Discorso del cavaliere Emilio Visconti-Venosta ministro per gli afffari esteri

• l 24 . Il Governo inglese nelle sue comunica-zioni aveva già specialmente posta la questione su questo terreno. Esso si preoccupava delle due massime difficoltà che diplomaticamente si trovavano in·questa questione, cioè di precisarne i confini e di trovare il titolo della inh·omissione diplomatica. Si volle dunque ridurre la vertenza entro tali limiti in cui fosse possibile di reclamare dalla Russia l'esecuzione di un obbligo assunto sotto la guarentigia di una transazione internazionale. L'Austria si era sino ad un certo punto accostata al modu di vedere delle potenze occidentali, ed il suo concorso, sin che si trattava di un'azione diplomatica relativa alla Polonia, poteva parere tanto più importante, quando si consideri la sua.speciale posizione, e come il diviso dominio della Polonia fu sempre il più saldo vincolo di quelle coalizioni che pesarono sulla libertà d'Europa. . · Le potenze dunque andarono d'accordo nel conside- . rare che laRussia possedeva le provìncie polacche sotto alcune particolari condizioni rispetto a' suoi sudditi .. Ma quando si vollero poi determinare queste pecubari condizioni in cuj doveva anche trovarsi un elemento di effica-ce pacificazione, esse furono &pecialmente formo late come lo esigevano gl 'interessi e la posizione dell 'Austria. Si propos e all~ Russia l 'accettazione de' sei punti che tutti conoscete, i quali furono' al~­ gomento di una negoziazione di cui }':imperatore Napoleone nel suo discorso constatò il definitivo insuccesso·. Il Governo italiano non prese parte a queste nego~ ziazioni, assunse un'attitudine di rise:çva; fl:Oi non abbiamo manif,3stato alcun desiderio di prendervi parte. l

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