo. I.in omaggio ancora. paese, scomparso H perso- ma sicuramente migliore. naggio stesso. l"intervento ovL·ero piri utile dei soliti della parola effettivamente busti destinati a conscn•are si giusti.fica qt1<1le mezzo per alla polt:ere i tratti di un combattere l'effimero che in- volto. quando si sia persa .-idia oprii gloria e memo- la coscien=a del valore per ria. d'i,1terpre1e. cui qurl volto fu celebre. Ci sono i dischi. si sa. L'intento di. fare onore alSempre più agguerriti nello la commemorazione è esplirecnica della riprod11.:io11e, cito 11eL libro di cui si traisempre piit ambiziosi. Ma la, a comi,i.ciare dalla veste gli uomi11i hanno le loro insolitame11te lussuosa apbizzarrie. Qualora 11011 si prestatagli dalla editrice todia /'avvento del mondo rinese ILTE. Tultavia a mcBibtioteca Gino Bianco * <li E.IIILl.l Z.l.\'E'l'1'l Arturo Toscanini l gho. segnalarne i titoli. d'in- 1econdo u.n regime di eguateresse co11verrà dire subito gtia.nza. quel che H Libro non è ri- Lungi dal rifiutare gli. spetto ai suoi antecedenti, aneddoti, DeLla. Corte Li ha tra cui un altro dello stesso messi p1mtualmente a proDetla Corte. N€ una enne- fitto appena lta potuto verisima dissertazione encomia- {icarli fondati oltre che sinsti.ca. né un concorrent.e per tornati.ci. E se il vaglio deve le biografie, eh€ detla vita. essere star.o severo, tuttavia come avverte la prefazione. tanto 11e è emerso da costi.- vi è riferito sotlanto quel tu.ire una sorta di tramatura che ebbe stretta relazione britlante al racconto deUe con la pratica professionaie. imprese artisticlie del proNondimeno un Libro per tagonista. E. per L'appurata gran parte di fatti. DeUa fondate::za. qualcosa di piit Corte avendo giudicato che che un elemento decorati.va per preservare nel tempo la aUe rnnsiderazioni critiche. misura della grandezza di D'altro canto. l'impegno Toscanini il miglior sistema deL documentare si è esercida seguire fosse collaziona- tata in altri. campi d'esplore le testimonianze di tale razione. meno ameni, non gra·idezza e attraverso quel- però meno indicativi. Rifele indagarla, cosi da fornire rendosi a 1.tn interprete la una storia dclL'artista che curlosità di conoscere che illustrasse altresi. come e mai esegui è piU. che legitperchè q1iest'artista sia en- lima, doverosa. Ed ecco .. a trato nella storia. rispondervi. elencati nomi. e Da codeste prcmessè' e opere non soltanto <lei pcdalla cura post~ neL met- riodi maggiormente noti, veterle in atto deriva. 1,er via di i periodi americani e scadi.retta, la capadtà d'interes- tigeri, ma anche di quelli sare ogni. genere di Lettori: poco o male conosciuti; \ gti .entusiastici come gli elenchi compitati con minn- :ce~t:~r~ss~;~1.is~r,iatso:Jdì~Jan:t~ EMILIA ZANETTI quasi. contemporaneamente (Continua a par. 6) amici miei e p!iL appa.salti det miei. fiori. aul davan.talv. Sorriderò alla pace che mi. dd. la sera .sulla terra.:za: tetti dÌaadorni, antenne vasi. di. terracotta.. E lo scolo dell'acqua nei CIU30tlt e il ritmo della goccia nell'acquaio lonta110 un tre.no elle va chissà dove. Esempio in cui non occotTe sottolineare, crediamo, la Jeggerez.z.a del tratto e la particolare musica che anche qui par nascere tutte per U occhl, e sempre in virtù di quel sottile e persistente • richiamo della pitturra », il quale non JìOltanto aggiunge concretezza e movimento alle immagini senza inceppar per nulla il pennino o spessirne la punta, ma soprattutto aiuta a da.re ali e aria alla giovane voce nuova, caJ'.)Elcefin da ora, con tanta discrezione, di dar sostanza e levità (e vita) alle occasioni più umili e at più negletti Oggetti; e spesso con una profondità di risonanze nel cuore (E lo scolo deU'acqua I nei cassoni I e il ritmo della gocci.a. / neU'acquaio / ton.tan.o un treno J e/Le va chissà dove, dopo li così estroso ovvio) che l'infoltil\SI dei giorni, slamo certi, non oltunderà facilmente, GIORGIO CAPRONI

Pag. 4 t'.A: FIER'A' tETTER'ARI'.A: Domenica 25 maggio 1958 Tre poesie (rl'oificinadiiCarloEmilioGadda * di ICOSS.\:'\A OJIBIU<.:S * Rossana OmbrE"$, uata a Torino. Ribliog. <1 Orizzonte anche tu 1J col. Vallecchi 1956. Collabora a giornali e rivi&te. Ha in prcpara:ionc un altro libro di poc3ic. * Volevo un albero per tetto Ecco, o Signore: non hai tu confortato col fresco cuore d"un ricino il sangue arso di Giona, tuo figlio? Se tu piegassi. solo un'ora, per me il braccio di questa mimosa, come leverei la mia fronte a cercare il tuo sconfinato respiro! Invece ardi! ora con me, la mimosa: sul limite d'una via che mi germina passi ogni giorno più accorti... E mentre io brucio l'ultima parola a chiederti un albero per tetto, tu, lontano, o Signore cresci !rci:.cure pei morti! Migrano ebrei Sul ghetto stagna alito di m.;rgherite primaticce e salvia. Migrano ebrei dal cavo antico dei miei pensieri: era un tempo come questo di piogge, a Casale. Scappa\•ano ragazze - ruvide come me a guardare - nel ma:tino deserto delle strade. Lasciavano alle spalle terrazze di vecchi• ~ ~i preghiere. Gr.izie, o Signore, se morremo sulle stelle Dalla camera più rossa veniamo e il respiro ci langue di carezze, ancora nel nostro sangue giovane un solco acerbo trema: non restò nella nostra carne l'amore che col peso d'un velo col tempo d'una terrazzata di neve! Se ardessi anche tu. nostro Dio, ee anche tu dovessi deciderti un futuro cercarti una terra dove restare plù a lungo; una lampada e un telone d'alberi dove comporre il tuo scheletro! S(! avessi anche tu, come noi. ... III Cercammo, era nostro destino, qualcosa da salvare. Ci rombavano i cieli nelle orecchie, difficile era sentire chiara la sua parola, o Eterno. Più neanche la luna avevamo, per fissare gli occhi creduli dei noslri, padri ... IV c·è una selva tumultuosa che trascorre la stagione del mio prossimo e la mia e quella di chi , errà o Signore: nessuna giovinezza ride sotto questo strano crepuscolo di stelle fatte con le nostre mani, bare in un infinito senz'aria. V Come, in questo chiasso astrale trovare implorare qualcosa che non muoia o muoia più I.ardi? lVla tu sii lodato sopra tutto, o Signore: la nostra sorte, non è il tuo silenzio che dhenta quaggiù frenetico frastuono? Grazie, se abbiamo un'altra prospettiva di morte. ROSSANA OM-BRES ,li .l1\IGELO GIJGLIEL/111 In que:ita nota e_! _proveremo soggetto da tr~ttarc. Né quc- tà. Ma a dlflercnza dcglJ al- lità di materiale, quanto una dal davanti verso destra. cioè non tanto a stabilire. in che sti presupposti furono supe- tri scrittori italiani non cade certa intensità di esso. alcu- verso sinistra. per lei. destra ml~ura .. Quer past1cciacclo rati. come qualcuno potrebbe nella trappola di innalzare ne q_uantità eneritctiche, tal! per loro che guardavano brul!O de ,•ia ~erulana .. sia obbiettare. dall'avvento del degli umori privati in una che riescano a provocare certe· (paiono le parole di risposta ~:!is~~~~ ~u'!1~~ 10 a u~hi~ 0 r~:n~~ ;~~~!m°F1a~~crctèo tt~~\a sa~~~ r::;~~;;.~':! 3!i ~1~;~tl~~tàde11!,;;~;rs~~ni;eal~~ 1 / dt re!rt~~it~~~: ~~ie~~o "/.f~ 1 dica:!on~ua~I 5 ~n! ~!f1~ 0 anidFcéa~~ l~{i~i~ ~~~"J! ~~s:~[~. a~a;~~ssi~c~ei ";~~~r!,s!~·~1~0 !fcai~~em~~:~ad~ 0 f~:=~~:ct~~ :~P;:~i~~~,.no s~~~iac::ial;~~~:! ~~ar~f1~\cos~:nJ!a~on r:lter:~s~ !!!n~!1~~;~t~c~s!no°cf~·~i::~ ,:i~ 1:~\· d~eg~~1c~f 11 ~~~~rl;n~~teve~; ;~~~!. Que~i\ i::/::i~z~~:i s1 :i~ s":~~- af~ui~n~~tt~~1/i!p~l 1 ~~rocr~~pidlaa~~ ~ot~~s~ta~e~; tanto nel senso generico della non tro,,avano già predisposti ~ulti non sono altro che delle problema. rosse di mantenerle I (Questa seconda. parte de!là parola. quanto in quello più in preventive decisioni della provocazioni che il Gadda ri- sempre cariche. in una eco- frase. ora trascritta. presenta propriamente culturale. lntcn- coscienza. scoprivano e mu- cevc dalla realtà, ma che egli nomia da su,peratlività. Ma la quattro tPUnti d'Jnlcrpuzione dendo ~cr. opera !lloderna una tuava!1o ~a quella ste~sa real- !Jen ~I ~u.a~a dal. tr:as,ro:71,arc elettrizzazione della materia I con i quali viene divisa In alopera lievitante m una tcm- tà net cm confronti s1 dlchla- m g1ud1u, 111 prmc1p1 1nfor- e le> relative accensioni peri lrcttantl gruppi o blocchi. ciaperatu:-a e secondo modalità rava.no imparziali. Il fremito ma tor!, e se ne serve solo co- quaJi vie si compiono nel; scuno autonomo rispetto allo inusitate in Italia, e certo dei personaggi flaubertiani, mc di strumenti. La strumen- ,. J;>astlcclaccio.. del Gadda'! 1 altro. e munito di una carica meglio valutabili In un clima. anche se esclude la parteci"" talità dei sentimenti e la non .. Era un bel prete> alto e mas-1 di natura formale. quasi si !n un criterio di scrittura più pazione del1o scrlttorç. co- finalità delle ideolo2ic fa si siccio con qualche rado Ili' trattasse di quattro dadi, fatti Istintivo in altre letterature, munquc scatta nell'opposlzio- che i sentimenti più contra- bianco appena appena tra I saltare da un'abile mano. alla non so se europee, ma comun- ne di due termini. d! cui runo stanti siano tra loro mischiati. capelli co:-vinl con due oc- ricerca di una ll~urazlonc que non a carattere umanlsti- è dehn1tori_o. mentre l'altro si e le più opposte ideologie av- chioni di gufo molto vicini al geometrica. co e in rapporto con civiltà a lascia ,precisare, suJ::,endonc la vic!nate. :ra sl che i senti- naso: il quale In i.mmaxinc In Il contenuto sentimentale e impianto prevalentemente tee- intonazione finalistica. Sono menti più contrastanti siano mezzo a loro non poté non l'intonazione psicologica di nico scientifico. E non staremo ancora messi a contrasto sog- tra loro mischiati. e le più I adeiuarsi al becco ... Qui po- quelle parole non serve tanto qui a cercare inesist.enti pa- getto e oggetto, anche se il opposte Ideologie avvicinate. tremmo fa.:ilmentc cadere in a qualificare quei blocchi. éf:Jrae e t~op~~:s13i ~~r~off~~ ~~~;:~~~n~: 0~aè l~·a~~ftt ~~~!: ~~a sl i~:1s\~s?a1~~1:td~fiio~~ ~~~?;e pea/:1~cia:~if~ ~n~~~d:;:I ~~i;e~ 0 z/ cda:ir~~~~àqd~ 11 ~tt~: o di un Faulkner. giacchè è sa. cioè lo stesso oggetto. il ideologica e scampi ad ogni che la distorslonc ooerata sul ria richiesta dalla loro natuchiaro che si tratta, in eia- quale. per un processo non netta interpretazione senti- volto di Don Lorenzo Corpi ra di elementi fisici>. Palcsascuno di questi cas,. o perlo- tanto dialettico quanto di fer- mentale. E dicendo il Gadda sia volta a cercar<' una ca- va come delle filacce rosse. meno nell'Italiano da una par- mentazione impressiomstica, vogliamo dire soprattutto il rattcrizzazionc derisoria della all'interno. tra quella spuliccia te e nel due anglosassoni dal- si sdoppia nel suo stesso giu- suo ultimo libro. quel brano figura del prete. Ma le parole nera del sangue. J!:ià raggrul"altM. di Intenzionalità del stizicre e slstematorc. Cosl dl realtà offertoci da .. Quer che quasi immediatamente se- mato. a momenti: un pasticcio! tutto contrastanti e soprattut- dato irrefutabile dell'opera pasticciaccio a, opera che non guono - il quale <naso). in con delle bollicine rimaste a to di prepa_ratl linguistici af- classica o comunque antica è si sa da quale viziosità non si immagine, in mezzo a loro. mezzo. fallo diversi, nell'uno. g1ocan- la sua costruzione dualistica. esima. di quaJI ambigue rie- non poté non adeguarsi al Curiose (orme, agli agenti: Carlo Emilio Gadda. do aJcune -premeditazioni del cui d'altra parte non sfugge chezzc non si appropri. Ma becco - corregiono In tulio (nonostante l'anomalia della . , sentimento. ironiche e vendi- la ma2gior parte dei libri de- qui non è questione di rie- altro senso quella falsa im- :iccentuazione. potrebbe esse- materia assunta a oggetto del-I cabile e provo~atorlo .. La di!: cative, astuti tradimenti di gli autori italiani contempo- chezzc inseguite al livello pressione. Cos'è accaduto·! se ro un ottonario del Manzoni, la narrazione. e po~tarla ad !erenza sta ne, sacchi In cu, ~i~\ ~~::il~~~~i s!gr~~t~o p:~ ;:;:eidu:i!~~ 10 c~1~~a~~os:~~~"c: ~~\~a dt1~~~ar1:n~~\ i1~ng~~e~ ~~~Ta .. :~,f~o..te~~e:Su:pi~:e p~~~ ~:l~n~~;:o d.~~~rt~~:se~~!tr~\~! ~~lu~!.rto bollore, aH mtens1tà de~u\:c~l~~n~~~':;~~e ~~~-~cli~ titi. che certo non possono alcuna attualità nello scritto- si tratta piuttosto di lngrc- gnanza pslcolol.(ica. le parole con Ja stessa ansia rapida e li. ~adda ha un concetto. tent~r~ _d1 ricostruire u n a avere riscontro nel processo re mode_rno. In questi non av- dienti dei quali il Gadda si che immediatamente seguono aspra degli Inni Sacri: solo empirico del_ lmguagg,o: esso poss1b1le idea _._. uo'.'lo ..; Gadda di Inferocita ricostruzione viene ptù quello che si veri- serve per ,produrre alcune ci avvertono che in effetti non che. al posto dell'invocazione non è 1a mt~ura delle cose, In qucno PIU nd~tto de_lla epica cui è sottoposta la ma- llca tuttora in certi scrittori !orme, che. nel processo di si trattava che di una provo- a Dio, c'C nella stessa po1uz10- I~ garanzi~ d1 esse. Si tratta sensitività degli 1nd1':1dul, 1nteria nell'opera dei due an- d1 casa nostra, d1 ri1enere la emersione. consumano tuna cazionc fo11male. di un ausilio ne di drammaticità, in chiusu-, piuttosto di un fuoco che bru- tento com·c a cogliere no~ ~losassoni. O perlomeno 11 realtà un materiale dove la- la carica di impurità. di ec- di elettricità. destinata a fare ra di verso. la composizion<: eia sot_to una penlola. nella tanto un qualunque modo d1 • ~a~daFanu~~n!~so;~gli~i a qt~~~~ ~/i~[;na~f2:~e m~~~1f~u!t 11 i~)~ f~s;~diil~ialu:~~Ìen~ta sf;c~~~: ~~~~~arfor~~~nlia ~~~!~rnJi ~~~ ~hati alag~~ot!i-,.il~. P~~~vc~~~ b~; i~~~e ac~h~u;1~~~o~h~u~f rii~ ~~~~:uf.e~~~~ 1tm~~~~~rs~!c~i non sia simile a Virginia la presunzione e nell"aspetta- gli ingredienti. E più che di fisicità decisamente segnala, termine rclidoso) come dei co, c.omc un pezzo di carne esso. (Anche Gadda in altre Woolf o a W. H. Auden, al tiva di comporre in una giu- forme dovremmo parlare di anche con l'apporto di una macchcronoini color rosso, o con ti gas eh~ lo cuoce_. Co- opere aveva fru~ato ne) sacco ~!:us se~~~. "'i,trai~~~~ita~it! ~~a;t:;~;~~l'~c~~e~~\ r~;if\~· ~baio! d~I é~~ 1à!: l~~c~~~tta 11 ne~ pun6~~fi!ttu:~:s::,~e euscr:d~~~ ;~~;iaz\~~e l~~~~atfce~ladis~~~:.-~~~~~e.e 081 ~~/ 1 ~~1iu~~a~\osu~ ~f 1 u~:co;~~~md~n~~:ctc~~atl~ che risulterebbe del tutto gra--: c!lmente ·potrebbe _non acca- tanto dei giudizi. delle sistc- nel .. Pasticciaccio .. sia solito ~e la pesante infernale intro• gradualità dt nam_ma ma an--: lui non è al_trettanto pro:tramtuita e improduttiva !"ipotesi dcre. che quei principi non mazloni o dei messaggi. quan- mettere In campo alcune signi- duzione dei iprecedenti ,. mac.- che quanto a qualttà: fuoco dt malica_ che m Joyce): 11 risuldì un rapporto diretto tra il siano che del malumori della to e soltanto delle rcalt~: ficazJonl psicologiche. alcune oheronclni ..). .. La trachea. lel(na, fuoco d1 c~rbone o gas: tato d1 quegli se.atti ~ un proGadda e uno quaJsiasi degli coscienza, delle esacerbazioni realtà non moralizzate. che ri- convenzioni razionali. alcuni mormorò Lngravallo chinando• ciascun P.latto .s':no ne ha uno. dotto non caratterizzato. e scrittori sopra citati. Sarebbe della sensibilità. infine, degli fiutano ogni intenzione e colo- spunti tra~lci. alcune entità si,. la carotide! la iu~ulare ... Cosi I dialcl,t_1 !Il Gad_da: che soprattutto un proctotto .. una come mischiare le carte m .. acidi .., che naturalmente ritura ideologica, realtà socia!- sentimentali. in posizione Dio!... (La parola .. Dio.. è Insieme a, P1ll. raffinat_1_cuochi tantum ... tavola senza poter più rico- agiscono in senso corrosivo mente non qualificate: realtà energetica, e poi raccolga ogni nella stessa posizione della sa che 1. sap?ri dei cibi sono Il futuro e la storia non è ~~';°~~es/\o~~~~~~oann~. i;1a e~~ ~u~~nt~~~~~à E c~n b~~i v~~~ino :~i:~i~:l~~i.teCos{is~ctc~ia. :n~ :r~i~~urft~d s~~n:r::~\ril~~~ ~~;;;u~eu:;to 5 ecs~l~~ativi.au~ ~;~~;~:i 1~~ pr1i;t~o~~~io~~ og~: 1 ;~ti:1~i!f~. sp~A~~t!f!°ci~r avere ratto I nomi che abbia- senso del mondo propostoci da chezza che queste realta fa tlvo, premeditazlon.ale, ancora puntini che precedono più che aromi, dal grad~ di . conu_ra. riguardi della l\n~ua si oppomo fatto non è stato da parte quegli scrittori s, riduce alla emergere, riuscirà tanto mc- assente di memoria. Il realismo nel senso di una sospcnslon~ J?yc~ pr~p:i~ava 1 5 ~01 pa~tic--: ne a quello messianico e h.pi- ~~!~rano~e/ ;~'tt:i ~:;u~i~ i~~ :h~~cd~a~~fcnuedn~e11c~~~ 1 z~~nti~j ~:~o .."o~\a~~ 1 ~ c~n~c'1ri:t q~~aa;t~~i~n~~~~~t!si 1 ~i~inl!s~u0sc~~=:; ~!~dr::c~~roE,le~~mi; ic,ue~intt ~~tr 1 ~~~,u~~\\~ 1 ~~o 0 r7a dner;~i;;l~ ~~~ a~~f~~i s~~~tt~;~c~ft!~~~ i~ diretta e senza compromette- alcune corruzioni. dalle quali magiiore sarà Il suo grado di la realtà, comunque mante11u- nuassc l'elenco delle cose da 1!1i)e~c,. mischt~ nd0 hvelh .st1: majgior parte degli scrittori ~~tii~ 1 1i;::n~ ~ 1 ~iig~~d 1 ~~1;8a 01d~~ ~miolo ~~ st :es~;in~~r s 3 c 1 ~~:;~~ ~c~~r~~~isn:~.c. ;g~ 1 ti~~-o ~~~ds~o1~~! ao,:dau~~!di~ac::1~~e d7e~~~:: 1 ~r:;i~~!fo~~-trc::~~h~cl:~ s~'i~ ~f!~;~:;_rrec~~=tl s1a 1}~~~. d!1 ~t;!~~~~a ~~;::t;;i~r~~ci~od~~~ Gadda. scendere qualche. luce cene disgustati. E' per questo. acquisita senza badare n spese. piani dell'inchiesta. deil'inda- terazionl di In,gravallo sono di pescare ncll arco psicologi_collnltà negli ultimi dicci anni, ~~~ u~:nt~ctt~c:f~~~~~eta~~iJ~ ~~~il~~~lo ..Enn~~io 11~~~~a./ f;~ ~arf{!~~it~i ~~n~~1li:~;u;:f;a~Ì ~~';,e. 1n~:~~s~~~e da~! gg~Jd~~ ~~tu;fa~sld~ic:~~~~zr~~~ar 1~: ft~~~i~~~~mJ;~~anit'~~t~~l~~~ bear~J!. milanese Carlo Emilio scrittore italiano. ma d1 un più di o~ni altro scrittore vezzi. di spavaldi trapassi da glucchè el.(lì sa di non a\•ere medlata o comunque diretta- napol~tano, _abruzzese e vt:- aspetto particolare di essa: la contemporaneo :iOggiacc · al piani di intimo patimento e a disposizione valori definitivi mente sentimentali). Un forte neto m un intreccio lndlstri- 1 ANGELO G GLIELMI sua modernità. fascino dei rigurgiti della sincera rpartccipnzionc a piani e Indiscutibili. atti a mano- sentimento religioso si na- ,--------------------, Negli scrittori umanisti 1a passione. della maledizione di ciniche sconfessioni e di- vrare quei piani. L'unico sai- sconde nelle ipic.ghe di questo materia umana e di natura dei sentimenti. del vezzo dcl,vcrtlti tradlmcnt\ perpetuati vamento è porsi in una condi- quadro tremendo. un'altissima LA "'ACC1:J[i"'A DELLA VERITA' che è a base delle loro_ opere. vizio. dc.ile contraddtzion\ del contro il sentimento: non zionc di solitudine, cioè di pietà umana si Infrange sul lU.. ! l' è affrontata con l'aus1ho d1 sesso, e. Insomma, di tutta trattenendosi daU·aJternarc li- .. non moralità .., limitandosi a cadavere di Liliana: nella ea- !1c~enAest~~;;;.;~~~i dJ1 gJ~~ift 1:. ~uc~~ul:~~~~~io~~c socn;~~:::à~~= U~ 1 lli d~i o~~sr\~io~ccd;i~!~natel: ~tc°J~h~~ t~!ltàa 11 ;t~~~s1fo ndel ~l~~à ~r~1~:giaa"nC:ca \1~~,~~1: * nel quadro delle quali quella stingue fattuale spiritualità letto. Glacchè per il Gadda. Commissariato di Santo Ste- non rimangono che alcune materia viene sistemata e decadente. Né si risparmia I come per alcunl scienziati d! fa.no del Cacco. nonostante che forme lucidissime. ,alcuni posvolta. perfino dal compromc\lersi in oggi, 11 presupposto delle sia presentato con tutta una lentissimi blocchi. statici e Di qui l'estrema cura posta .gludlzi ideologici e perfino ., scoperta .., risiede non tanto corte dt attributi negativi (a inespressivi. come vecchi sassi dal classici nella scelta del politici sulla contemporanei-, nel procurarsi una certa qua- cominciare dagli .. scatarri su di un mondo non ancora abili muri,. au· .. odorino si nere- tato. Gli uomini verranno dopo Ileo un •po· come de caserma a evocare e distinguere le di- "LeAs viddesiD,,ePoccadaz o de logia:ionc dcr Teatro Jo- verse potenzialità conlenute vinelli .. ecc.) con cui si po- In quel sassi. trebbe supporre che li Gadda L'alienazione della realtà abbia voluto localizzare sto- dalla sua storicità in Gadda è ricamente I Commissariati altrettanto potente che in uno nell'Italia di oggi o meglio an- scriltore anglosassone. Non ~~~~ n~~:a !~m~u~li v~'ì~ic!~i~~I ~~c~an~~p~~; 11;,, 0 p~otfiri~n~f::~c~ * che facessimo. non rluscircm- e se lo facessimo. non crcecli t..4.Bll/lil_,f.,.l Cri 11'1 mo a riconoscere in quella remmo che degli equivoci. presentazione una caratteriz- D'altra parte tale operazione zazione politica o comunque di alienazione che abbiamo Se Robert De Poccadaz e un nome quasi' sconosc1uto in Italia, in Francia, ha richia_ malo l'attenzione e il favore dei piU autorevoli ambienti letterari con la pubblicazione del suo primo romanzo • Les Avides •· E Gilbcrt Gonne, deflflet\d0 il libro • In f)remiere bombe de la saison littéraire .., ha inteso affermarsi con la vnhditil e novità, anche un tono di • imprevu •, che, pur senza porre un esito polemico, lo la_ scia tuttavia intuire. Robert De Poccadaz è l'ultima scoperta di Daniel Halevy, per tanti anni 11•ta\ent-scout• delle edizioni francesi, che diede giil l'investitura ufficiale ad autori come Mauriac e Montherland. accogliendone le opere fra i suoi famosi • Chaicrs verts •· E' un uomo gio\•ane cd mtcre~santc, in cui la scintillante freddezza de l'esprit, tipica_ mente francese, è ammorbidita da una sensibilità piU latina vido di espcricm:a e di pcn• siero. Se a ciò si aggiunge una sfumatura esteriore di dandy_ smo, contrapposta a una simpatia di sociahtà e di rapporti umani. si avrà la visuale at- . sociologica. Santo Stefano del visto come dal Gadda vcn~a traverso cui. rile\:are ~ .com- Cacco è un luogo qualsiasi. effettuata, negli scrittori ameporre. I~ lis1?nom1a spmtua\e tremendamente reale. ma di rtcani si compie attraverso die ~rt1sllca ~1 questo scrittore. una verità che rifiuta la com- sintcgrazioni di tutt'alt_ro. gcNa~o 8: Vtllofranche - cn - plicità di un giudizio storico nere. Comunque a noi mtcBeau1ol~ts, sul Rodan?, nel o morale. Santo Stefano del ressava stabilire ~omc nel 1920, v_, trascor_se u'"!adole- Cacco è un luogo orrido, ha Gadda e in quegli scrittori sce~za tntensa di st udi lette. l'orrore che In genere si vuo- stranieri esiste una stessa rari ~he m.atur~rono la sua le attribuire In Italia a car- tendenza a smontare la realtà vocu1oné dt scrittore. Le v1- ceri. ospedali e Commissariati: dalla sua Intelaiatura tradicende della guerra lo. poi·ta- ma si tratta di un orrore che zionalc. anche se negli angloro'"!o su~cess1v~mcnte m. Au- non si carica dello sdegno sassoni quella scomposizione st.r~a e m ltalm, d_ove si st a- della condanna, se non nella è in !unzione di una ricostrubtl! nel 1946. A _Milano occu- misura In cui quella condan- zionc o. meglio. dcll'lmpossipu~ un. J?OSto di. lettore alla na. quello sdegno e quell'or- bile recupero di una nuova Umversita Cattolica. e qual- rorc possono essere sfruttati possibilità "uomo .., quand~ che anno dopo nella st cssa nella loro indubbia potenzia- nel Gadda lo smontaggio SI Un1vers1ta gli venne affidata htà evocatoria di immagini, lumta a ortrire alcune afferuna cattedra di Lingue e Let-, sogni realtà Realtà qualsiasi, maziom astoriche. preumane. teratura Francese Ultima- allo stato neutro Dotate di neutre, del tutto senza memomente pero ha lasciato la do- aagrcssiv1tà csclus1vamentc fi-, ria E come uno scritlore ancenza universitaria essendo s~a E molti altri csem-pi po- glosassonc. e a differenza stato nominato O1r~ttore del tremmo portare a rtprova del- della piu parte degli scrittori •,Centra rrança1se detudes et la non complicità moialc dellttal\am, Gadda dimostra una d m,formataon • d1 Milano Gadda net confronti de!Ja grande cunos1tà per 11 hnGABRIELLA CANTI gola. ferocemente mento per operare alcune fonli raa~io dellranortr, * di ~LIO TALAUICJO Nolizie sensazionali: un apparecchio elettronico e capace di uccidere o di curare> (come se fosse la stessa cosa!) esseri viventi situati a migliaia di chilometri di distanza sarebbe stato 'inventato da un ingegnere -americano, Galeo Hieronymus. Quest'ultimo, che ha discusso la sua invenzione con un gruppo di eminenti scienziati dell'esercito, al Pentagono, ha dich.arato ai glornallsti che la sua invenzione è g;à stata sperimentata con successo su un uomo af!etto da malaria, che si trovava nel Pacifico meridionale, a seimila miglia di distanza dall'apparecchio elettronico. Pure ammettendo che il suo -apparecchio può anche essere considerato come il precursore del 4( raggio della morte>, tanto comune - a quel che sembra - nei romanzi di fantascienza, Hieronymus ha tuttavia insistito prevalentemente sugli aspetU medici e terapeutici della sua invenzione. L'inventore ha spiegato d'aver scoperto che qualsiasi tipo di sostanza (animale, vegetale o minerale) emette onde elettroniche la cui frequenza può essere esattamente analizzata e conli'ollata. EgH ha definito e completamente nuovo > questo concetto di energia basato sulla diversità degli spettri di frequenza delle onde emesse dalle diverse sostanze. Queste onde - ha spiegato l'ingegnere - possono essere dirette contro i tessuti di un esser umano, o per ucciderlo o per curarlo, a molte migliaia di chilometri di distanza. -------------------~ che gallica e da un gusto (er- Robcrt dc Poccadaz L esordio dt Robert Dc Poe- realtà ritratta 51 consideri lo,guagg 1o. per il mescolamento cadai come scrittore avvenne spettacolo del cadavere di Li- dcgh slili. per le più raffinacon un saggio apparso nel hana ( Un profondo un ter- te combmaz.1oni verbali. che 1951 'Les med1ocres •, ad rtbile taglio rosso le apnva la cost!tmscono un valido stru- (Contmua a pag. 6) Aveva preso metà il collo damcntaJ1 d1stors1om nella Negli esperimenti effettuati finora - ha proseguito Hieronymus - questi raggi sono stati usati su uova fecondate, contro le invasioni di bruchi e su pochi volonta1i affetti da virus o da germi. Gli esperimenti sono stati effettuati a distanza diverse fra l'apparecchio trasmettitore e l'oggetto. Hieronymus, che per adesso prosegue le sue ricerche con mezzi privati, spera d'interessare alla sua invenzione le autorità mediche e militari: egli ha dichiaralo che probabilmente i russi sono a buon punto nello sviluppo di questa invenzione per scopi medici o bellici. CAltLO DE' DOTTORI I.\T S,IGGIO * 1"011/0GRA FICO IU Flt1l1\ICO CROC"E Chiunque è stato alla scuola di Walter Binni sa come rillustre studioso toscano affronti i problemi letterari contemperando una sensibilità tutta nuova al rigore estremo della ri· cerca e della documentazione: come insomma venga riconsiderata attorno al nu· eleo cenh·ale tutta l'atmosfera critica-storica con at· lenzione particolare al rapporti dell'autore studiato con il suo tempo. Il frutto sinora più importante di si· mile lavoro è quella colle· zione dei e Classici nella storia della critica >, cui, sotto la direzione del Binni hanno contribuito attivamente molti altri studiosi suoi alunni. Uno tra i più giovani di costoro, Franco Croce, particolarmente interessato agli studi sul Seicento, pubblica ora presso e La Nuova I tali a > un saggio monografico su Carlo .de' Dotton, degno della migliore attenzione. Da tempo la critica sem· bra portata ad una rlvalu· tazione del mondo baroccoarcadico, soprattutto dopo la dura lezione del De Sanctis secondo cui il Seicento è un secolo perduto. Parole, quelle del De Sanctis che nonostante il troppo noto 5aggio crociano 5ull'età baUN MORALIST~"- BABOCfJO rocca restano ancora nella mente dei molti come l'epi· taffio di un secolo e più, giacché anche la successiva arcadia ne è praticamente travolta. Merito di Franco Croce è anzitutto quello di essersi prop0sto più che un lavoro completo sul Dottori (destinato a rimanere nelle biblioteche erudite dei pochi specialisti, data la rela1iva import.anza di questo scrittore) uno studio che e colga in movimento le tensioni di gusto dell'età barocca>. Vale a dire di aver seminato attraverso la storia morale e letteraria del Dottori il rapporto fra un letterato d'anlmo e di origine nobile e le correnti letterarie nelle loro aderenze e nelle loro fratture con la vita pubblica. E* pur vero che quest'ultimo punto, a nostro giudizio essenzia-1 le, è qua e là soltanto suggerito o accennato, !orse * ,li Giri.I' f<'llrl.1'('0 l'E.11E' troppo spesso concedendo per iscontati i movimenti storico-soc1ali che dilaniavano la vita pubblica del secolo, la cui conoscenza è necessaria non soltanto per comprendere le reazioni sdegnate del moralista Dottori, ma gran parte della poetica dei letterati del tempo 1 dai cultori del genere eroicomico (non solo il Tassoni, ma con il Dottori il Lippi, il Neri, il de' Barài, ecc.) ai satirici (Soldani, Rosa, ecc.): quanti insom~ ma, capitanati dal Testi, indicarono quella curiosa contraddizione del Seicento, tutta imperniata sul disordine storico-sociale, per cui reagendo con violenza all~ moralità convenzionale cd al linguaggio accademico e idillico finivano in una convenzionalità non molto dissimile. Carlo de' Dottori muore nel 1686, quattro anni prima che l'ultimo antimariniI smo si c.rmasse ufficialmente contro la barbarie e la lascivia seicentesca. nella costituzione dell'Arcadia. ' Ma anllmarinista (sia pure marinismo del Bertanni, come precisa F. Croce) era di già il Dottori, e tutta la sua vita poetica è nel ten· tativo di rinsanguare i moduli secentisti con nuova, sincera efficacia, sia nelle forme del comico sia in quelle di una nobile tragicità (Aristoùemo), l'u11a e l'altra mossa da un palese desiderio di correggere i mali del secolo a suon di ingiurie o di esempi. Si direbbe che quanto avverrà nell'arcadia presto degene· rancio, è di già molto spontaneo, e un po' confuso sul· le prime. nel Dottori; cosa altro infatti si riproponeva l':ircadia nelle sue manifestazioni più sincere se non di ricon jurre nobile umanità al:a poesia, scrostando il mondo letterario della barbara super!icialità ed innervando in esso sulle sepolte radici del classicismo i rami di una nuova sensibilità? Se in gioventù il Dottori aderisce al com· promesso letteratura mondanità, pure è già presente nel giovane padovano quel· lo spirito nobile, ancora assai condito di superbia, che per tutta la vita egli cer· cherà di separare dalla sciocchezza delle leggi del mondo. E bene appare dal saggio del Croce, come si!· fatto tentativo riesca dlffi· colloso, sempre contrastato e contraddetto dall'influenza dei modi dell'epaca, per cui i primi tentativi del genere comico ,appaiono semplice stridore di parole anzichè ribellione autentica; e la carica di umanità della prima poesia difJicilmente si distingue dalla sfrenata sensualità dominante. In questa opera di decifrazione fra l'autenticità del Dottori e l'influenza dell'epoca, il Croce accompagna il Dottori fino alla maturità, In cui il e modo> della favola eroicomica, cL'Asino•, si interrompe nella contenuta e reale drammaticità dell'episodio di Desmaniana, annunciatrice dell'eroismo malinconico e severo che sarà della Merope dell'Aristodemo. Come il nobile moralismo del Dottori aneli a tradursi non in uno schema ma in un autentico concetto di umanità, lo si osservi appunto nel gl'adualo evolver· si degli aspetti in cui il Dottori ravvisa l'onore dell'uomo, e la personalità superiormente sdegnosa 1_el letterato, fino ad accennare, protestando contro l'abbominio dei bravi, motivi sinceri della libertà individua• le, identificandola con la degnità e con la superiorità stessa. Da questo studio ap· pare che già nel Dottori si Biblioteca Gino Bianco annuncia una nuova civiltà, la ricerca di una nuova vitalità che rigettando il codice barbarico medioevale ricerca motivi di vita nel mondo classico. Nelle e Confessioni> del Dottori, non 60lo si ripudia ancora una volta la violenza della soldataglia, ma il culto della degnità e deUo onore supera la rissosa vittoria che si ottiene nei duelli - e istituti barbarici> - e si riallaccia al culto della romanità. Il Dottori, nota il Croce e allarga la polemica contro quel crudele costume a polemica contro la cult.ura su cui esso si fonda, che non gli appare soltanto indegna di una civit!à cristiana, ma estranea alla vita concreta e attiva dcgti uomini, nata. solo da fantasticherie sfaccendate e superbe>. (P. 313) Le e Confessioni>, ultima opera del Dottori, sono presumibilmente del '76: nel loro carattere aulobiog~·afico c'è dunque non solo l'autointerpretazione dell'autore, ma la testimonianza del tramonto della età barocca in una sensibilità più moderna e vitale e cosciente che sul finire del I secolo, si denominerà u!fi · cialmente Arcadia. GIAN PRANCO VENE' li capo del gruppo di scienziati dell'esercito, dot• lor Richar'Ci Weiss, il quale ha partecipato alle discussioni con Hieronymus, ha dichiarato, al termine della riunione, che per OI'a l'esercito non ha avanzato alcuna proposta per sviluppare l'invenzione; ma ha subito aggiunto che egli stesso intende esaminare più a fondo l'idea. dell'inventore. Ancora una volta, dunque. gli scienziati fanno invenzioni più grandi di loro: s: legga, in proposito, il drammatico libro di Robert Yungk, Gli apprendisti stregoni, uscito recentemente per i tipi dì Einaudi: in esso il celebre giornalista svizzero, autore de Il fut.uro e già cominciato, racconta la storia allucinante della fissione nucleare. A un certo momento i fisici atomicC non credettero nemmeno alla loro grande scoperta. tanto essa era disumana: Enrico Fermi, per esempio, nel 1934 er3 riuscito a disintegrar-e un atomo di uranio ma 1 interpretando erroneamente il fenomeno, pensò di aver creato un'altra sostanza ch·egli chiamò, infatti, transuranio. Poi la corsa alla bomba atom:ca ebbe inizio: dopo Hiroshima un altro scienziato ebbe l'incarico di calcolare. quando si trattò di mettere a punto la bomba H, se non ci fosse il pericolo che tutto il globo terrestre diventasse un immensa palla di f\.1oco. Insomma, la transmutatio materiae degli anUchi alchimisti aveva preso la mano ai moderni scienziati: che adesso vorrebbero fare marcia indietro, autocensurarsi, non pubblicare nulla dei loro gen!ali esperimenti: se la « ragion di stato• non lì costl·ìngesse a inenarrabili compromessi con la loro coscienza. E ci si mette pure il dottor Weiss: che, ·a nome dell'esercito, f:nlrà - molto probabilmente - con il firmare la condanna a morte di tanti uomini che l'ingegner Hleronymus forse pensava soltanto di sottrarre a un doloroso squilibrio fisiologico. ELIO TALARJCO

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