Mentana

MENTANA 47 verso Orte, e che la ferrovia in più punti era stata rotta, ponendoci così nell'impossibilità di servirsene. Fu dJopo quindi di cangiare disegno, é di comune accordo con Caldesi stabilimmo di recare sollecitamente aiuto a Menotti Garibaldi, comandante in capo, per mandato del generale, di tutte le forze r ivoluzionarie che t~·ovavansi in campagna; il quale, dopo il fatto d'arme di Monte Libretti, .1i era ritirato a Scandrigna., nel nostro tei~ritor:o per organjzzare i suoi e provveder1i di quanto mancavano. Alte ore otto antimeridiane del 20 potemmo partire da Calvi, non·" osts.nte la piogg~a che imperversava. Fermammo prima la nostra gente a Monte Buono, poi, toccato le Ronchette,- facemmo un'altra sosta di un'ora a Torri, ed alle cinque di sera giungemmo a Cantalupo dove si pernottò. All'alba- del 21 la~ciammo questo - paese, durante !a marcia piovve sempre ; giunti sotto Poggio Mirteto, l a colonna di Caldesi procedette sino a san Valentino, mentre la mia guidai a Poggio Catino."Non potemmo sostare a Poggio Mirteto, perchè vi stanziava un reggimento di granatieri. In quei poveri alpestri casali la mia gente pJtè appena trovare un tozzo di pane. Dopo un'ora partii per Bocchignano, ove giunsi a.lle tre pomeridiane; quivi trovai 1a colonna Caldesi che non aveva potuto'.,··procedere fino al Convento della Farfa, perchè le nostre marcie: erano ~ osservate dall'_esercito italiano. Infatti quattro squadroni di cavalleria, a quanto c1 dissel o, erario diretti a Montopoli, per Bocchignano erano passati i granatierj, e la Farfa, dove le nostre colonne dovevano ricongiungersi, era occupata dai bersaglieri. In Bocchignano adunque, lurido ammasso di case poste in terreno montuoso, i cui abitanti girando alla notte; per non rompersi il collo, usano rischiararsi la via con tizzoni ardenti, fummo costretti di pernottare.

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