Discorso del cavaliere Emilio Visconti-Venosta ministro per gli afffari esteri

35 non ci hanno riconosciuti. Noi abbiamo colto con piacere l'occasione di annodare dei rapporti regolari con quel Governo a cui testè alludeva l'onorevole Guerrieri, il quale sotto l'indirizzo d'un principe illuminato e di un distinto uomo di Stato pratica una politica sinceramente e schiettamente liberale e nazionale; abbiamo colta con piacere quest'occasione (non ce ne vantiamo come di un gran trionfo), ma abbiamo colta con piacere quest'occasione, perchè gli Stati oggidì non si misurano soltanto dall'ampiezza del territorio e dal numero della popolazione, ma anche dalle idee che rappresentano. (Segni di adesione) Ed i rapporti che abbiamo avuto col granducato di Baden ci han provato quali utili e fecondi risultati si potranno ottenere un giorno quando la Germania ci renderà giustizia, e per i reciproci interessi materiali, e per i reciproci interessi morali, coi rapporti regolari che si stabiliranno un giorno tra la Germania e l 'Italia. (Bene l Benissimo!) L'onorevole deputato interpellante mi chiedeva infine: che cosa avete fatto in Oriente e nei Principati Danubiani? Risponderò a quest'ultima domanda e quindi dirò qualche cosa al mio onorevole amico il deputato Macchi che m'interpellò sugli affari di Tunisi. L'onorevole deputato La Porta non mi ha chiesto un programma generale di politica in Oriente. Di fatti nel periodo ora trascorso non è sorta' in Oriente alcuna di quelle grandi crisi che obbhgano a cercare nuove combinazioni. L'Italia, o signori, ha il grande vantaggio di avere in Oriente una posizione determinata nettamente dal

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