Mentana

48 BJBLIOTECA PATRIOTTICA Ma la mattina del 22 procedemmo innanzi; traversammo la Farfa - chè i bersaglieri non ci contrastarono il passo - e giunti sotto il paese di Fara, posto sulla vetta del monte, scendemmo a Coldadino, ove si giunse verso mezzodì. Qui pure,, per la ristrettezza del luogo, mi convenne di~giungermi da Caldesi, e portai la mia colonna a Canneto, casale che dista cinqu<: chilometri dal primo. Alla mattina del 23, ripassando dal Coldadino, ripresi unitamente a Caldesi la marcia. Alle undici giun~emmo in una prateria c~rcondata da. selve. ~rano le macchie dei Monti Maggiori sui contini che noi stavamo per varcare. In questo posto le due colonne si fermarono per ordinarsi, e al mezzogiorno, spedita la prima compagnia della mia colonna perchè nel folto della selva fiancheggiasse la marcia di tutto il resto che procedeva serrato, sconfinammo felicemente, quantunque molestati da una pioggia dirottjssima, e giungemmo alla strada ferrata fra Passo Corese e Mont<:; Rotondo, dove accampammo la nostra gente, Da questa posizione spingemmo la quarta C< mpagnia della colonna Caldesi tino alla stazione di Monte Rotondo, per troucarvi il telegrafo e guastarvj la strada, e restammo jn attesa di notizie. ln breve ce ne pervennero di importanti; in Roma il 22 era scoppiato un mvto insurrezionale che fu subito represso, a Passo Corese era g,unto Garibaldi stesso, nonebè suo figlio Meuot~i Cf·lla sua colonna. Queste notizie ravvivarono tosto gli spjritl dei nostri volontarii, che la pioggia e le dhsasteose marcie avevano ridotti in triste stato. Richjesto dal generale, volai a lui, e ne ebb i istr·uzioni; tornato ai nostri accampamenti, porsi il suo saluto ai nostri che ne furono entu siasmati. Nella notte stessa ritornava dalla stazione di Monte Rotondo la compagnia ..

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