Discorso del cavaliere Emilio Visconti-Venosta ministro per gli afffari esteri

19 stiti alcuni corpi morali od alcune persone ecclesiastiche che hanno domicilio in Roma. Siccome è massima di diritto che per godere all'estero i frutti dei benefizi occorre un'autorizzazione sovrana, così fu ordinato a tutti gli economi del regno di porre sotto sequestro le rendite di quei benefizi che fossero posseduti da beneficati residenti negli S.tati pontificii. Io dichiaro all'onorevole Passaglia che questa questione delle rappresaglie l'ho attentamente studiata, ho fatti dei progetti, ne ho fatti fare, ne ho riscontrati gli effetti,colle cifre statistiche. e mi sono sempre arrestato dinanzi ad una considerazione alla qu~le l 'onorevole Passaglia non rimarrà insensibile: ed è che le conseguenze delÌe misure da prendersi, misure che dovevano essere assai rigorose e severe, ricadevano interamente a danno d'elle popolazioni romane, le quali sono le prime ad affrettare còi loro voti il momento in cui saranno ricongiunte all'Italia. (Bravo!) Offendendo gl'interessi dei sudditi si esercita di solito una pressione sui Governi alla quale questi finiscono per cedere. Tale non poteva essere la nostra fiducia col Governo pontificio, il quale, purtroppo, ha completamente diviso i suoi interessi dagl'interessi dei sudditi che così malamente governa. (Bravo!) Prima di uscire da quest'argomento , mi sovviene che l'onorevole Miceli ha ieri intrattenuto la Camera di alcune armi, di alcuni nniformi, di alcuni attrezzi di guerra che si trovarono a botdo del Malartic, legno mercantile francese, colato a fondo per un disgraziato 3

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