Mentana

· 36 BIBLIOTEC~ PATRIOTTICA di fiamma . Nessuna cosa poteva piacer tanto al suo cuore di ambizioso quanto quella profezia pronunciata senza pretese e senza entusiasmo da uno che se ne intendeva. ~ Sicuro, amici miei - disse il governatore di Roma - noi, senza avvedercene, dor·mivamo tranquillamente sopra un vulcano. Le forze rivoluzionarje erano pronte, disposte per contrade ; eletti i capj, pronti i segnali, le arrni distribuite con infernale sapien:ta nei puoti i più acconci. All'avvicinarsi del nemico i ribelli interni si sarebbero agitati, avremmo avuto un attacco furioso che avrebbe messo il trono dal Santo Padre sull'orlo dell'abisso... -- E i cannoni a che sarebbero serviti? .. - domandò con fr·edda ironia H conte d' Argy. --- A quello ehe è loro destino in caso di rivoluzione.. a servire· la vittoria dei r~belli e a festeggiarla. Credetemi, signori, ho vedute molte rivoluzioni, e mi sono pei'- suaso di una cosa: che dal momento che i ribelli scendono in campo a battaglia regolare, la loro vittoria non è più che questioue di poche ore. - Ma come far·e per Impedirlo?... - Come ho fatto io - disse tranquiJlamente il governatore -- si arrestano i sospetti; ~i perqui~iscono i depositi di armi; si terrorizza il popolo con qualcuna di quelle misure che i nostri imbecilli umanitarii riprovano, ma che sono necessarie alla conservazione degli stati. Poi, quando è il momento buono, si lasciano V0nire gli insorti, luslngandoli che troveranno tè1·reno favorevole, e si accolgono ~a gran rinforzo di moschetteria. Ecco tutto. - Pjano ammirabìle! - e~clamò il conte d'Argy, che ci teneva a co.uservar~i l'amicizia dtl prelato - E avete potuto eseguirlo ~ /

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