Tito Mammoli - Novembre

-HSi dipartì da mc seguendo l'altre ; Ond' io rimasi a riguat·dame il volo. Frattanto il Quirinal clivo scc ndca Una turba novella, e il bianco lume Inargentava i diafani fantasmi ... Puri c sereni come il ciel di Roma, Vcnian primi Ugo Bassi, e Poma, e Pcllico, E Maroncclli , e Tazzoli, c Livraghi , E Brunetti, c cent'altri per la china Scendendo disdegnosi nel cipiglio, Volgcansi indietro a rimirat• la reggia ! !... (l ) Favellando sommessi... l' altre turbo Scg·uir·ono e sfumarono pel vuoto. Dove son io?... la mente estas'iata ~uota in un sogno... o quelle forme io vidi ?... Chi mi parla al pensier... chi al mio confuso Occhio d'intorno un popolo mi mostra... Un popolo di morti e di dormenti? - È questo il popol della t erza Roma? Ovc n'andò quel che pur v'ebbe, c forte E glor'ioso, anche all'età dci crudi Cesari, e dei pontefi~i bugiat·di ?... Sugli omeri al gigante addormentato Un nano si trastulla... doman forse Risentirà il colosso la suprema Necessità di vita, e inizii nuovi Di tremenda riscossa al mondo intiet·o Verran dal sonnacchioso, non curante Dell'oggi: c guai se non la compie; guai ! I tcutoni c gli slavi, in fra !c brume Delle nordiche vette, il Sol giocondo, (l) A Vienna! - 27 Ottobre 1881. •

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