Discorso del cavaliere Emilio Visconti-Venosta ministro per gli afffari esteri

13 quale mostruoso esempio dei diritti d'asilo d'el medio evo. (Bravo! Benissimo!) Noi chiedemmo dunque alla Francia l'espulsione dei cospiratori e l'estradizione colla consegna alle auto- ' rità italiane dei briganti e dei malfattori. Qui sorgeva per la Francia una questione di giurisdizione e di sovranità 'territoriale a dir vero grave e difficil e. Se da un lato l'occupazione francese non ha per iscopo di sostituire nella sovranità territoriale al Governo pontificio il Governo francese, dall'altro lato questo stato di cose non può modificare nè la giustizia dei nostri reclami, nè il nostro diritto di legittima difesa. · Per esporre alla .Camera e all'onorevole Passaglia il linguaggio che su questa questione abbiamo creduto di tenere, e in che modo ponemmo la questione sul terreno del diritto internazionale, io leggerò un brano di una nota, che il nostro ministro a Parigi ha rivolto a quel ministro imperiale degli affari esteri, nota nella quale il distinto diplomatico che ci rappresenta nella capitale della Francia riassumeva le vedute e le istruzioni ricevute dal suo Governo. « Lorsque des malfaiteurs appartenant à un pays y commettent des crimes graves tels que vols à main armée, incendies, meurtres et pillages, et se réfugient ensuite dans un pays limitrophe, .attendant l'occasion de recommencer leurs forfaits, le Gouvernement du pays auquel ils appartiennent a-t-il le droit de demander leur extradition ? Aucun doute ne peut surgir à cet égard lorsqu'il y a entre les deux pays une convention d'extradition. Mais mème en l'absence d'une telle con-

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