Discorso del cavaliere Emilio Visconti-Venosta ministro per gli afffari esteri

--- 40 porre a qualche repentaglio la sicurezza dei nostri connazionali e della colonia italiana residente in Tunisi, noi ci siamo affrettati a mandarvi alcune navi che valessero a proteggerli, e diffatti la bandiera italiana giunse sollecita in quella rada. Quando poi ci giunsero delle informazioni le quali ci mostravano come i fatti di Tunisi potevano prendere un più grave sviluppo, e pigliare l'importanza di un avvenimento politico, ci siamo affrettati a mandarvi delle forze le quali fossero in corrispondenza cogli interessi che l'Italia ha nella Reggenza. L'onorevole deputato Macchi mi ha chiesto quali istruzioni abbiamo date al console ed all'ammiraglio Albini, e se queste istruzioni si limitano alla difesa della colonia o si riferiscono pur anche allo sviluppo che potrebbero prendere gli avvenimenti. Abbiamo dato al console ed all'ammiraglio le più ampie istruzioni, perchè fossero in condizione di proteggere efficacemente gl'Italiani che sono in Tunisi; abbiamo loro dato delle istruzioni che li abilitano a prendere tutte quelle misure che saranno richieste dallo sviluppo dei aasi. Imperocchè, o signori, in Tunisi abbiamo innanzi tutto a proteggere la vita e le proprietà dei nostri connazionali: e non ho bisogno eli esporre alla Camera i motivi per cui nessun avvenimento importante nella Reggenza eli Tunisi può rimanere estraneo agl'interessi della politica italiana. Manterremo adunque quelle forze innanzi a Tunisi ~inchè potrà esistervi alcun pericolo per la sicurezza dei nostri connazionali, ed anche sinchè le condizioni della Reggenza potranno essere tali da esigere un lliteriore sviluppo della nostra politica. •

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