Mentana

~~N'l'AN A 35 · Tutti tacquero, aspettando la contip.uazione di un racconto che prometteva di essere interessante. - Signori - concluse H governatore- qQesto giovane prete cbe mi fa l'onore di sedere oggi alla mia tavola è venuto, tre giorni fa, a ri vel~rmi t ntto il pi -1no della congiura, dì cui io non avevo il menomo sentore... Tutti si volsero ver~o H prete, e nei più, alla specie dl dispr·ezz0 adoper·ato fioo allora, succedett~ un senso di 1nvidiosa defe1·enza. · - FJguratevi - proseguì monsigooe N.... . ridendo - - che le Jtotiz i,e datemi dal reverendo er-~c.o così compJete, così particolareggiate, pal'eva tanto imposs1bi1e che ve.. nissero da altri <~he da un capo di cospiratorj, che io eLbi la tentazi( ne fortissjma di c1edere il reveren 1o un ribelle, e di mandarlo al Santo U.ffl.zio. - Ah, ah!. .. la burla sarebbe stata un po' salata !. .. - osservò il generale - E voi, rev.ere~.;do, che avreste fatto in simil caso ? - Avrei accettato- COJl rassegnazione il mio destino, solo supplicando monsignore di non trascurare le mie informazioni. QuPste parole, d3tte con voce modesta, ma piena di fermezza, produssero nell'assemblea un movimento diffi· cile a descrivere. Se H curato fosse stato vanitoso, avrebbe assaporato uno dei più dolci trionfi che possano accarezzare H cuo re dell'uomo. Ma egli era troppo forte per essere vanitoso. Il segretario del ministro De Mero.de fu il primo che ruppe il silenzio. - Voi andrete molto innanzi, signor curato! - disse riassumendo in una frase l'opinione di tutti i commensali. Malgrado la sua freddezza apparente, il parroco non potè trattenersi dal levare sul belga uno sguardo pieno

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==