Discorso del cavaliere Emilio Visconti-Venosta ministro per gli afffari esteri

17 Per questo ab~iamo veduto espellere molti fra i più famigerati cospiratori, per questo quando le autorità, o le truppe francesi arrestano dei briganti od armati, od accolti in bande, i quali tentano di passare sul nostro territorio, noi li vediamo tradotti innanzi ai Consigli di guerra francesi, e se contro di essi esiste qualche regolare mandato di cattura dei tribunali italiani, la bro estradizione ci viene regolarmente accordata. Rimangono quei malfattori contro i quali esistono dei mandati di cattura, e che trovano rifugio e rimangono nel territorio pontificio senza essersi resi colpevoli di alCUJ).O di quei fatti a cui poc'anzi accennava. Intorno a questa categoria d'individui la questione non è ancora sciolta fra noi e la Francia. Stiamo trattando per ·trovare un modo di onorevole soluzione, ed io spero dal buon volere e dallo spirito di conciliazione dei due Governi che sarà possibile ottenere ilrisultato che dE-sideriamo. · L'onorevole deputato Passaglia mi ha an,che interpellato intorno alla dimor.a di Francesco II in Roma con onori regali ed alla presenza presso la Corte di Francesco II di rappresentanti di potenze estere. L'onorevole deputato Passaglia vorrà indicarmi quale rappresentante di una potenza che abbia riconosciuto il regno d'Italia si trovi accreditato presso l'ex-re Francesco II, perchè certamente noi non possiamo reclamare presso quelle potenze le quali ,non ·ci hanno riconosciuto. Noi non abbiamo mancato di insistere per l'allontanamento di Francesco II, ed il ministro di Francia a Torino mi ha dato comunicazione ufficiale di·note in-

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