Tito Mammoli - Novembre

- 4~- Da quell'ombre si stacca e al mio parlare Dolce risponde: « I sacri :Mani in noi Tu contempli de'martiri ; la fredda Ripa di Letc noi lasciamo e a questo Acre glor'ioso ne conduce L'amor di madre patria, infino al giorno Della forte riscossa : a schiere a schiere, Divise dalle età, moviam per Roma. 1\Iira: là per l'antico anfiteatro La falange de'martiri latini : È primo Giunio Bruto, e son con lui Trasèa, Lucano, Spartaco e 'l morale Scneca; e dopo lor seguono a cento A cento quei che fur mutati in faci Per ischiarir la reggia d'oro; e quelli Che le fiere di Libia c dell' Idùmc Satollarono al circo, fra gli applausi Della canaglia nobile c plebea, Attendono da secoli la gloria Ch' è guiderdone alla virtù del Vero. Mirasti intorno al Vaticano i sacri Eroi del rogo in danza graz'iosa :Muover festanti?... E noi lcgion possente De' ma!·tiri più freschi, andiam correndo Ove il desio di ridestar la vita E 'l valor prisco ne conduce, in seno Ai popoli di Roma. » - Intanto l'ombre Passavano inncggiando; e la mia guida Seguia così : cc Vedi collor che innanzi Al drappello stan dietro alla bandiera? Sono gli esuli primi: havvi Santorre, Giacinto, Regis, e tant'altri a cui Non potca d'altro fuoco esser benigna •

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