Tito Mammoli - Novembre

-40Della mole di Flavio, i marmi alluma De' cesarei palagi. O Trivia antica, Fida sorella, ornai da diciannove Secoli ricdi al mensil giro, intorno Ai glor'iosi avanzi dei Quiriti ; Ogni notte, gli avanzi glor·iosi Fremono a un tempo delle cento pugne, Delle cento vittorie, agli echi eterni. Lunghe istorie tu sai; ma, come il Vero, Sempre guardi la terra, e mai non muti. E da' macigni sparsi, da le rotte Colonne, dagli infrànti simulacri, Bella d'eterna giovinezza, ancora Qui signoraggia l'arte... e par che insieme Alle tante ruine illuminate, Vesta l'ombra di Giulio, che contempla La nova Roma in sue beltà novelle, E sogghignando dà l'ultimo vale Alla seconda civiltà dell'orbe. - Al sogghigno di Cesare, un confuso Mut·mure fa risposta, in roco suono, E l'armonia dolcissima d'un pianto Soave, non ben pieno quasi fosse Prologo d'inni d'un'età futura. Ond'io mi volgo peritoso, e mille Ombre veggo che corrono alle vaste Ruine, sventolando per la queta Aura mister·iosa le bandiere, E i làbari palmati. - Ad una ad una Elle salutan Giulio : hanno favella Tanto gentile c pia, che lor m'accosto ) In preda a un caro fascino e m'attento Metter timida voce... - Un giovanetto

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