Agostino Bertani - Discorso pronunciato al banchetto offfertogli dai suoi elettori ...

-7 file dell'antica maggioranza, rappt·esenta oggi buona parte della nuova, organizzata coi sinistr·i; da colui, che, veggendo per lucido ingegno il bene c il vero, tt·emula senwre fm il dubbio e l' incertezza, o precipita le decisioni; da colui, che, acuto sct·ittore, riconosce che anche acl un gernw, nella fecondità pol-itica va consentito il di1"itto eli rnostra1"Si, eli cdtrarre a se gli ~len~ent'i ctf{inl:, di provarsi alla vita, o altrimenti pensando, bisognerebbe decrftare la pe~rifica.6ione clei partiti e l' -infecondità del cervello nazionale. ( ap1Jlausi ) E con queste teorie sanissime della natura fisica e morale, dopo tante nostre manifestazioni di vigot'e c attrazione di consensi, dopo tnntc prove di splendida esistenza, noi non siamo reputati germi fecondabili, noi siamo elementi inoi'ganici. - Rassegni amoci ttmici ; il nostro partito è pett·ificato, il nostro cet·vello è infecondo e, quello che piLl mi accora, non è nepput'C un cervello nazionale. ( ilarità) Con questo facile e rapido esame delle sette clichiat·azionì più importanti fatte dagli uomini pilt influenti nella Cameea, vi ho abbozzato il quadro della considerazione, SI}. cui possiamo contare, di buona parte di essa. :Ma~, siamo giusti, esaminiamo anche la nostra politica coscienza c, giacéllè non possiamo illuderci sui giudizi pronunziati, fa cciamo pubblica la confessione che gioverà alla storia - L'asci.) ]ti l' ltalia c, dopo d i essa, ci assolva o condanni. Lasciamo addietro i fasti gloriosi prettamente repubblic~w i di Venezia c di Roma nel 1819, fJsti , che pu1· testè, con auJcronismo che offende la ' glo!'ia di quelle opet·e c l'indole dei nuovi tempi, diedero luogo a predicati e titoli e blasoni, pascolo soltanto di senili vanità. (applausi) Rammentiamo invece come pt·ove ineccepibili de1la nostra patt·iolti ca ,. non mai partigiana condotta, che, allorquando dieci anni dopo il Piemonte, sicuro dell'aiuto di Napoleone III0 , dichiarò all'Austria la guerra, l\1azzini, con distinti amici, da Londra ci distoglieva dal prendervi parte, perchèindetta da una monar·chia e aiutata da quell'imperatore che .ci avevJ tradito a Roma; c i repubblicani in llalia, con molti dei prutestanti ùi Londra, si arruohuono invece in ogni rango di ·combattenti, e si costituì quel corpo dei cacciatori dell' Alpi, che lasciò un nome nella storia dc-i volontari italiani. Dur·ante quelìa breve campagn~ noa ci mancarono invet·o le insidiose offerte di quell' impel'atore, che furono nobilmente respinte, e n )i, posate 1e·

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