Viva Gesù : compendio delle virtù della contessina Teresa Lovatelli

\ VIVA+ GESU Compendio delle virtù della Contessina Teresa Lovatelli di Ravenna, morta Educanda in questo Mnnastero della Visitazione di Santa Maria di M,,dena li 21 Ottobre 18so in età d' anni u mesi 2 e giorni 1. S ..... e beato dicesi nelle divine ScrltÌure quegli che sin daiJa sua gioventù porta il giogo del Signore , tal certamente dee dirsi la fortunata Fanciulla, deiJa quale intraprendiamo ad esporre il compendio delle virtù. Trasse Essa i suoi natali da illustre· Famiglia di Ravenna : i suoi genitori furono il Sig. Conte Cav. Gio. Battista Lovatelli del Corno , e la Signora Contessa Eleonora nata Marchesa Spreti. Non ci estenderemo nel lodare i pregi di questi nobili conjugi, giacchè le virtù de' Figli formano l'elogio de' Padri. Quella di cui parliamo fu posta in educazione fra noi in compagnia d'altre due Sorelle, una maggiore, l'altra minore di Lei in età: contava Essa il nono anno della sua, e ben presto si conobbe esser eiJa prevenuta con singolari benedizioni dal Signore. Gli esempj di virtù avuti nella casa paterna , e le sode massime di cristiana pietà cominciarono a farsi conoscere , e ben si vide che in Lei trovavansi singolari inclinazioni per le vir-

s tù. Avea sortito dalla natura un naturale ai«Juanto ardente e risentito , ma seppe Essa servirsene in bene, giacchè scorta da un santo timor di Dio, vero principio della sapienza, si diede con generosità superiore alla sua tenera età a rivolgere a profitto proprio ed altrui queste naturali tendenze : rivolse tutto l'ardore ad amar Dio e a distruggere in se quanto eravi di difettoso , e rivolse il risentimento in zelo della di vina gloria procurandola con ogni mezzo e a costo di qualunque sacrifizio. Bramosa d'accostarsi a ricevere il pane degli Angeli cominciò a generosamente praticar le virtù, e sopra tutto si distingueva con una singolare pietà, quale )a rendeva avida delle pratiche di divozione, e bramosa di cercar sempre nuovi mezzi onde onorare il suo Dio. Esattissima fin da quel punto a' doveri del suo stato formavasi un impegno d'essere fedele a più minuti regolamenti della classe, riguardando come gran colpa la minima trasgressione ch'essa avrebbe punita in se stessa con severe mortilìcazioni, se le sue Maestre non glielo avessero vietato. Conosceva fin da quel tempo èssere il silenzio custode del raccoglimento interno ; perciò affil)e di non mancarvi si prefisse di tenere fra il giorno piena d' acqua la bocca, nei tempi di lavoro , ma le fu ciò proibito, ed Essa più noi fece. Applicavasi con assidua attenzione ad apprendere quanto le veniva insegnato , e nei lavori riesciva assai bene , ma per gli studj trovava molte difficoltà non avendo gran talento ed

3 apertura di mente, ed erale questo motivo di pena vedendo altre sue compagne di lei più piccole maggiormente avanzarsi. Quì luogo sarebbe per estenderci al racconto di mille sante sue industrie per l'acquisto delle virtù cristiane , e per procurare a tutto suo potere il profitto delle compagne, dalle quali sapeva farsi egualmente amare e stimare per condurle colle parole e coll'esempio ad emendarsi de' loro difetti, e a rendersi fedeli a loro doveri: per non estenderci troppo basterà per tutto il dire , che i progressi da Es3a fatti, tanto nel vincere i proprj difetti, quanto all'acquisto delle virtù, le ottennero la grazia d'es~ere ammessa alla Santissima Comunione prima di compiere l'anno decimo di sua età, giacchè la maturità del suo spirito, dava chiaramente a di vedere, che la grazia divina operava mirabilmente, e la g~:~idava con lumi ed eccitamenti particolari nelle vie della cristiana perfezione. Fu pertanto fissato il giorno ~9 Maggio dell'anno 18 18 consecrato alla solennità del Sacro Cuor di Gesù, perchè in quello si accostasse la -prima volta a ricevere il suo Sacramentato Signore. Si dispose con gi~ilo e fervore a questa Santa azione co' soliti Esercizj Spirituali di tre giorni, nei qu ali Essa fece la Confessione generale con sentimenti di singolare pietà: attese più particolarmente in questi giorni alla interna ed esterna mortificazione, non trascurando verun incontro per maggiormente piacere al suo Dio. L'amor divino che

gi erasi impossessnto del di lei cuore sapeva farle trovar mezzi di mortificarsi assai frequenti, ed Essa fedele ai lumi, c!te riceveva sapeva anche naacondere con disinvoltura le cose che le cagionavano patimento : sembrerà una minuzia quella che son per dire , ma sarà un esempio di qudle tante eh' ella sapeva praticare , quali per la loro continuazione non sono poi sì piccola cosa. La mattina medesima, in cui accostar si doveva alla Santa Comunione , mentre una delle nostre Sorelle si raccomandava alle di lei orazioni , osservò che cangiava colore, e sembrava si sentisse assai male. La Maestra che era presente la interrogò di ciò che fosse, ma fu costretta ad usare dell'autorità per saperlo: confessò allora che la cuffia che aveva in papo le causava per la strettezza gran dolore alle orecchie, ma che aveva creduto bene di non dirlo per non perdere quell' occasione di patire alcun poco per amor di Dio: si vide in fatti che vi voleva la di lei generosità per soffrire in silenzio. Così ben disposta riceyette il suo Dio, il quale, come Ella scrisse lo stesso giorno io un libretto ili memorie , ricolmò di consolazione spirituale la di lei anima, e nel t empo stesso la invitò con dolci i spirazioni a rinunziare alla hramP. di avere maggior talento per apprendere , e 1e fece conoscere esser ciò per Essa assai vantaggioso; anzi volle che gli promettesse di rallegrarsi quando vedesse le altre far più profitto negli studj dandone lode a Lui. Di ciò essa fece proposito, come pure d' offrire

5 con frequenza il suo cuore a Djo per eseguire in tutto la di Lui santissima volontà ; fece ar.che altri propositi che per brevità quì si tralascia di riferire, ma basta il dire che poco tempo prima della sua morte interrogata da una sua Maestra come fosse stata fedele a tanti propositi fatti , e particolarmente a quelli della prima Comunione , rispose, che non sapeva di avervi mai mancato con avvertenza : parole che ben mostrano quanto Ella siavi stata fedele, giacchè vegliava continuamente sopra se stessa , e nel tempo dell' orazione Dio le dava gran lume per conoscere i minimi suoi mancamenti , come si vede nelle piccole memorie che si sono trovate da lei scritte. Dopo questa grazia, a cui si ben corrispose, si è sempre veduta pe rseverare nella pratica delle virtù ; crescendo però a proporzione dell'età an· cora la cognizione, non si può dire quali mezzi ed industrie da lei si usassero per indurre le sue Sorelle, e le altre compagne alla pratica del bene. Le Maestre potevano viver tranquille sopra di lei in certi piccoli incontri , perchè ben sapeva Essa sostenere colle altre la loro volontà, correggendo con una libertà evangelica le difettose , ed usando ragioni sì efficaci e sì proprie, che le Maestre medesime restavano, quando lo sapevano, meravi· gliate. Non il genio, o l'inclinazione erano quem che formavano i legami delle particolari amicizie che stringeva talora colle compagne, ma bensì il solo desiderio del loro bene; procurava tali amici·

6 zie anche colle meno conformi al suo genio , cer~ cando con saggi consigli , tanto in voce quanto in iscritto condurle a vincere i proprj difetti, sugge• rendo loro pratiche di pietà atte ad ajutarle per l'acquisto delle virtù, e seco lei niuna aveva corrispondenza che fosse frivola o inutile, anzi la ,sti· • ma , che tutte avevano di sua virtù le moveva a procurare d'entrare in lega con .Essa quando bramose erano del proprio profitto, il che con dolci e soavi modi da lei procuravasi secondo le occasioni. Raccomandava alle altre, ed Essa pure praticava, l'esercizio di preparazione alla morte, anzi ha detto più volte alle sue Maestre, che chiedeva ogni giorno grazia al Signore di morire prima del termine di sua educazione , se mai la sua eterna nlute avesse dovuto correre qualche rischio in mezzo ai pericoli del Mondo , e tal preghiera particolarmente faceva assistendo alla Santa Messa, ed accostandosi alla Santa Comunione. Io una condotta sì virtuosa e costantemente applicata al divino servigio, vedevasi questa saggia Fanciulla esser guidata dallo spirito di Dio, perchè penetrata da bassi sentimenti di se stessa traeva tutta la sua forza da un'umile e confidente preghiera, e tutta la sua sicurezza dall'ubbidienza, congiunta ad una esatta custodia de' proprj sensi, con una costante ed universale mortificazione. Il basso sentimeuto che avea di se stessa la faceva confondersi davanti a Dio, sembrandole che mentre zelava il profitto delle altre trascurasse la

't propria perfezione, e si vede ne:suoi piccoli scritti quanto si rammaricasse de' proprj difetti, quali a lei sembravano assai gravi, mentre poi Essa tanto cercava l' altrui perfezione. L'orazione formava le sue delizie, e tutti i ri• tagli di t empo che liberi le rimanevano , erano da lei con costante metodo impiegati parte in questo santo esercizio , e parte nella lettura de' Libri spi• rituali. Non aveva maggior contento quanto in udire parlar di Dio, e vedevasi sul suo volto l'interna soddisfazione dell 'animo, e con una santa avidità cercava le occasioni di simili ragionamenti per poi pascere il proprio spirito co' santi affetti che questi eccitavano in lei. I misterj della vita, passione e morte ùel divin Redentore erano I' or• dinario soggetto di sue meditazioni, e da' suoi esem· pj traeva la brama ù' essere come la disprezzata e contraddetta, il che la mosse a fare una particolar novena per ottener e tal grazia , ma una sua Mae• stia le fece r iflettere , clte meglio era il ricevere con sommissione tutto ciò che a Dio piacesse disporre a riguardo nostro senza fare tali domande, che possono venire da segreto amor proprio : ciò ben dimostra quali fossero i sentimenti che l' ani• mavano , bisognando ognor moderarla, perchè si mantenesse in una giusta discrezione. Professava aingolare e tenera divozione alla Santissima Ver· gine celebrandone con fervore tutte le novene , ricorrendo ad essa in ogni suo bisogno , onorandola con pratiche di giornaliere orazioni; questa divo•

8 zione da lei vivamente raccomandavasi sì alle Sorelle sue, che alle compagne stimolando tutte col proprio esempio a confidare in questa Maùre di misericordia. Avea pure ])articolar divozione' a molti Santi, ma fra tutti onorava Santa Teresa di cui portava il nome , e si protestava di non aver mai chiesta grazia a questa Santa, senza averla ottenuta, il che faceva che le sue compagne a lei ricorressero, perchè la pregasse per loro in certi incontri, ed in fatti venivano esaudite: si oltrepasserebbero da noi i limiti della brevità se estender ci volessimo su tal proposito; passeremo pertanto ad accennare qual fosse la sua ubbidienza verso le Maestre. Per ciò che riguarda l'esterna pratica di questa virtù , abbiam già veduto quanto Ella vi fosse esatta, ma era tale la stima che ne aveva, e l'amore che ad essa portava, che non contenta di eseguire le ubbidienze a se imposte , ajutava le compagne ad esattamente compire quanto loro era ordinato, prestandosi spontaneamente; bramosa che non solo i comandi, ma anche i desiderj delle sue Maestre fossero puntualmente adempiuti, non meno da se che dalle altre , perchè erano da lei considerati siccome leggi. Avea per esse sommo rispetto, m& congiunto ad una filial confidenza per cui loro apriva il proprio cuore , manifestando ad esse il bene che faceva e i lumi che riceveva, affine d'avere il loro consiglio , e fedelmente attenevasi a quanto da loro le veniva suggerito sebben contrario alle di lei inclinazioni, anzi le pregava istante-

9 mente ad umiliarla in pubblico ed in privato, quando mancava a' suoi doveri, e chi'edeva con umile importunità grazia J' essere da loro es•rcitata nella annegazione di se stessa, non bramando altro che di morire intieramente alla propria volontà. Loro manifestava con tutta ingenuità i piccoli difetti in cui cadeva per essere ajutata ad emendarsene: trovava in questa confidenziale comunicazione la più dolce sua consolazione: ma il Signore che da tutto la voleva staccata per unirla perfettamente a se stesso , le fece conoscere alcuni mesi prima della sua morte, che la pena ch'Essa provava qualora non potevano le sne Maestre ascoltarla con comodo e darle piena sodclisfazione, a motivo delle molte loro occupazioni , che tal pena dico era difettosa, e ne volle da lei un generoso sagrifìzio, dandole lume per intendere, che meglio era per lei seguire in tutto la di Lui santissima volontà, amandola anche quando contraria er~ al suo gusto , perchè sempre diretta al maggior bene di Lei. La privò pure delle consolazioni sensibili nel tempo dell'orazione, il che le fu cagione di tristezza e di pena, che peraltro cercò di superare seconJo il consiglio avutone , mostrandosi allegra colle compagne e prendef\do parte ai loro divertimenti, ma impiegando il tempo dell'orazione ad umiliarsi profondamente alla presenza di Dio, il quale le t eneva nascosto il suo volto per farla maggiormente crescere in virtù mentre con apparente rigore I' eccitava a cercarlo con più di ardore, e le nascondeva il

IO profitto da lei fatto n.ella perfezione: ~a privazion~ delle delizie spirituali non raffreddo 1l fervore d1 questa generosa Fanciulla, ma con passo voloce continuò la carriera intrapresa , perseverando ne' divoti esercizj ad onta del tedio, che vi provava ed accrescendo il suo impegno per i doveri tutti del euo stato, con progredire ancora negli studj, e col rendersi sempre più l'oggetto della stima delle compagne, ch' Easa preveniva con uffiziosa carità in ogni loro bisogno, e finalmente col dare la maggior compiacenza alle sue Maestre, che la vedevano crescere giornalmente nella pratica delle virtù cristiane e civili. Il Signore però avea altri disegni ben diversi dalla nostra espettazione nel perfezionar così presto questo lavoro della sua grazia. Il giorno 10 Ottobre di quest' anno 1820 fu presa da febbre la quale si giudicò per gastrica nei suoi principj , ma nel quinto giorno manifestassi il subdelirio con altri sintomi pericolosi, e si conobbe che la cara Inferma era in pericolo. In questi primi giorni in cui rimase più libera di mente conservò la solita sua egualità di spirito, e mostrossi sempre egualmente docile che mortificata nel prendere le medicine e tutto ciò che le veniva JHesentato. Allorcbè manifestoui il pericolo fulle ordinata la Confessione , quale da lei si fece con sentimenti di cristiana e tenera pietà; crescendo il male le si dovette amministrare anche il SS. Viatico, ma non è facile il dire qual fosse il suo giubilo ad un taio annunzio; vi si diapoae con istraordinario fervore, e

Jl all'entrare in camera il Sacerdote che glie lo portava, rinvigorita dall' amoroso t rasporto del suo ardente desiderio , si alzò con imp~to a sedere sul letto , tenendo poi di continuo gli occhi, che le brillavano per allegrezza, fissi sulla Sacra Ostia, q~a i impaziente di dilazione mostrava io volto •tuanto fosse viva la brama Ji cibarse ne ; fece io seguito un ferven te ri ngraziamento, dopo il quale perdette intieramente la cognizione , che parve Dio le avesse lasciata scio per comunicarsi a Lei Sacramentato, in ricompensa di sua fedeltà in amarlo e servirlo. Quantunque priva quasi sempre di cognizione diede pur nnche in segui to a vedere le buone abitudini che avea formate nel bene: sempre manténne una costante ilarità di volto anche fra più acerbi dolori del male , e di cinque veseicanti, con senapismi che a vicenda la tormentavano in varie parti del corpo. Sembrò che il Signore volesse esaudire gli ardenti dcsiderj che avea di p:t· tir molto , perchè le lasciò sentire il dolore sin quasi alle ultime ore della sua vita. Cont raddett:t ad ogni istante nelle voglie, che la violenza •l cl male le cagionava, a tutto cedeva senza replica ; non mai mandava un gemito, od un lamento, e i suoi discorsi e vaneggiamenti d' altro non erano che di cose pie, ed anche con ciò chiaro appariva, che solo Dio era l' oggetto unico e continuo de' suoi pensieri. Passò tutto il restante della malattia in tale stato, non dando segno alcuno di miglioramento , onde le fu amministl·ata l'estrema Unzione , c

u. fu assiduamente assistita da due Sa~erdoti, cio~ dal Signor nostro Confessore e Cappellano. Giunta la aera dei 2o 1 Ottobre entrò alle ore 8 in una penosa agonia, e fu munita di tutte le benedizioni ed indulgenze, cbe la Chiesa nostra amorosa Madre comparte a' suoi fedeli per ajutarli in quel gran passo. Pochi momenti prima di spirare' si rianimò il di lei volto , alzò gli occhi al cielo , e sembrò quasi pregustasse delizie di Paradiso : dopo ciò con una tranquillità e fì sonomia Angelica rese lo spirito a Dio, circa alle ore 1 r pomeridiane, nel punto stesso che dal Signor nostro Confessore si pronunziavano le ultime parole dell'Assoluzione; volando tutta pura a godere la ricompensa delle sue virtù, come abbiamo ogni motivo di sperare. Quanti si trovaron presenti al suo felice transito rimasero penetrati da sentimenti di tenerezza e di consolazione, loro sembrando che Dio avesse 8Ciolta quella bell'anima da legami del corpo pPr unirla eternamente a se stesso, prima che il Mondo o il Demonio potesse in qualche modo alterarne il candore. A lei può darsi l'elogio che ad altri diede lo spi· rito Santo = che in breve t empo ha compita una lunga carriera = Possa il suo esempio servire d' efficace stimolo alle Damine sue pari, non meno che alle dilette sue Sorelle, potendo ognuna facilmente ricopiare in se stessa le virtù di questa generosa Fanciulla, avendo Ella camminato per vie comuni, ma con istraordinaria fedeltà e raro fervore! Niuna pertanto tema seguire sì belle traccie , e animata

~~ da eànta emulazione provi di giungere dove Ella è giunta co' passi d'una fedele dipendenza dalla divi na grazia, e d'una totale rinunzia della propria volontà. Ciò che sembra diffici le all'uomo, è facile a D10; quindi per mezzo dell ' orazione ognuna confì.-li di ottenere ciò ch'Ella ottenne. 010 SIA BENEDETTO !

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