Tito Mammoli - Novembre

- ·18Par che guar·di l'Eterno e in lui s' indii. Come se cade un fiore nell'azzur·ra Onda d' un nostro lago, a frotte a frotte l pcsciolini d'or, d'argento, d'ambra, Oi zalliro gli guizzano d' attor·no E formangli ghirlanda ; così al tocco Del divo capo, le cerulee ruot e Si popolan di stelle, in tondi g·iri , Che indiademan la Dea : si alluma il ciclo, Quale in aurora borea! di vampe Porpurce fest ive,., c alla divina In estasi rapita il popol guata... - E le larve dei martiri , qual fumo Libero dagli altari, in tonde spit'<' Roteando pcl ciel ver lo infinito, Inncggiano alle patrie glor'iose Salgon gli azzurTi eterni ; c per· le sfere Ripcrcote dolcissima la eco Di qtte ll' inno imrnortal , sì come coro D'ange li sospiranti, e alla sublime Gloria ovc luminoso abita Iddio Giunte festanti , fra l'e tereo riso, Si fcrman paghe ad abitar le stelle.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==