Discorso del cavaliere Emilio Visconti-Venosta ministro per gli afffari esteri

37 temperanza i partiti, e nello stesso tempo dissuadevano da qualunque idea di colpo di Stato che potesse mutare le istituzioni del paese. La questione dei conventi dedicati occupò poi la diplomazia della Sublime Porta e delle potenze garanti. Io non entrerò nei particolari intricati di tale que- ·stione: mi basterà di esporre alla Camera quale opinione abbia in questa vertenza manifestato il Governo italiano, opinione la quale naturalmente regolerà la condotta del nostro rappresentante nella conferenza che si è aperta a Costantinopoli. I conventi e i luoghi pii che furono dagli Ospodari di Valacchia e di Moldavia, non che dai patroni dedicati alla manutenzione dei luoghi santi, dei conventi . del monte Athos e del monte Sina'i, e posti sotto la direzione dei patriarchi della chiesa greca, occupano un'immensa proprietà di manomorta. Nell'amministrazione di questi istituti sorsero tutti .quegli abusi che sogliono pullulare nelle istituzioni • quando più non rispondono alle esigenze dei tempi. Questa immensa manomorta, la quale occupa una parte ragguardevolissima del territorio dei Principati, fu sempre origine di grave malcontento alle popolazioni e d'imbarazzi al Governo. Le potenze che nel Congresso di Parigi bsi occuparono dei Principati Danubiani, dovettero anche rivolgere la loro attenzione a questo affare, e nelle conferenze che seguiròno di poi a Parigi per determinare alcuni punti di esecuzione del trattato stesso si stabilì nel protocollo numero 13 un metodo di soluzione, che in conclusione altro non è che un sistema di arbitrati.

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